[07/09/2011] News

Global Soil Partnership Fao per difendere le terre fertili, acqua e cibo

Il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, ha presentato oggi la nuova Global Soil Partnership for Food security and Climate Change Adaptation and Mitigation e ha messo in guardia contro «la pressione esercitata sulle risorse del suolo del mondo e sul degrado delle terre che minacciano la sicurezza alimentare del pianeta». Diouf ha invitato i governi «a raddoppiare gli sforzi per garantire dei suoli sani e fertili a beneficio delle generazioni future».

La Global Soil Partnership for Food security and Climate Change Adaptation and Mitigation parte dall'assunto ricordato dal direttore della Fao: «Il suolo è una  componente essenziale dei sistemi produttivi e degli ecosistemi terrestri. Però, è anche una risorsa fragile e non rinnovabile. E' facilmente sottoposto a degrado e la sua rigenerazione è lenta, difficile e costosa».

Le pressioni sulle terre fertili sono in crescita e hanno innescato un rapido processo di degradazione della risorsa, riducendo la quantità di suolo ed acqua disponibile per la produzione di cibo. Secondo la Fao solo in Africa 6,3 milioni di ettari di terreni agricoli non sono più fertili e non sono più in grado di assorbire acqua, proprio in aree dove la popolazione dovrebbe raddoppiare entro i prossimi 40 anni. La nuova partnership dovrebbe contribuire all'attuazione della World Soil Charter adottata dalla Fao nel lontano 1982 e rafforzare la sensibilizzazione dei decisori politici e motivarli sull'importanza di azioni immediate per la salvaguardia dei suoli come strumento per assicurare il cibo e per adattarsi al cambiamento climatico.

La partnership dovrebbe anche fornire un ambiente politico propizio a trovare le soluzioni tecniche per la gestione dei suoli e a mobilitare risorse e competenze. La Fao è preoccupata dalla crisi nel Corno d'Africa e teme una sua estensione continentale e globale che colpisca i servizi ecosistemici, per questo c'è bisogno di interventi a breve termine (cibo, articoli di prima necessità, sementi e concimi) per il Corno d'Africa, ma anche e soprattutto di misure a lungo termine e molto ampie che rafforzino le capacità di interi popoli di resistere al degrado delle terre, alla siccità, al cambiamento climatico e per ridurre la vulnerabilità degli esseri umani di fronte alle catastrofi.

Ma la crisi del Corno d'Africa è anche una crisi di governance regionale e globale, è il frutto mortale  e genocida di politiche e pratiche sbagliate e inadeguate di gestione delle risorse, dei suoli e delle acque.

Per questo la Fao ha convocato a Roma un summit di 3 giorni per approvare un Piano di azione per la gestione sostenibile dei suoli, mettendo insieme buone pratiche ed esperienze nella gestione dei terreni, nella cattura della CO2 nei suoli, per la biodiversità e l'ecologia dei suoli e la salvaguardia della terra fertile e dell'acqua.

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