[07/09/2011] News

Lo Zimbabwe vuole "indigenizzare" le miniere. Fuori il gigante minerario Zimplats?

Secondo l'agenzia  South African Press Association (Sapa), «lo Zimbabwe  minaccia di annullare il contratto delle concessioni al gigante minerario sudafricano Zimplat». In realtà la compagnia sudafricana non è da sola: i piani di indigenizzazione  riguardano altre 11 compagnie straniere, che hanno ricevuto un ultimatum ad agosto dal governo di Harare.

Il ministro dell'indigenizzazione dello Zimbabwe, Saviour Kasukuwere, ha detto che potrebbe cancellare la licenza per le miniere di platino di proprietà della Zimplats perché la multinazionale sudafricana si rifiuta di cedere il 51% delle sue quote ai "neri" .

Il regime senile del presidente Robert Mugabe e la traballante coalizione che governa lo Zimbabwe hanno deciso che entro 5 anni le imprese straniere e di proprietà di bianchi di un valore superiore ai 500 milioni di dollari debbano cedere la maggioranza delle loro azioni a zimbabweani neri.

Non si tratta quindi di una nazionalizzazione "socialista" delle risorse minerarie, ma della nuova fase dell'indigenizzazione dell'economia, lo stesso sistema utilizzato con l'esproprio delle fattorie dei bianche, consegnate ad uomini della dittatura di Mugabe, che hanno portato alla distruzione di attività floride e che probabilmente sono una delle concause della carestia e della siccità che hanno costretto milioni di persone a fuggire dallo Zimbabwe, soprattutto in Sudafrica.

Questa volta il regime di Harare sembra più prudente, non si prenderà tutto, agli stranieri "bianchi" può rimanere il 49% delle quote, per non farli fuggire e così garantirsi il funzionamento delle miniere.

Il Sudafrica, che ha appoggiato il regime di Mugabe e sostenuto la scriteriata e suicida operazione di esproprio delle terre a vantaggio degli scherani della dittatura, si trova ora con le sue imprese nel mirino di Mugabe, mentre gli immigrati clandestini zimbaweani stanno diventando un problema sempre più grosso.  

Kasukuwere non sembra molto interessato ai rischi di far arrabbiare il potente vicino/protettore ed ha ribadito sulle pagine dell'Herald, il quotidiano del regime, che «Zimplats continua a sfidare le leggi di questa terra. Abbiamo preso la posizione di ritenerla non conforme  in termini di disposizioni dell' Indigenization Act»  Poi ha annunciato che contatterà il ministro delle miniere «Al fine di avviare il processo di revoca della licenza di esercizio della Zimplats»,

Il Sudafrica a quanto pare non la sta prendendo bene: il socio di maggioranza (87%) della Zimplats è il colosso sudafricano Impala Platinum, che quindi è il vero padrone delle miniere di platino del Gran Dyke, una catena di colline che si estende nello Zimbabwe centrale e il platino è sempre più prezioso e ricercato per la green economy, il governo sudafricano non ci rinuncerà molto facilmente.

Ma Kasukuwere è scatenato: ha dato un ultimatum anche al provider di servizi finanziari Old Mutual, presumibilmente perché non gli sono state fornite le proposte per implementare la proposta di potenziamento della Zimplats fatta un anno fa: «Siete tenuti a fornirmi la relazione sull'andamento dei lavori entro sette giorni dalla ricezione della presente - scrive in una lettera data 1 settembre - in caso di non ottemperanza non sono garantite ulteriori indulgenze». Il governo vuole sapere quanto sia davvero il tesoro da indigenizzare.

Nonostante tutto questo, Mugabe il 6 settembre si è presentato in Parlamento per dire che gli investimenti nello Zimbabwe sarebbero sicuri, «gli investitori stranieri devono avere come obiettivo quello di rispettare le leggi di indigenizzazione del Paese».

Applausi della sua cricca che aspetta solo di mettere le mani sulle miniere.

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