[06/09/2011] News

Reti transeuropee di trasporto: l'Italia chiede conferme sul Corridoio 1

Fin dal Trattato di Maastricht nel 1992 è stato attribuito alla Comunità europea il compito di  contribuire alla costituzione e allo sviluppo di reti transeuropee nel settore delle infrastrutture dei trasporti. Principalmente sono stati favoriti progetti ferroviari a minor impatto ambientale, ma durante il semestre di presidenza italiana dell'Unione europea nel 2003 (Governo Berlusconi), è stato approvato il nuovo assetto delle reti Ten e sono stati identificati 17 progetti comunitari al cui interno compaiono tre Corridoi plurimodali, uno dei quali è costituito dall'asse Berlino - Monaco - Verona - Palermo (cosiddetto Corridoio 1).

L'Italia vede nella realizzazione di questo corridoio un importante infrastruttura per lo sviluppo in particolare del Mezzogiorno. Per questo con un interrogazione bipartisan alla Commissione europea effettuata da Giovanni La Via (Ppe), Gianni Pittella (Sd), Salvatore Iacolino (Ppe), Antonello Antinoro (Ppe), Mario Pirillo (SD) e Rosario Crocetta (Sd) ha chiesto rassicurazioni affinché l'infrastruttura venga realizzata senza modifiche di tracciato (rispetto al progetto originario il percorso pare modificato con inizio a Helsinki, anziché da Berlino e con arrivo a La Valletta - Malta- "saltando" Calabria e Sicilia). «In Italia incredibilmente questo percorso anziché attraversare le regioni Basilicata, Calabria e Sicilia per raggiungere nel punto più breve Malta, via il Canale di Sicilia, sembrerebbe invece interrompersi all'altezza di Napoli e deviare verso Bari» ha dichiarato La Via.

Ma rassicurazioni sono arrivate dal vice-presidente della Commissione europea responsabile per i trasporti Siim Kallas: «L'elenco dei Corridoi pubblicato dalla Commissione europea sul quadro finanziario 2014-2020 è puramente indicativo. Sarà possibile stilare l'elenco definitivo dei Corridoi della rete principale solo dopo che l'applicazione del metodo di pianificazione della rete, messo a punto con il contributo di esperti e concordato con gli Stati membri, avrà permesso di determinarla in maniera definitiva». Mario Pirillo (Pd) non si sente rassicurato dalla risposta della Commissione europea, e per questo ha sottolineato: «Continueremo a vigilare affinché la parte più sofferente del Mezzogiorno non venga privata di una infrastruttura strategica e indispensabile per il proprio rilancio economico».

Che il nostro Sud (tutto) trovi rilancio anche attraverso la realizzazione di collegamenti veloci con l'Europa è fondamentale a patto che siano realizzate infrastrutture di mobilità a basso impatto ambientale partendo dalle priorità. Nel progetto del Corridoio 1 è inserito anche il Ponte sullo Stretto che a nostro avviso proprio una priorità non è. Saremmo curiosi di sapere se l'intesa bipartisan che pare essersi materializzata riguarda anche questa grande opera. 

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