[05/09/2011] News

Primo kilowatt nucleare iraniano prodotto dalla centrale di Bushehr

La prima centrale nucleare iraniana, quella di Bushehr, che è stata allacciata alla rete elettrica nazionale nella notte tra sabato e domenica, oggi ha prodotto il suo primo kilowatt. Lo ha annunciato il gruppo russo Atomstroyexport, che ha terminato per un miliardo di dollari la costruzione della centrale, avviata dai tedeschi della Kraftwerk Union nel 1975 e che si sono ritirati dall'impresa dopo la caduta dello Scià di Persia.

«Bushehr, è dotata di un reattore da 1000 MW, ma attualmente funziona a 65 MW», spiega Atomstroyexport e Alexandre Uvarov, un esperto di nucleare russo, ha detto domenica a Ria Novosti che «la centrale di Bushehr, è stata connessa alla rete iraniana a titolo sperimentale, per testare i sistemi della centrale e garantire la sua sicurezza». La Russia rifornisce di combustibile nucleare la centrale dall'inizio di ottobre 2010, sotto controllo dell'International atomic energy agency (Iaea).

Ma proprio dall'Iaea viene oggi una doccia fredda che rischia di gelare la festa nucleare iraniana: un rapporto confidenziale  pubblicato dall'Afp rivela che  l'Iaea «condivide le preoccupazioni crescenti riguardo ad una possibile esistenza in Iran di attività nucleari non dichiarate passate o presenti che implichino delle attività militari». Secondo i documenti riservati pubblicati dall'Afp, questo riguarderebbe anche «attività legate allo sviluppo di una carica nucleare per un missile», e l'Iaea si lamenterebbe di non ricevere informazioni in proposito da parte dell'Iran.

Il portavoce dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran ha detto che dal 12 settembre Bushehr sarà formalmente inaugurata, operando al 40% delle proprie capacità e, senza menzionare il rapporto riservato dell'Iaea, il governo di Teheran assicura che «la Repubblica Islamica sta arricchendo uranio esclusivamente per scopi medici e agricoli». I sospetti sono tutti puntati sulle barre di combustibile nucleare che sono state trasportate nell'edificio che ospita il reattore più di un anno fa e sulla costruzione di nuove centrifughe per l'arricchimento dell'uranio e di spostamenti di sostanze radioattive.

Gli osservatori dell'Iaea hanno chiesto all'Iran di aderire alla Convenzione per la sicurezza nucleare, istituita nel 1996 come risposta al disastro atomico di Chernobyl del 1986. Secondo l'Iaea dopo l'avvio di  Bushehr l'Iran resterebbe l'unica potenza nucleare a non aderire alla convenzione, ma forse si è dimenticato di Israele che fino ad ora ha rifiutato qualsiasi controllo sul suo nucleare civile e militare.

Il rappresentante iraniano all'Iaea, Asghar Soltanieh, in un'intervista rilasciata alla rete satellitare iraniana PressTv, ha detto invece che l'ultimo rapporto (non confidenziale)  dell'Aiea, pubblicato  il 2 settembre «Per la prima volta parla a chiare lettere della piena collaborazione dell'Iran con l'International atomic energy agency e dichiara che le autorità iraniane hanno fornito al Capo del Safeguards department, Herman Nackaerts e ai suoi assistenti, l'accesso completo ai siti nucleari dell'Iran e alle sue centrifughe avanzate».

Secondo Soltanieh «l'Iran è l'unico Paese che abbia mai concesso l'accesso alle sue centrifughe agli ispettori dell'Iaea. L'ultimo rapporto dell'Iaea inoltre sottolinea che per la prima volta dal 2005, Nackaerts in quanto ispettore superiore dell'Onu per il nucleare, ha visitato l'impianto per la produzione di acqua pesante dell'Iran. La mossa dell'Iran è una dimostrazione significativa di apertura alla comunità internazionale e un segno per rivelare la natura pacifica delle sue attività nucleari».

Ma l'alto funzionario iraniano sa bene che esistono documenti riservati che dicono ben altre cose e mette in guardia l'Iaea «dalle pressione politiche che possano danneggiare l'imparzialità dell'agenzia. Gli Stati Uniti, il regime israeliano, già in possesso di numerose testate atomiche, accusano Teheran di perseguire obiettivi militari nel suo programma nucleare. Ma l'Iran, respingendo le accuse, afferma che in quanto firmatario del Trattato di non Proliferazione Nucleare (Tnp) e come membro dell'Iaea, ha il pieno diritto di sviluppare e utilizzare la tecnologia nucleare a scopi pacifici. Nelle numerose ispezioni effettuate dall'Iaea negli impianti nucleari iraniani, non è stata trovata alcuna  prova di un'eventuale deviazione del programma nucleare pacifico dell'Iran».

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