[02/09/2011] News

Patogeni e basse dosi di insetticidi, un cocktail mortale per le api

PlosOne ha pubblicato lo studio "Exposure to Sublethal Doses of Fipronil and Thiacloprid Highly Increases Mortality of Honeybees Previously Infected by Nosema ceranae" nal quale i ricercatori francesi del Laboratoire microorganisms, génome et environnement (Lmge, Cnrs/Université Blaise Pascal)e del e del Laboratoire de toxicologie environnementale, dimostrano che «l'infezione di Nosema ceranae, un parassita responsabile delaa nosemosi, provoca una maggioore mrtalità nelle api quando sono esposte a basse dosi di insetticidi».

Il bollettino scientifico dell'Ue, Codris, sottolinea che questi risultati «supportano la teoria secondo la quale unendo più N. ceranae con un alto contenuto di pesticida negli alveari si potrebbe contribuire allo spopolamento della colonia».

In Francia ci sono circa  70mila apicoltori, tra professionisti e dilettanti, che lavorano con le api da miele (Apis mellifera) e tutti sanno quanto sia essenziale, attraverso l'impollinazione, il ruolo delle api per il funzionamento degli ecosistemi del pianeta e della produttività agricola. Negli ultimi anni le colonie di api sono state decimate da una misteriosa malattia che ha provoca la scomparsa di migliaia di alveari all'anno. Le ipotesi fatte sono molte, ma la vera causa non è stata probabilmente scoperta, probabilmente perché su tratta di una serie di cause legate tra loro.

«Nel tempo sono emerse diverse teorie - dice Cordis - alcuni scienziati europei e statunitensi ipotizzano che la perdita di biodiversità e di risorse alimentari, dovuta ai cambiamenti climatici, abbia inasprito il problema. Altri credono che un aumento della coltivazione di una sola coltura e i cambiamenti del paesaggio, nonché i patogeni che causano le malattie come la peste delle api e la varroa siano responsabili del problema. I ricercatori dicono che sebbene esistano dati sufficienti sugli effetti degli stress nutrizionali, parassitici e chimici per la salute delle api da miele, non si riesce a isolare nessuno di questi fattori come responsabile della diminuzione delle popolazioni delle api. Tutti gli esperti convengono che gli studi dovrebbero puntare sugli effetti combinati di diversi dei fattori menzionati sopra».

Il team fancese del Lmge e del Lte  hanno studiato proprio gli effetti delle interazioni patogeno/tossina sulla salute delle api. Per questo hanno esposto api da miele appena nate, alcune delle quali erano sane ed altre infettate con il N. ceranae, a basse dosi di insetticidi. Secondo loro «Le api infettate sono morte quando erano esposte cronicamente agli insetticidi. Neanche dosi subletali proteggevano queste api. Questo effetto combinato sulla mortalità delle api da miele è stato visto con esposizioni giornaliere a dosi bassissime (oltre 100 volte meno della LD50 (dose letale 50 = una dose che causa il 50 per cento di mortalità in una popolazione) per ogni insetticida. La sinergia non dipende dal tipo di insetticida visto che i due ingredienti attivi valutati nello studio - fipronil e thiacloprid - sono parte di gruppi diversi».

I ricercatori francesi però non sono stati in grado di identificare il meccanismo che permette questa sinergia.

Lo studio dimostra comunque come «l'interazione tra la malattia del Nosema e gli insetticidi genera un altro rischio per le popolazioni di api e potrebbe essere il tassello mancante per capire il perché un crescente numero di api sta morendo» e sottolinea un aspetto che potrebbe avere forti ricadute anche per la salvaguardia di altri insetti ed animali: «Le dosi di insetticidi considerate non letali hanno un potenziale tossico letale per gli organismi infestati dai parassiti, rendendo così le api molto più vulnerabili. Bisogna migliorare la gestione e la protezione della popolazione di api».

Torna all'archivio