[01/09/2011] News

Nuovi guai per il nucleare francese. Le Canard Enchaîné: «L'Asn ad Edf: gravi problemi nel cantiere Epr»

Le Canard Enchaîné, il temuto ed autorevole settimanale satirico francese, pubblica nel numero in edicola una durissima lettera inviata il 18 luglio dall'Autorité de sûreté nucléaire (Asn) ad Edf  sulle pecche del cantiere dell'European pressurized reactor (Epr) di Flamanville (nella foto), nella Manche, dove è in costruzione un reattore nucleare di terza generazione, uno di quelli che ci sarebbero toccati in Italia se non avesse vinto il SI al referendum.

Questa volta si tratta di malfunzionamento delle "gros œuvre", ma è solo l'ultimo caso noto di una impressionante catena di incidenti. La scorsa settimana l'Asn aveva constatato altri tre "difetti", mentre il 27 agosto il sito dell'Epr era stato addirittura dichiarato «Non totalmente a norma sismica».

L'Epr , che il governo francese presenta ancora come, la centrale nucleare «Più sicura del mondo» sta sprofondando nelle sue lacune progettuali, di sicurezza e in un disastro economico. E il problema non è solo di  Flamanville, anche gli Epr che Areva sta costruendo in Finlandia e Cina sono nella stessa situazione e i ritardi e le spese si accumulano e sono sempre più criticati. L'Epr, che fino a pochi mesi fa Scajola e Berlusconi ci presentavano come il fiore all'occhiello del rinascimento nucleare italiano, sta diventando una tecnologia sempre più screditata, i suoi progettisti, Areva e Siemens negli anni '90 lo avevano progettato come la ricetta per il post-Chernobyl, un modello di sicurezza nucleare per il mondo, difficilmente l'Epr sopravviverà a Fukushima. Eppure questo reattore da 1.650 MW era stato pensato per resistere all'impatto con un grosso aereo ed i suoi complicati sistemi di sicurezza avrebbero dovuto impedire un incidente grave nel nocciolo del reattore, mentre le piscine di stoccaggio del combustibile nucleare sarebbero state protette da un impianto di "confinamento". La ciliegina sulla torta delle promesse era «Un rischio di proliferazione di materie radioattive che sarebbe quasi nullo».

La realtà è ben diversa, dal suo inizio nel dicembre 2007 il cantiere di Flamanville è stato trovato in difetto praticamente ad ogni ispezione bisettimanale dei tecnici dell'Asn.

Le Canard Enchaîné pubblica due lettere dell'Asn ad Edf: una dell'ottobre 2010 e la più recente di agosto di quest'anno, nella quale l'Agenzia nucleare francese parla di importanti malfunzionamenti  che potrebbero «Pregiudicare la qualità finale delle strutture» come pilastri di cemento bucati come gruviera,  numerosi "nidi di pietre", delle carenze nelle armature del cemento armato, la mancanza di pulizia del fondo delle casseforme, accumuli di ferraglia e di oggetti non identificati.

Secondo Sophia Majnoni, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace France, «Questo pone il problema che queste défaillances sono ricorrenti e interessano numerose strutture del sito, in particolare elementi centrali della sicurezza della futura centrale».

Oggi Le Monde scrive che «Buchi e fessure sono stati osservati anche sul contenitore del reattore, la cupola che protegge il reattore, o anche sul "radier", vale a dire la lastra di cemento che sostiene il reattore».

Sono queste le gravi carenze che avrebbero convinto, già nel maggio 2008, la prudentissima Asn a sospendere i lavori di betonaggio per 3 mesi, per la prima volta nella storia dei cantieri nucleari francesi.

Niente rispetto alle insufficienze nella progettazione dell'Epr denunciate  nel novembre 2009 dalle autorità per la sicurezza nucleare francese, finlandese e britannica, che chiedevano insieme di «Migliorare la progettazione iniziale dell'Epr» a causa di difetti nel sistema di controllo centrale. L'Asn aspetta ancora una risposta da Edf ed Areva.

Nel 2003 Sortir du nucléaire rese pubblico un documento confidenziale di Edf nel quale si ammetteva che l'Epr non può resistere all'impatto con un aereo di linea e che quindi Aereva non aveva tenuto conto del rischio di un attentato terroristico come quello avvenuto nel 2001 contro le torri gemelle a New York. Ma la  progettazione dell'Epr non terrebbe conto nemmeno del rischio di un forte terremoto o di una siccità persistente, visto che l'Epr  dovrebbe consumare 67 m3 di acqua al secondo, mentre le centrali nucleari di seconda generazione consumano 3 e 10 m3 al secondo.

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