[31/08/2011] News

Sesto programma d'azione Ue per l'ambiente: progressi nelle politiche ambientale, difficoltà ad attuarle

Secondo la valutazione finale del Sesto programma d'azione per l'ambiente (2002-2012), adottata oggi, dalla Commissione europea, nei 10 anni passati «il Sesto programma d'azione per l'ambiente dell'Ue ha contribuito a fare sì che la legislazione ambientale fosse in grado di affrontare quasi tutti gli aspetti dell'ambiente» e la Commissione aggiunge che «tra le principali realizzazioni della politica ambientale negli ultimi dieci anni si possono annoverare l'estensione della rete Natura 2000 (che comprende oggi quasi il 18% del territorio dell'Unione europea) l'adozione di una politica globale per le sostanze chimiche e gli interventi strategici in materia di cambiamenti climatici. Resta tuttavia molto da fare per quanto riguarda il conseguimento degli obiettivi e delle norme concordati a livello di Unione europea e il miglioramento della protezione della biodiversità e della qualità dei suoli e delle acque. La dissociazione tra crescita economica e sfruttamento delle risorse non ha portato a una diminuzione del loro utilizzo complessivo».

Il Sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente è stato adottato il 22 luglio 2002 con una  decisione del Parlamento europeo e del Consiglio, e «stabilisce il quadro degli interventi strategici dell'Unione europea in campo ambientale nel periodo 2002-2012 e delinea le azioni necessarie a tal fine. I programmi di azione in materia di ambiente hanno orientato la politica ambientale dell'Unione europea fin dall'inizio degli anni Settanta, e il Sesto programma d'azione per l'ambiente deve quindi considerarsi parte integrante di un processo che dura da circa 40 anni. Il Sesto programma d'azione per l'ambiente è stato il primo programma in questo ambito ad essere adottato dal Consiglio e dal Parlamento europeo con la procedura di codecisione».

Il commissario Janez Potočnik spiega: «Abbiamo ottenuto buoni risultati ma non sempre all'altezza delle nostre aspettative. Una migliore applicazione della legislazione dell'Unione europea da parte degli Stati membri è necessaria per colmare le lacune tra le ambizioni legislative del Sesto programma d'azione per l'ambiente e i risultati effettivamente conseguiti. Il nostro obiettivo è ora quello di passare dagli interventi correttivi a quelli preventivi del degrado ambientale. La valutazione finale del programma permetterà di avviare un ampio dibattito pubblico finalizzato a definire gli orientamenti della politica ambientale dell'Unione europea per i prossimi anni».

La valutazione finale del Sesto programma d'azione per l'ambiente evidenzia che «Gran parte delle azioni stabilite dal programma sono state o stanno per essere completate. Le sette strategie tematiche del Sesto programma d'azione per l'ambiente (aria, pesticidi, prevenzione e riciclaggio dei rifiuti, risorse naturali, suolo, ambiente marino, ambiente urbano) sono state sviluppate al fine di rafforzare la politica ambientale. Alcune strategie hanno permesso di definire nuove politiche, mentre altre sono state indirizzate in maggior grado al riesame delle misure esistenti, al fine di migliorarne la coerenza e di colmare lacune specifiche. Il programma si può considerare un successo in quanto ha fornito un contesto globale per la politica ambientale. Esso ha fornito agli Stati membri e alle autorità locali un quadro di riferimento per difendere la politica ambientale da esigenze politiche contrastanti, garantire i finanziamenti necessari e assicurare scenari sicuri alle imprese. Il programma ha contribuito inoltre a costruire la volontà politica per adottare e successivamente attuare obiettivi e orizzonti temporali efficaci. Non è possibile dimostrare che il Sesto programma d'azione per l'ambiente abbia costituito il fattore dominante alla base dell'adozione della legislazione ambientale negli ultimi dieci anni. Ciò si spiega in parte con l'articolazione del programma che conteneva un gran numero di azioni molto diverse tra loro e quindi di difficile gestione. Le parti interessate ritengono tuttavia che l'approvazione del programma, nel 2002, da parte del Consiglio e del Parlamento europeo nell'ambito della procedura di codecisione abbia conferito allo stesso una maggiore legittimità e abbia contribuito a creare un senso maggiore di condivisione riguardo alle successive proposte politiche. Tra gli aspetti negativi chiaramente messi in luce figurano l'applicazione e l'attuazione inadeguate della legislazione ambientale Ue da parte degli Stati membri».

Il Sesto programma d'azione per l'ambiente dell'Ue è arrivato  all'ultimo anno di attuazione, ma la Commissione assicura che «continua a perseguire una politica ambientale ambiziosa, che è ormai parte integrante della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva», per questo  intende presentare presto «una tabella di marcia per un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse entro il 2050» e assicura che «la valutazione presentata in data odierna pone le basi per un ulteriore confronto tra la Commissione, il Consiglio, il Parlamento europeo, le imprese e la società civile, con l'obiettivo di raggiungere una posizione consensuale sugli orientamenti strategici della politica ambientale, garantirne un'ampia condivisione e mobilitare le risorse necessarie per gli interventi. Date queste premesse, la Commissione valuterà in che modo un nuovo programma d'azione per l'ambiente possa apportare un contributo efficace alla politica ambientale in un contesto in rapida evoluzione».

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