[29/08/2011] News toscana

Ecco 'Zero CO2', il primo veliero con il motore a idrogeno

Navigare senza inquinare. Il veliero 'Zero CO2', prototipo di 12 metri presentato sabato scorso al porticciolo di Cala de' Medici, a Rosignano (Livorno), non userà carburante neanche per entrare e uscire dai porti: il motore funziona a idrogeno. Si chiama 'sistema ibrido con cella a combustibile-batterie': l'idrogeno combinato all'ossigeno dell'aria, dentro a una 'pila a combustione', produce elettricità. Un processo che non provoca emissioni tossiche e il cui unico residuo è acqua pura.

Il progetto (da oltre 2 milioni di euro) è nato da un contratto tra il Commissariato francese delle energie alternative, l'università 'Fourier' di Grenoble e il cantiere navale Fora Marine di La Rochelle e ha coinvolto per la realizzazione la Solvicore - joint venture nata nel 2006 dalla sinergia delle aziende Solvay e Umicore - che fa ricerca e produzione di assemblaggi di membrane ed elettrodi, cuore delle pile a combustibile (usate per l'eco-veliero). A bordo strumenti di navigazione, riscaldamento e sistema di controllo del motore (che fornisce 800 dati al secondo) funzionano grazie a pannelli fotovoltaici. «Bisogna pur trovare una strada per il futuro per dare una risposta alle questioni ambientali» spiega Pierre Kermen, ingegnere dell'universita' di Grenoble e ideatore del progetto.

Con 150 litri di idrogeno la barca ha un'autonomia di circa 15 giorni di navigazione: si potrebbe produrre energia per 5 appartamenti. Serve un approvvigionamento regolare che attualmente è garantito solo da alcune imprese, ma per un 'distributore' basterebbe un impianto fotovoltaico. Kermen ha lavorato per tre anni con i colleghi Didier Bouix (responsabile del progetto), Roland Reynaud e Arnaud Pillon Bouche, dopo aver presentato l'idea al salone nautico di Parigi nel dicembre 2009. I quattro ingegneri-marinai stanno ora cercando finanziamenti per ottimizzare il motore e fare un tour scientifico sull'inquinamento del Mediterraneo e in particolare sull'influenza che ha l'inquinamento atmosferico sul mare. 

«Le emissioni sono la preoccupazione di tutti - spiega il direttore generale di Solvay, Marco Martinelli - e questo è un progetto pilota che indica dove può andare l'industria». Solvay spende ogni anno 500 milioni di euro in ricerca e sviluppo. Sta partecipando anche a 'Solar Impulse': il tentativo di compiere nel 2012 un giro del mondo con un aereo a energia solare. «Nel 2012 - prosegue Martinelli - saranno 100 anni dello stabilimento Solvay di Rosignano e ancora oggi l'azienda, accanto alla fabbricazione dei prodotti tradizionali cerca una strada per l'industria del futuro».

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