[23/08/2011] News

Il premier giapponese si dimette in cambio dell'approvazione di una legge per le energie rinnovabili

Secondo l'agenzia stampa Kyodo, il primo ministro del Giappone, Naoto Kan (nella foto), si dimetterà il 29 agosto ed ha invitato i suoi ministri a prepararsi, anche se crede che non ci saranno cambiamenti nella situazione politica. La sua uscita di scena apre la strada alla designazione da parte del Partito democratico del Giappone (Dpj) di un nuovo premier, il sesto in 5 anni.

Kan, la cui popolarità è scesa in picchiata fino al 15% dopo il terremoto/tsunami dell'11 marzo e l'ondivaga gestione della successiva catastrofe nucleare di Fukushima Daiichi, a giugno aveva superato indenne da una mozione di sfiducia presentata dall'opposizione conservatrice del Partito liberaldemocratico (Ldp), ma già allora aveva annunciato il suo ritiro non appena le conseguenze del terremoto fossero state messe sotto controllo.

Il 10 agosto il Dpj e l'opposizione liberaldemocratica si erano accordati per approvare entro il 26 agosto i due progetti di legge.

Kan ha però posto al suo partito, alla sua maggioranza ed all'opposizione alcune condizioni per
Dimettersi davvero: l'adozione da parte della Dieta, la Camera giapponese, di un progetto di legge che permetta al governo di emettere le obbligazioni per copriore il deficit dell'anno fiscale 2011 ed una legge sulle energie rinnovabili, che segnerebbe l'avvio della transizione del sistema elettrico rigido e centralizzato "tutto-nucleare" giapponese alla produzione di energia decentralizzata, diffusa e pulita. I due progetti di legge dovrebbero essere approvati il 26 agosto.

Intanto il Dpj si prepara a scegliere un nuovo presidente, che sarà il nuovo premier, e il governo rimanda le decisioni su un aumento delle tasse per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto/tsunami dell'11 marzo e per i risarcvimentio alle vittime del follout radioattivo di Fikushima Daiichi.

La commissione fiscale del governo avrebbe dovuto proporre entro agosto diverse opzioni per trovare almeno 130 miliardi di dollari per la ricostruzione. Visto che Kan è pronto a dimettersi, la commissione ha deciso di interrompere le discussioni sui tema fino a quando il Dpj non avrà nominato il nuovo leader.

I due più probabili candidati alla successione sono il ministro delle finanze Yoshihiko Noda, quello dell'industria Banri Kaieda e l'ex ministro degli esteri Seiji Maehara.
I giornali giapponesi danno come favorito Noda che il 13 agosto aveva prospettato la formazione di un governo di unità nazionale, cosa ora esclusa da Kan che pure l'aveva proposto all'Ldp dopo il terremoto/tsunami e la catastrofe nucleare.

In un'intervista a Tv Tokyo Noda aveva detto che «I partiti al potere e I partiti di opposizione devono organizzare dei colloqui a cuore aperto. E' assolutamente essenziale. Don bbiamo formare un governo nazionale per salvare il Paese. Sarà un governo di coalizione, altrimenti le politiche non andranno avanti».

Secondo la stampa giapponese Noda vorrebbe formare questa nuova coalizione con i liberaldemocratici e con il partito buddista Nuovo Komeito. Ma è più probabile che il centro-destra, che fioinora non ha dimostrato molto spirito di unità nazionale nemmeno dopo la duplice catastrofe terremoto/tsunami-nucleare tenterà di dare la spallata finale ad un governo di centro-sinistra che ha già perso molti pezzi a sinistra e in crisi di consensi.

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