[19/08/2011] News toscana

Ambiente, paesaggio e natura e il posto che occupano in Italia e anche in Toscana

Su l'ultimo numero di Limes dedicato ai temi che uniscono e dividono il paese si ‘scopre' che a rendere maggiormente orgogliosi gli italiani sono per il 74,9 % (primo posto) il nostro patrimonio artistico e culturale e per il 71,1 % ( secondo posto) la bellezze del nostro territorio. Noi toscani non possiamo certo sorprenderci.

Ma se è vero che si tratta di una conferma che ci fa onore, non può non farci riflettere e criticamente il fatto che proprio ciò che ci rende più orgogliosi oggi non è certo ai primi posti del nostro impegno istituzionale, culturale e politico. Anzi, forse mai come in questo momento il nostro più prezioso patrimonio appare a rischio di una vera e propria deriva, che non risparmia nessuno dal governo alle regioni agli enti locali che troppo spesso sembrano affaccendati in tutt'altre altre faccende.

A complicare ulteriormente le cose anche per la nostra regione è il fatto poi che anche talune riflessioni critiche finalmente avviate  in sede regionale su programmi ( Pit) e leggi (quella del 2005) bisognosi di significativi adeguamenti e correzioni, sembrano passare in secondo piano a fronte delle recenti decisioni di abrogare piccoli comuni e province che più che sul tema delle competenze e dei ruoli sembra arrovellarsi sulle statistiche.

Ma non è su questo che vorrei soffermarmi anche se non è difficile cogliere la contraddittorietà di scelte che appaiono guardare solo o quasi al tema dei costi della politica sotto il cui ombrello tante di queste cose c'entrano poco e spesso niente.

Vorrei invece soffermarmi e prendere spunto da talune vicende ed episodi anche considerati chiusi e molto recenti che forse meritano di non essere archiviati. Tra quelli non archiviati vi è senz'altro il dibattito vivacissimo in corso in Val di Cornia, a San Vincenzo e già finito più volte anche nelle cronache nazionali e che non riguarda solo un territorio noto e pregiato, ma anche un ambiente dove operano da anni un parco e taluni siti comunitari e che stando a non lontanissime  decisioni della commissione ambiente della regione doveva aggiungersi ai tre parchi regionali esistenti.

Ma del parco della Val di Cornia come già prima di quello della Val d'Orcia   non abbiamo più sentito parlare. Eppure -voto regionale a parte- prima o poi dovremo deciderci a varare la nuova legge regionale sui parchi che non potrà non dire qualcosa di chiaro anche questo aspetto. Archiviata invece è la questione della proposta di legge regionale per l'ampliamento del Parco della Maremma respinta dal Consiglio regionale. Questa proposta scaturiva da una raccolta di 7000 firme in Maremma che è già un evento di tutto rispetto come lo è ovviamente non di meno il fatto che con in tempi che corrono si chiedesse l'ampliamento del parco sulla fascia litoranea.

La prima obiezione sembra essere stata che i territori da includere nel perimetro dell'area protetta avevano già un loro regime. E qui siamo alla scoperta dell'acqua calda perché la loro inclusione non era motivata dal fatto che quella fascia litoranea fosse priva di regole ma che era preferibile e consigliabile che essere fossero quelle sicuramente più efficaci del parco. Ma non meno  significativa è la motivazione di Baronti di Legambiente toscana che ha detto no in quanto in quell'area esiste già un valido sistema di tutela ambientale costituito da una serie di piccole aree protette distribuite a macchia di leopardo sul territorio. Ma questo oggi è un problema europeo e cioè riuscire a integrare le aree protette nazionali con quelle comunitarie dove persino i reati ambientali rischiano di avere trattamenti di tipo diverso.

Insomma quella presenza avrebbe potuto e dovuto sollecitare l'inclusione non l'esclusione dal perimetro del parco.

Italia nostra ha protestato e contestato - ritengo fondatamente - questa scelta specie da parte del presidente del parco.

Per questo  dicevo che archiviarla non è bene in quanto vi sono elementi, valutazioni e problemi che comunque riguardano tutto il territorio toscano e la gestione delle nostre aree protette, che data anche la situazione nazionale dovrebbero finalmente interessare di più e meglio tutte le nostre istituzioni.

Torna all'archivio