[12/08/2011] News

Nuovo piano Ue per salvare i salmoni selvatici del Baltico

La Commissione europea ha presentato oggi una proposta di nuova regolamentazione del Consiglio e del Parlamento europeo che stabilisce un piano pluriennale per la gestione sostenibile del salmone del Mar Baltico. Secondo la Commissione «la proposta, che è conforme alla politica dell'Unione europea nel settore dell'ambiente e in particolare agli obiettivi della direttiva Habitat, alla direttiva quadro sull'acqua ed alla direttiva  quadro per l'ambiente marino, dovrà permettere di ristabilire lo stock del salmone del Baltico ed assicurare il suo sfruttamento sostenibile. La proposta si basa sulle indicazioni scientifiche dell'Ices per i parametri ambientali e del Finnish game and fisheries research institute per le valutazioni socio-economiche, così come sulle valutazioni e le indicazioni dello Scientific, technical and cconomic committee for fisheries».

In un comunicato la Commissione spiega che «i pareri scientifici indicano che gli stock ospitati in alcuni dei circa 30 corsi d'acqua del bacino del Baltico colonizzati dai salmoni selvatici si situano al di fuori del limite biologico di sicurezza e presentano un rischio di impoverimento genetico. Un piano di gestione non obbligatorio messo in atto nel 1997 dalla International Baltic Sea Fisheries Commission è arrivato al suo termine nel 2010; senza un nuovo piano, la gestione futura dello stock non obbedirà ad alcun obiettivo chiaro, il che costringerà i pescatori e le imprese turistiche ad operare in un cointesto privo di ogni prevedibilità.

Per questo la Commissione Ue ha proposto il nuovo piano pluriennale per la gestione del salmone del Baltico che ha l'obiettivo di «assicurare lo sfruttamento sostenibile di tutti gli stock di salmoni nei fiumi del Mar Baltico e, pertanto, di garantire lo stato di conservazione dell'integralità dello stock del  Baltico».

Il nuovo regolamento punta a fare in modo che il salmone del Baltico sia oggetto di uno sfruttamento sostenibile, conforme al principio di maximum sustainable yield (Msy) e di preservare l'integrità e la diversità genetica degli stock di salmone del Baltico.

Secondo la commissaria Ue alla pesca, Maria Damanaki, «una volta in vigore, questo regolamento aprirà la strada ad uno sfruttamento degli stock dio salmone del Baltico ad un livello compatible con il Msy. Se prendiamo le misure di gestione che si impongono, la pesca del salmone del Mar Baltico continuerà a fornire posti di lavoro ed entrate nella regione per gli anni a venire»

Ecco i principali elementi del piano pluriennale: Fissare chiari obiettivi e target, ad esempio raggiungere il 75% della produzione potenziale di salmoni in ciascuno dei corsi d'acqua che ospitano i salmoni selvatici nei 10 anni successivi all'entrata in vigore del regolamento; Un totale ammissibile di catture (Tac) che copra tutta la pesca marittima, comprese le catture effettuate da imbarcazioni non registrate come naviglio da pesca  e utilizzate per attività di pesca sportiva; Obbligo per gli Stati membri, entro 24 mesi dopo l'entrata in visore del piano, di definire e mettere in atto misure tecniche di salvaguardia, quali zone e periodi di fermo-pesca, per proteggere i riproduttori migratori nelle loro acque litorali; Eliminazione progressiva del rilascio di salmoni in corsi d'acqua con ostacoli artificiali e che non offrono possibilità di reinstalllazione di popolazioni autonome di salmone selvatico, essendo l'obiettivo quello di preservare la diversità genetica degli stock di salmoni selvatici; Assistenza finanziaria da parte dell' European Fisheries Fund in favore del ripopolamento diretto dei corsi d'acqua che presentano possibilità di reinstallazione di popolazioni autonome di salmone selvatico, come misure di conservazione dello stock di salmone del Baltico.

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