[11/08/2011] News

L’eolico offshore del Mare del Nord è vantaggioso per la biodiversità

Ricerca olandese: aumentano le specie sul fondale e i mammiferi marini. Le pale disturbano le sule bassane

Environmental Research Letters pubblica la ricerca "Short-term ecological effects of an offshore wind farm in the Dutch coastal zone; a compilation" dalla quale emerge che i parchi eolici offshore nel Mare del Nord, davanti alle coste olandesi, avrebbero impatti praticamente nulli sulla fauna che vive nell'area.

La ricerca è stata realizzata per NoordzeeWind, una joint venture tra Nuon e Shell Wind Energy, da ricercatori dell'Institute for marine resources and ecosystem studiesm (Imares) della  Wageningen UR (University & Research centre), del Bureau Waardenburg e dal Koninklijk Nioz (l'Istituto reale olandese di ricerca marina), che hanno analizzato gli effetti ecologici a breve termine di Windpark Owez, il primo parco eolico offshore su vasta scala costruito a largo delle coste del Mare del Nord olandese, e che fornisce energia a 100.000 case.

I ricercatori olandesi spiegano che «il numero di parchi eolici offshore è in rapido aumento, portando a domande riguardo  l'impatto ambientale delle fattorie del vento. Nei Paesi Bassi, un vasto programma di monitoraggio viene eseguito nel primo parco eolico off-shore (Offshore Windfarm Egmond aan Zee, Owez). Questa documento mostra i dati a breve termine (due anni) ottenuti finora su un gran numero di gruppi faunistici.

Gli effetti previsti erano quelli per il substrato rigido, le pale del rotore in movimento, il possibile rumore subacqueo e l'esclusione di pesca. I risultati non indicano effetti a breve termine sul benthos e nell'area sabbiosa tra i generatori, mentre il nuovo substrato rigido del "monopiles" e la "scouring protection" hanno portato allo stabilimento nuove specie e nuove comunità di fauna. La composizione dei bivalvi non ha risentito del parco eolico Owez. La composizione delle specie reclutate ad Owez e nelle aree circostanti di riferimento è correlata al fango contenuto nei sedimenti e nell'acqua in profondità, indipendentemente dalla presenza dell'Owez. L'abbondanza di specie ad Owez è correlata al contenuto del fango, molto probabilmente da attribuire non alla presenza della fattoria del vento, ma piuttosto all'assenza della pesca.

La comunità ittica è stata molto dinamica sia nel tempo e nello spazio. Finora sono stati osservati solo effetti minori sugli assembramenti di pesce, specialmente nei pressi della "monopiles". Alcune specie di pesci, come il merluzzo, sembrano trovare riparo all'interno del complesso. Molti accessi di focena sono stati registrati all'interno dell'impianto e nelle aree di riferimento al di fuori della fattoria. Varie specie di uccelli sembrano evitare il parco, mentre altre sono indifferenti o addirittura attratte».

Lo studio descrive gli effetti di un grande impianto eolico offshore su un ecosistema estremamente variabile e conclude che «nel complesso, il parco eolico Owez agisce come un nuovo tipo di habitat, con una maggiore biodiversità di organismi bentonici, un possibile incremento dell'utilizzo dell'area da parte di benthos, pesci, mammiferi marini e alcune specie di uccelli, con un uso ridotto da parte di diverse altre specie di uccelli».

L'articolo pubblicato da Environmental Research Letters spiega che il fondale dell'impianto eolico offshore è ricco di organismi come mitili, anemoni e granchi. Gli uccelli che tendono ad evitarlo sono soprattutto le sule bassane, mentre le diverse specie di gabbiani non sembravano troppo disturbate e le loro popolazioni nell'area sono rimaste stabili. Invece, nelle vicinanze delle pale eoliche sono aumentati i cormorani. I ricercatori assicurano che il numero di uccelli che va a sbattere contro le pale è «piuttosto basso».

Il bollettino scientifico dell'Ue Cordis si chiede se «questi risultati possono però essere usati per affermare in maniera definitiva che i parchi eolici promuovono la biodiversità».  I ricercatori, dopo aver confrontato i risultati ottenuti con quelli di precedenti studi,  hanno concluso che «l'impatto dei parchi eolici dipende dal sito e dalla profondità delle zone circostanti. Il sito del parco eolico di Owez è favorevole a causa al numero relativamente basso di uccelli che volando in questa zona, a questa distanza dalla costa. La presenza di vari tipi di habitat e l'intensità con la quale la zona è usata da altri hanno un ruolo importante nel modo in cui il parco eolico si integra nel paesaggio. In questo caso sembra che, nel trambusto dell'affollata costa olandese, il parco eolico offra alla fauna un'oasi apparentemente calma. 

Nell'era dell'Antropocene, l'epoca attuale in cui gli esseri umani hanno un impatto su quasi tutta la Terra, gli effetti della pesca intensiva, l'inquinamento, l'estrazione di gas, petrolio, sabbia e la navigazione commerciale intensiva hanno già avuto come risultato cambiamenti dell'ecosistema. In alcune realtà una "wind farm" può contribuire a diversificare maggiormente un habitat ed anche ad aiutare la natura a recuperare. Però, le pale rotanti possono anche avere un significativo effetto distruttivo su alcune specie di uccelli. Questa ricerca tuttavia suggerisce che, ai fini della produzione di energia, dovrebbero essere designate zone speciali per i parchi eolici. Inevitabili effetti, come la riduzione locale di alcune specie di uccelli, dovrebbero quindi essere accettate, ma scegliendo il posizionamento in modo adeguato questi possono essere minimizzati. In questo modo i parchi eolici possono produrre energia più pulita e contribuire a promuovere la biodiversità».

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