[10/08/2011] News

Al Gore e le "stronzate" ecoscettiche: ĢI climate skeptics vivono nella negazioneģ

L'ex Vice Presidente degli Stati Uniti, Al Gore, è uno dei bersagli preferiti degli eco-scettici, ma intervenendo all'Aspen Institute forum in Colorado ha risposto  per le rime: «I climate skeptics vivono nella negazione. Impiegano tattiche simili a quelle che i fumatori e i produttori di tabacco  adottavano qualche tempo fa, quando è stato dimostrato che il fumo ha effetti sulla salute».

Secondo Al Gore, «Alcune di queste persone fanno esattamente lo stesso... E allora cosa fanno? Pagano pseudo-scienziati per fingere di essere scienziati per tirare fuori un messaggio: "Questa cosa del clima, è una sciocchezza. La CO2 prodotta dall'uomo non intrappola il calore. Non è  che potrebbero essere i vulcani?"  Stronzate! "Potrebbero essere le macchie solari". Stronzate! "Non sta riscaldando" Stronzate!»,

Naturalmente Al Gore, che è diventato un attivista climatico dopo aver vinto numericamente le elezioni Usa che George W. Bush si aggiudicò con la sommatoria dei voti degli Stati e probabilmente con qualche broglio in Florida, al Forum di Aspen ha parlato per oltre un'ora di diversi argomenti ambientali e della crisi economica e delle risorse, ma il paragone tra la campagna pro-fumo e il negazionismo climatico e il giudizio senza appello per le "stronzate" dei climate skeptics sono quello che ha fatto più presa sui media americani ed internazionali.

Il 2011 Aspen Environment Forum infatti si occupa soprattutto delle previsioni di lungo periodo, che poco o nulla hanno a che fare col negazionismo climatico di corto respiro, che dice che non bisogna far nulla e che sono tutte bufale ambientaliste e di una stragrande maggioranza di scienziati che si sono inventati questo gigantesco complotto climatico planetario solo per soddisfare la loro avidità di fondi e le loro pazzie ambientaliste,

«Entro il 2050 - spiega l'Aspen Institute - la popolazione umana mondiale probabilmente avrà superato 9 miliardi, ma sarà anche sul punto di stabilizzazione, dopo due secoli di crescita esplosiva. Davanti a noi ci sono 40 anni nel deserto, dopo il 2050 quello in cui dobbiamo sperare è una terra promessa. Per arrivarci non ci sarà bisogno solo di soluzioni tecniche che rendano  la vita sulla terra sostenibile; ci dovrà sostenere  una visione del nostro posto sul pianeta».

Per questo nel 2011  vari forum dell'Aspen Environment Forum, organizzati insieme a National Geographic, hanno esplorato «I cambiamenti di pensiero e nell'immaginario che saranno necessari per raccogliere questa sfida impressionante, dalle  modalità di riorganizzazione degli ecosistemi urbani, alla salvaguardia della biodiversità e della stabilità climatica, dall'aria pulita all'acqua pulita e al cibo per una popolazione mondiale in crescita».

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