[09/08/2011] News

Nuovo progetto di ricerca Ue contro i rischi di epidemie impreviste come Escherichia coli

La Commissione europea ha deciso oggi di stanziare altri 12 milioni di euro «in favore del programma quadro di ricerca al fine di rafforzare la capacità dell'Europa di fare fronte ad agenti patogeni come il ceppo virulento Escherichia coli (E. coli), che di recente ha infettato quasi 4mila persone in Europa, di cui 46 sono decedute». In autunno il consorzio transnazionale  Anticipating the global onset of novel epidemics (Antigone) avvierà un'attività di ricerca per  ottenere un quadro scientifico il più completo possibile sul nuovo ceppo di E. coli, «cui sarà specificamente destinato un importo di circa 2,1 milioni di euro, e su una serie di altri agenti patogeni virulenti potenzialmente pericolosi per la salute umana - spiega la Commissione - Conoscenze più approfondite su tali agenti patogeni aiuteranno i ricercatori a sviluppare nuovi modi per combatterli. La ricerca sarà incentrata su come prevenire future epidemie e come affrontare nuovi focolai».

Antigone è un progetto coordinato da Thijs Kuiken, dell'Erasmus Medical Center, che prevede la partecipazione di 14 partner di 7 Paesi (Olanda, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Repubblica Ceca, Spagna) e che farà confluire conoscenze specifiche su un ampio spettro di virus e batteri, tra cui l'Escherichia coli produttore della tossina Shiga (Stec). La Commissione Ue sottolinea che «Nel quadro di Antigone  sarà possibile sviluppare le conoscenze e gestire le risorse che contribuiranno a individuare, studiare, prevenire e combattere nuovi rischi epidemiologici. In particolare, il progetto mira ad isolare i fattori che inducono gli agenti patogeni batterici e virali a superare le barriere di specie trasmettendosi così agli esseri umani. Quando si manifesteranno malattie sconosciute, Antigone sarà in grado di svolgere e coordinare analisi dei batteri o dei virus coinvolti, nonché dell'epidemiologia della malattia e delle modalità di trasmissione. Il progetto mirerà inoltre ad individuare approcci che consentano di debellare tali malattie e trarre insegnamenti che possano contribuire a prevenire minacce future».

Il consorzio opera in stretta collaborazione con "Predemics" (Preparedness, prediction and prevention of emerging zoonotic viruses with pandemic potential using multidisciplinary ppproaches). un progetto precedentemente selezionato dall'Ue per il finanziamento, al quale partecipano anche istituzioni scientifiche italiane: Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani-Ircss, Fondazione istituto per l'interscambio scientifico e Istituto superiore di sanità. Predemics è incentrato su quattro famiglie di virus con un potenziale epidemico in Europa: l'influenza, l'epatite E, la rabbia, le malattie legate alla rabbia generate dai lyssavirus, oltre alle infezioni causate dal virus dell'encefalite giapponese o dal virus della febbre del Nilo occidentale.

La Commissione europea ha già finanziato ricerche sul patogeno E. coli enteroemorragica che riguardano principalmente gli aspetti della sicurezza degli alimenti e dell'acqua. Máire Geoghegan-Quinn, commissaria europea per la ricerca, l'innovazione e la scienza, ha detto: «La nostra politica è di concentrare i finanziamenti Ue nella ricerca e nell'innovazione sulle tematiche che più investono la maggior parte degli europei, e, chiaramente, la salute è in cima alla lista. Mi rallegro del fatto che siamo riusciti ad assegnare questi fondi aggiuntivi per rafforzare ulteriormente la capacità dell'Europa di individuare e contrastare lo scoppio di epidemie».

L'Ue spiega che «la direzione generale della ricerca e dell'innovazione ha maturato una lunga esperienza nel sostegno di progetti di ricerca di alta qualità che individuano gli strumenti scientifici necessari per reagire ad epidemie emergenti. Il portafoglio di ricerca complessivo sulle epidemie emergenti, con un budget di oltre 170 milioni di euro nell'ambito del Settimo programma quadro (2007-2013), comprende i lavori sul miglioramento della capacità di individuare nuovi virus (progetto Emperie), sullo sviluppo di farmaci contro qualsiasi virus (progetto Silver) e sull'inibizione della trasmissione di diverse malattie emergenti trasmesse da vettori (progetto EdeNext), come la febbre del Nilo occidentale, la dengue, la Chikungunya, ecc».

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