[08/08/2011] News

Alle procavie israeliane piacciono le discariche abusive di detriti edili

Il boom edilizio e gli insediamenti illegali israeliani a Gerusalemme est e in Cisgiordania, che sono stati nuovamente definiti «azioni provocatrici» il 6 agosto dal segretario generale dell'Onu Ban ki-moon avrebbero anche una inaspettata ricaduta ambientale, trasformando un pacifico animale israeliano in un fastidioso "invasore" Wildlife Research, una pubblicazione del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (Csiro) australiano ha pubblicato la ricerca" Rock hyrax (Procavia capensis) den site selection: preference for artificial sites" dal quale emerge che «le modifiche prodotte dall'uomo nell'ambiente possono trasformare una specie in pericolo in un parassita, come nel  caso dell'irace delle rocce i Galilea, nel nord di Israele».

I ricercatori israeliani Arik Kershenbaum, Anne Kershenbaum e Leon Blaustein dell'università di Haifa dimostrano che «i cumuli di materiali delle attività edili sono decisamente preferiti dall'irace del Capo come siti e questo li attira verso la periferia delle aree residenziali, dove si possono trasmettere zoonosi all'uomo. Capire le preferenze di habitat di una specie permette una più efficace gestione,  ed allo stesso tempo la conservazione e il controllo».

Le procavie del Capo israeliane, fino a poco tempo fa ritenute a rischio di estinzione, hanno visto recentemente una forte crescita della loro popolazione e questo viene attribuito in gran parte alla loro proliferazione nelle discariche di inerti che sorgono vicino ai nuovi insediamenti abitativi. Così questi mammiferi, che somigliano ai roditori, ma che in realtà appartengono all'ordine Hyracoidea, "parenti" degli elefanti, lamantini, tenrec, oritteropi e toporagni elefante, sono diventati un flagello per i giardini delle villette israeliane, ma anche un serbatoio di  leishmaniosi. Lo studio chiede quindi di conservare le preziose popolazioni di questi animali  ma anche di non creare le condizioni per cui gli iraci si  trasformano in "parassiti".

I ricercatori israeliani scrivono: «Abbiamo esaminato l'ipotesi che gli iraci preferiscano  come  siti- tana   i cumuli artificiali alle fessure negli affioramenti naturali.  Abbiamo esaminato tutti i 57 siti-tana potenziali in un'area di  1×1 km  intorno ad un villaggio nel nord di Israele, e condotto una regressione logistica per esaminare la correlazione tra presenza di procavie con il tipo di sito (cumuli o crepe), le dimensioni, la distanza dal villaggio, la distanza da altri  siti-tana e la centralità nella rete dei siti-tana. Abbiamo utilizzato l' Aikaike information criterion (Aic) per confrontare modelli logistici. L'occupazione che si può prevedere dei tipi di sito, dalle dimensioni del sito e dalla distanza da altri siti, spiega il 59 per cento delle variazioni della regressione logistica. Questi tre fattori predittivi sono stati selezionati sia per considerare la combinazione di fattori predittivi che ha dato il valore più Aic  basso e anche per lo "stepwise logistic algorithm"».

Ne è venuto fuori che la preferenza delle procavie va ai mucchi di detriti scaricati nei crepacci naturali e che questa nuove abitudini «Dovrebbero essere integrate nella gestione di questa specie, sia per la conservazione che il controllo dei parassiti, di fronte alla continua invasione degli insediamenti residenziali nelle aree naturali».

Kershenbaum ha detto Bbc Nature: «Molte persone in Occidente non hanno mai sentito parlare degli iraci, ma sono molto comuni in Medio Oriente. Sono anche menzionati nella Bibbia come uno dei principali abitanti della terra». Infatti la Bibbia di Re Giacomo: ai Proverbi 30:26 dice: «I tassi delle rocce sono una genia debole, eppure fanno le loro case nelle fessure delle rocce».

Ma in Galilea e vicino ai mille cantieri israeliani gli iraci non si comportano più biblicamente: abbandonano le loro comode s case nelle rocce per insediarsi nei cumuli di detriti urbani: «Stanno arrivando nei villaggi e mangiano tutto quello che trovano - dice Kershenbaum - Abbiamo scoperto che sono attratti dai cumuli. Fanno le loro case nelle gallerie sotterranee e nelle fessure create da questi mucchi artificiali».

Non sembra che siano gli orti ed i giardini ad attirali, ma alla fine ne approfittano volentieri come fonte di cibo. Le procavie sono "carine" e quindi sono diventate molto popolari nelle nuove periferie israeliane, ma alcune persone cominciano a chiudere che vengano tenute sotto controllo.

Ma lo studio indica una misura semplice per restituire le procavie della Galilea alle loro abitudini bibliche e farle ritornare a vivere tra le riocce: eliminare le discariche di detriti edili. 

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