[05/08/2011] News

Ecco la filiera solare-fotovoltaica a km zero

Una filiera interamente italiana di sistemi solari termici e fotovoltaici. A km zero, come è ormai slogan di questi tempi. Il progetto nasce oggi con la fusione tra le società Solar Systems Spa, Energy System Spa e Soleico Srl, che porterà, entro la fine del 2011, alla formazione di Solar Energy Group Spa.

Solar Systems Spa è un'azienda con sede a San Daniele del Friuli (UD), ed è nel campo delle energie rinnovabili dal 1982. Con un fatturato in crescita, nel 2010 attestatosi ai 18 mln di Euro, 50 dipendenti e 107 agenti in tutta Italia, produce attualmente nella propria sede sia sistemi solari termici (per l'acqua calda sanitaria), sia fotovoltaici (per la produzione di energia elettrica).

I moduli fotovoltaici in silicio policristallino (certificati TÜV) vengono prodotti a soli 6 km da San Daniele del Friuli, da Energy System Spa, seconda forza del gruppo. Con sede a Carpacco di Dignano (UD), è la cellula produttiva base di ogni impianto fotovoltaico e registra un fatturato di 13 mln di Euro. Il fabbisogno di moduli è soddisfatto dai 20 dipendenti, più 5 agenti dedicati esclusivamente agli impianti industriali.
Terza azienda del gruppo è Soleico Srl, società con funzione commerciale (2 mln di Euro di fatturato) composta di 15 agenti e dedicata esclusivamente al mercato domestico del fotovoltaico. Il nuovo gruppo si è dotato di un sistema fotovoltaico che consente di coprire il 50% del fabbisogno energetico degli stabilimenti di produzione e contenere così le emissioni di carbonio in atmosfera.

Solar Energy Group Spa favorisce inoltre la cosiddetta "filiera corta", impiegando risorse e manodopera locale e privilegiando soprattutto il mercato italiano con maggiore prossimità geografica all'azienda: in questo modo l'utente ha la garanzia di acquistare un prodotto a km zero. Certo, le materie prime non sono certamente made in italy, a partire dal silicio (che comunque ci informa Solar Energy essere di origine europea), ma si tratta di un'iniziativa che crediamo possa in questa fase funzionare. Sarà il mercato poi a giudicare la bontà dell'affare.

Di fronte alla crisi, in Italia come nel resto del mondo, si avviano investimenti (vedi il ben noto made in America lanciato da Obama) che non solo lontani da forme se vogliamo protezionistiche. La cosa più importante è che al fianco della filiera si sviluppi un settore di ricerca e innovazione, che dia valore aggiunto alla filiera che altrimenti potrebbe avere un respiro un po' corto.

Torna all'archivio