[03/08/2011] News

La Cina chiude 583 fabbriche di batterie, ma l'industria petrolifera e chimica batte tutti i record

Il ministero per la protezione dell'ambiente cinese ha rivelato che «un totale di 583 fabbriche di batterie sono state chiuse nel quadro delle ispezioni condotte dal governo dall'inizio dell'anno per ridurre l'inquinamento da metalli pesanti». Il ministero avrebbe ispezionato in tutto 1.930 grandi imprese di produzione e riciclaggio di batterie e di queste solo 252 sono state autorizzate a continuare le loro attività, mentre 80 sono ancora in costruzione.

Secondo il comunicato del ministero «numerosi impianti sono stati chiusi a causa della loro bassa capacità produttiva e del livello tecnico, mentre la chiusura di altre fabbriche è stata dovuta ad un trattamento inappropriato degli inquinanti o ad una cattiva gestione».

E' chiaro che il giro di vite del governo centrale punta a riformare dall'alto un settore che ha creato enormi problemi ambientali e sanitari, solo a marzo una fuga di sostanze tossiche nella provincia di Zhejiang, un'area della Cina orientale a forte densità di impianti che producono batterie, aveva provocato l'avvelenamento di 168 persone.

Ma probabilmente gli "aggiustamenti" ambientali del modello di sviluppo rapidissimo che ha avvelenato molte aree della Cina non bastano. Il Paese deve fare i conti con una crescita che sposta continuamente in alto la soglia della sostenibilità ambientale.

Mentre il governo chiude le fabbriche obsolete ed inquinanti di batterie il ministero dell'industria e della tecnologia annuncia che «l'industria petrolifera e chimica del la Cina ha mantenuto un forte tasso di crescita nel primo semestre 2011, con un valore del la produzione in rialzo del 34,4 per cento e che raggiunge un nuovo record di 5.320 miliardi di yuan (825,84 miliardi di dollari)».

Il valore di questa industria, che continua ad inquinare le coste, i mari e i fiumi della Cina, «Rappresenta il 13,44 per cento del valore totale del la produzione industriale del Paese - si legge sul sito internet del ministero A giugno il valore della produzione ha raggiunto un livello mensile di 1.020 miliardi di  yuan, in aumento del 35,7 per cento su base annua». Il ministero dell'industria cinese però prevede che «La crescita di questa industria rallenterà nel secondo semestre 2011, il valore della produzione annuale supererà tuttavia i 10mila miliardi di yuan. I benefici per l'intero anno dovrebbero aumentare del 28,5 per cento à 900 miliardi di yuan».

La sostenibilità ha ancora da fare molti e complessi passi nell'intricato labirinto cinese che passa dalle batterie, alla chimica ed al petrolio.  

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