[02/08/2011] News

Radioattivitą record a Fukushima Daiichi: 10.000 millisievert/ora

La Tokyo electric power company (Tepco) ha annunciato oggi di aver rilevato 10.000 millisievert/ora di radioattività nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi, il livello più alto rilevato dopo il disastro nucleare innescato dal terremoto/tsunami dell'11 marzo.

La Tepco spiega che ieri i suoi "liquidatori" «Hanno misurato un livello estremamente elevato di radioattività vicino alle tubazioni in fondo a una condotta tra l'edifico dei reattori numero 1 e il vicino numero 2».

La situazione è gravissima: secondo la brochure diffusa dal ministero della salute giapponese dopo il disastro nucleare, «Se un essere umano ricevesse 10.000 millisievert, probabilmente morirebbe entro una o due settimane». La Tepco ha immediatamente limitato l'accesso al sito e alla zona circostante ma assicura che «I lavoratori che hanno eseguito le misurazioni lunedi sono stati esposti ad un massimo di 4 millisievert».

Secondo l'utility l'alto livello di radioattività rilevato è stato causato dal fatto che le tubazioni sono state utilizzate come presa di aria contenente sostanze radioattive provenienti dal containment vessel del reattore numero 1, devastato da un'esplosione di idrogeno il 12 marzo e dove successivamente si è verificata una fusione del combustibile nucleare.

La Tepco ha comunicato anche di aver rilevato «In uno degli edifici dei reattori» un massimo di 1.000 millisievert/ora nelle macerie all'aperto e un massimo di e un massimo di 4.000 millisievert/ora al coperto.

Dopo aver trovato questi altissimi livelli di radioattività a poco meno di 5 mesi dal terremoto/tsunami, l'utility ha anche detto di essere alla ricerca di "hotspot radioattivi" per capire se ci sono altre aree con radiazioni estremamente elevate ed ha pubblicato una foto che mostra i "liquidatori" mentre eseguono le misurazioni della radioattività con un detector collegato alla punta di un braccio lungo 3 metri. Secondo la Tepco il livello di radiazione a cui erano sottoposti i lavoratori in quel momento era di 40 millisievert/ ora.

L'utility ha dichiarato l'intera area off-limits e prevede di sigillare tutto con pannelli contenenti piombo e «Verificherà attentamente se ci sono all'interno degli edificio altri siti altamente contaminati che possono intralciare le attività di bonifica».

Ma purtroppo non è finita: ieri è stata rivelata la presenza di altra acqua altamente radioattiva nel seminterrato di un edificio vicino al deposito di stoccaggio dell'acqua contaminata. In realtà la Tepco già il 30 luglio aveva trovato circa 700 tonnellate di acqua contaminata nelle fondamenta di un cantiere. Anche qui la radioattività rilevata è altissima: 19.000 becquerel di cesio 134 e 22.000 becquerel di cesio 137 per centimetro cubo.

Fino a giugno l'edificio in questione era collegato da una tubazione ad altro edificio nel quale viene stoccata molta acqua radioattiva. Le due strutture si trovano una accanto all'altro e fanno parte dell'impianto di smaltimento delle scorie nucleari di Fukushima Daiichi. La Tepco assicura che sta indagando per capire come sia accaduta la perdita d'acqua altamente radioattiva, ma come sempre assicura che «Non c'è pericolo di fuoriuscita di acqua contaminata dell'edificio».

L'unica cosa che si capisce è che una situazione che dovrebbe essere già "sotto controllo" è invece incontrollabile e presenta ogni giorno nuovi pericoli e modifiche (in peggio) di quanto la Tepco e la Nuclear and Industrial Safety Agency (Nisa) avevano assicurato fino a poche ore prima.

A proposito di Nisa, dopo le accuse rivoltelle dal primo ministro giapponese Naoto Kan di «manipolare l'opinione pubblica», è venuto fuori un nuovo caso di comportamento ingannevole: un ex dirigente dell'Agenzia che dovrebbe controllare il nucleare giapponese ha riconosciuto di aver chiesto 5 anni fa alla Shikoku Electric Power Company di mobilitare il suo personale per pilotare i risultati di un simposio governativo sull'energia nucleare a favore dell'industria atomica. Il tema del meeting era delicatissimo: l'utilizzo di mixed uranium-and-plutonium fuel, il famigerato Mox, nella centrale nucleare di Ehime che vede la decisa contrarietà di un forte movimento di cittadini e associazioni ambientaliste, tanto che la Shikoku Electric aspetta ancora le autorizzazioni.

L' ex capo dipartimento della Nisa ha detto al netwiork radio-televisivo giapponese Nhk di «aver fatto questa richiesta ad un quadro della Shikoku Electric Power Company prima che si tenesse un simposio nella prefettura di Ehime», dove la Shikoku Electric gestisce impianti nucleari.

L'ex alto funzionario Nisa ha ammesso di aver fatto pressioni sull'utility nucleare perchè prendesse parte attivamente al meeting, facendo domande ed esprimendo opinioni ed ha spiegato che voleva «La participazione della compagnia perchè l'anno precedente degli oppositori al nucleare avevano impedito un dibattito costruttivo durante un simposio simile». A quanto pare l'unico dibattito costruttivo per la Nisa è quello che permette di costruire centrali nucleari, se invece prevalgono le opinioni anti-nucleari si può procedere con il trucco del dibattito pilotato.

L'ex alto funzioari Nisa ha infatti incredibilmente respinto l'accusa che il suo obiettivo fosse quello di manipolare l'opinione pubblica. Purtroppo per lui, la Shikoku Electric ha preso molto sul serio il suo invito a taroccare il meeting di Ehime ed ha addirittura mobilitato suoi pensionati e personale attivo delle sue imprese affiliate fornendogli delle domande precostituite e tracce di interventi filo-nucleari.

Si tratta della rivelazione del terzo caso di manipolazione del dibattito sul nucleare in Giappone: solo ieri il premier Kan aveva denunciato il rapporto incestuoso tra Chubu Electric Power Company e Nisa che aveva chiesto all'utility di assicurare una mole di domande favorevoli al nucleare durante un simposio governativo tenutosi nel 2007.

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