[01/08/2011] News

L’Ue (finalmente) si muove per la Siria

Convocato d'urgenza il Consiglio di Sicurezza. Paesi emergenti contro la Nato

Il Consiglio dell'Unione europea  ha finalmente adottato oggi, «Con procedura scritta, una decisione che attua la  decisione 2011/273/CFSP relativa a misure restrittive contro la Siria.  In considerazione della gravità della situazione in Siria, la decisione  aggiunge 5   individui alla lista delle persone soggette a misure restrittive a norma della decisione 2011/273/CFSP1. La decisione, compreso l'elenco delle designazioni complementari, sarà pubblicata  nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 199 del 2 agosto».

Fin qui lo stringato comunicato del Consigli dell'Unione al quale si aggiungono le minacce di un possibile intervento armato in Siria fatte dalla Gran Bretagna ma subito smentite dal segretario generale della Nato. L'ex premier danese  Anders Foghb Rasmussen, che ha detto a Midi Libre: «Non ci sono le condizioni. In Libia conduciamo un'operazione basata su un mandato chiaro dell'Onu. Abbiamo il sostegno dei paesi della regione. Queste due condizioni non sono presenti per la Siria». Poi Rasmussen ha fatto la solita dichiarazione di rito: «Gli atti di violenza delle forze di sicurezza siriane che colpiscono la popolazione» e i patimenti della popolazione non sembrano interessare molto la Nato se non si svolgono in un Paese ricco di petrolio o che può intralciare la rotte energetiche di petrolio e gas.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà urgentemente stasera su richiesta del ministro degli esteri italiano Franco Frattini e della Germania, presidente di turno fino a ieri. Ma fino ad ora ogni tentativo di condannare i massacri perpetrati dal regime dittatoriale di Bashār al-Assad si sono infranti sul diritto di veto di Russia e Cina, storici amici e complici del regime nazional-socialista di Damasco. A favore di una condanna di sanzioni alla Siria sono Gran Bretagna, Francia, Germania, Portogallo ed Usa, contrari anche Sudafrica, Brasile ed India, che da oggi ha assunto la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza. I Paesi emergenti sono molto irritati per l'atteggiamento della Nato che decide, come in Libia, quali Paesi si possano o meno bombardare per difendere i civili, con un'elasticità "morale" e politica che lascia sconcertati.

Comunque, l'alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e sicurezza, la britannica Catherine Ashton, ha spiegato il senso e l'urgenza della nuova decisione europea: «Il 18 luglio, i ministri degli Esteri dell'Ue hanno dichiarato che, fino a che non si fermerà la violenza inaccettabile contro i civili e non si avranno progressi decisivi verso il soddisfacimento delle legittime aspirazioni del popolo siriano per una transizione democratica, l'Ue porterà avanti la sua politica attuale, comprese le sanzioni nei confronti dei responsabili o degli associati alla violenta repressione. Purtroppo, da allora gli arresti di massa, la violenza e l'uccisione di civili sono continuati ed hanno avuto anche un'escalation, come testimoniato durante gli attacchi ad Hama e in altre città siriane durante il fine settimana, che secondo da quanto riferito hanno ucciso più di 100 civili. Questo dimostra che la leadership siriana non è disposta ad attuare le riforme che ha promesso in risposta alle legittime richieste del popolo siriano. Ho condannato nei termini più forti gli ultimi eventi nella mia dichiarazione di ieri. Oggi, l'Ue ha deciso di imporre ulteriori misure restrittive, sotto forma di un congelamento dei beni e del divieto di viaggio per 5 individui siriani coinvolti nella violenta repressione. Vorrei ricordare alle autorità siriane che la loro responsabilità è quella di proteggere la popolazione. La brutale violenza crea una situazione di serio rischio e di crescente tensione e divisioni tra fazioni che non sono coerenti con le ampie riforme. Sollecitiamo il  governo siriano ad accogliere i ripetuti appelli Ue per la libertà di espressione e di  riunione, a rilasciare tutti i prigionieri politici senza ulteriori ritardi e ad istituire un genuino ed inclusivo dialogo nazionale. L'Ue  continua a monitorare da vicino la situazione in Siria. Estenderemo le misure restrittive, se la leadership siriana persiste sula sua attuale strada. Accolgo con favore il fatto che il Consiglio di sicurezza dell'Onu terrà una riunione di emergenza per affrontare la grave escalation. È tempo che il Consiglio di Sicurezza prenda una chiara posizione sulla necessità per porre fine alla violenza».

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