[01/08/2011] News

Un sistema centralizzato europeo per prevedere il rischio di incendi boschivi

Il Joint research centre (Jrc) insieme alla direzione ambiente della Commissione europea, ha realizzato l'"European forest fire information system" (Effis), il sistema europeo centralizzato di informazione sugli incendi boschivi, con previsioni di rischio nell'arco di sei giorni collegate a quelle meteo. Questo strumento è  a supporto dei servizi incaricati della protezione delle foreste contro gli incendi nell'Ue e nei Paesi vicini e proprio nella stagione estiva, da giugno a settembre, le mappe del pericolo vengono inviate ai servizi di protezione civile e forestale dell'Unione.

Per quanto riguarda l'Italia, il sistema in questi giorni "segna rosso" che significa un alto rischio roghi. Secondo i dati di Effis del 2010, l'Italia ha avuto un picco di pericolo a metà luglio e poi alla fine di agosto mentre nell'Unione europea il Paese maggiormente colpito l'anno scorso è stato il Portogallo, che all'inizio di settembre contava 115.732 ettari di terreno in fumo. Per quanto attiene le aree naturali protette,sempre con riferimento al 2010, la rete dei siti di "Natura 2000" dell'Ue ha perso 56.164 ettari, che equivale al 33,5 per cento di tutto il territorio andato in fiamme. In questa classifica, l'Italia si aggiudica il secondo posto con 27.463 ettari perduti. La maggior parte delle aree interessate sono terreni agricoli (42 per cento) e il 22 di foreste e altri territori boscati.

«La superficie incendiata totale nell'Ue è molto variabile di anno in anno - ha spiegato Andrea Camia, funzionario scientifico del Jrc e membro del team di Effis - e non c'è una tendenza chiara. Quello che invece stiamo osservando negli ultimi anni è una tendenza ad una maggiore concentrazione di situazioni climatiche estreme per gli incendi boschivi, che determinano un pericolo molto elevato e portano ad eventi di vaste proporzioni, particolarmente distruttivi e difficili da gestire».

«Rileviamo anche - ha aggiunto Camia - un allargamento tendenziale verso il Nord Europa dell'area a rischio. Quest'anno è stato drammatico per alcuni paesi come il Belgio, dove a maggio, secondo le stime Effis, sono stati percorsi dal fuoco oltre duemila ettari di territorio. Stesso scenario a maggio per Irlanda e Regno Unito, con oltre 15mila ettari bruciati ciascuno, il che rappresenta una cifra elevata per questi paesi, per i quali la norma sono poche centinaia di ettari l'anno». Tra i fattori di rischio incendi rilevati anche dagli esperti di Effis l'abbandono delle aree rurali degli ultimi decenni e la diminuita gestione della vegetazione forestale. «Per la prevenzione degli incendi boschivi le azioni necessarie sono molteplici. Oltre alla informazione e sensibilizzazione dei cittadini, importanti azioni preventive sono ad esempio il sostenere la gestione attiva della vegetazione naturale e forestale, fino a pianificare, nelle aree più soggette, interventi mirati quali i viali tagliafuoco» ha concluso Camia.

Oltre al sistema basato su web (http://effis.jrc.ec.europa.eu), Effis si occupa di tenere una banca data e produce rapporti annuali sugli incendi in Europa.

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