[29/07/2011] News

Carovana delle Alpi di Legambiente: anche in montagna il problema è il consumo di suolo

Prende il via oggi la decima edizione della Carovana delle Alpi di Legambiente che per tre mesi si muoverà lungo tutto l'arco alpino per evidenziare gestioni virtuose del territorio da una parte e degrado dall'altra.

Come consuetudine nelle campagne di Legambiente verranno assegnate le bandiere verdi e nere per sottolineare opposti comportamenti messi in pratica dalle amministrazioni locali di montagna. «Come testimoniano le segnalazioni che abbiamo raccolto - ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - le Alpi e le aree montane in genere continuano a essere prive di appropriate politiche, su cui governo e regioni sono latitanti, ma molti dei fatti che denunciamo ci parlano anche della mancanza di una visione alpina che superi i confini nazionali. Dalla gestione faunistica, alle grandi vie di comunicazione e alle reti energetiche, le grandi sfide di sostenibilità non conoscono frontiere nazionali, è sempre più urgente e necessario che ogni Paese faccia la sua parte nel tavolo di lavoro della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi. A partire dall'Italia, che ha sottoscritto la Convenzione nel 1999, ma non ne ha ancora ratificato i protocolli d'attuazione» ha concluso Cogliati Dezza.

Sono in totale 18 le bandiere che verranno consegnate dagli ambientalisti di cui 9 vessilli saranno a "tinte fosche". Di questi, 3 sono stati assegnati a località montane in Lombardia, 2 al Piemonte, 2 al Trentino Alto Adige e le ultime 2 a Veneto e Friuli Venezia Giulia. Osservato speciale quest'anno è il fondovalle come nel caso delle bandiere nere assegnate ai comuni della Valchiavenna, in provincia di Sondrio, per avere previsto nei loro piani urbanistici nuove aree residenziali e industriali destinate a compromettere zone preziose di una delle piane agricole meglio conservate delle Alpi centrali.

Altro cemento a fondovalle è previsto per la realizzazione dell'autostrada Alemagna di cui si parla da decenni in Veneto per collegare Belluno a Monaco di Baviera (ha come sostenitore l'attuale presidente della Regione Luca Zaia) ma che gli austriaci non vogliono. «Abbiamo voluto puntare l'attenzione sul pessimo stato in cui versano i grandi territori dei fondovalle alpini - ha specificato Damiano Di Simine, responsabile dell'Osservatorio Alpi di Legambiente - spesso si associa il consumo di suolo alle grandi aree metropolitane, ma la situazione sta diventando sempre più allarmante anche negli stretti corridoi vallivi in cui vive la grande maggioranza della popolazione delle Alpi. Le regioni che hanno sviluppato analisi sull'uso del suolo nelle aree montane, come la Lombardia e l'Alto Adige forniscono dati gravissimi: il territorio di fondovalle è una risorsa in esaurimento, a essere intaccati sono i suoli più fertili, di importanza strategica per l'agricoltura e la zootecnia montana. Fermare il consumo di suolo- ha concluso Di Simine è una vera e propria emergenza nazionale, perfino all'interno dei territori montani dell'arco alpino».

Il cemento - spiega Legambiente - non manca neppure ad alta quota. Ad esempio a Selvino, in provincia di Bergamo, un accordo di programma prevede la realizzazione di un gigantesco impianto sciistico coperto (sky dome).

L'altra faccia della medaglia è rappresentata dalla messa in campo di politiche virtuose che hanno saputo coniugare sviluppo sostenibile con la tutela di ambiente naturali. Tra le bandiere verdi un riconoscimento è andato fuori dai confini nazionali, al Dipartimento del Territorio del Canton Ticino e al municipio di Arogno (in Svizzera) per aver deciso di risolvere il problema dell'ecomostro della Sighignola in Val Intelvi (Como), struttura che ricade in gran parte in territorio italiano, recuperando il "balcone d'Italia" compromesso dal cemento. Premiato anche il comune di Cevo (Brescia), che grazie all'utilizzo delle energie rinnovabili ha reso il paese autosufficiente per il fabbisogno di elettricità. Altri bandiere verdi  sono andati alla comunità Sant'Antonio/Oltreacqua di Tarvisio, in Friuli Venezia Giulia, per la sua opposizione a una bariante urbanistica che apre le porte al cemento in pregiate aree agricole, e alla fondazione "Nuto Revelli" per il notevole intervento di recupero e animazione culturale del borgo di Paralup (Cuneo).

Sempre per quanto riguarda le politiche a favore della montagna, da segnalare l'appello di Anci Umbria, Uncem Umbria, comune di Montegabbione, provincia di Terni e Legambiente che chiedono un tavolo in Conferenza Unificata per affrontare i bisogni e i problemi dei presidi scolastici montani (e delle piccole isole).

Le bandiere di Carovana delle Alpi 2011

BANDIERE NERE

AL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
Per la cancellazione del Corso di Laurea in Scienze e Cultura delle Alpi dell'Università di Torino.

AL PREFETTO DI TORINO
Per non aver dato adeguate disposizioni di tutela a protezione del Museo Archeologico di Chiomonte dai danneggiamenti causati dai lavori per la linea Alta Velocità Torino - Lione.

AL COMUNE DI CHIAVENNA E AL COMUNE DI GORDONA (SONDRIO)
Per avere previsto nel proprio piano urbanistico nuove aree residenziali e industriali di dimensioni ingiustificate, destinate a compromettere aree finora preservate dalla cementificazione.

AL COMUNE DI SELVINO CON PROVINCIA DI BERGAMO E REGIONE LOMBARDIA
Per aver promosso un accordo di programma per la realizzazione di un gigantesco impianto sciistico coperto (sky dome), sito in un territorio montano già provato da anni di speculazione edilizia.

ALL'UNIONE DEI COMUNI DELLA VALMALENCO
Per il protocollo d'intesa predisposto e indirizzato alla Provincia di Sondrio che ripropone una valorizzazione turistica a colpi di seconde case, piste da sci e campi da golf in alta quota.

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO
Per aver riproposto, in continuità con la precedente Giunta Regionale, il prolungamento di un'opera inutile e dannosa al territorio bellunese come l'Autostrada A27 (Alemagna).

ALLA LEGA NORD DEL TRENTINO
Per la insulsa provocazione di inserire carne di orso bruno nel menu di una festa di partito.

AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO
Al presidente della Provincia di Bolzano è primariamente ascrivibile la causa dell'attuale stato di stallo del Parco Nazionale dello Stelvio, che da gennaio 2011 è privo di un ente di gestione, in attesa dello smembramento in tre distinti parchi regionali.

ALLA GIUNTA REGIONALE DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA
Per aver espresso parere favorevole di compatibilità ambientale sul progetto privato relativo all'elettrodotto a 220 kV tra Somplago (Udine) e Würmlach (Austria).

BANDIERE VERDI

AL COMUNE DI PIGNA (IMPERIA)
Motivazioni: per avere avviato una politica fortemente proiettata alla valorizzazione del territorio e della storia della propria comunità integrandola con una politica di rispetto ambientale.

ALLA FONDAZIONE "NUTO REVELLI"
Motivazioni: per la rivitalizzazione della borgata Paralup attraverso il recupero della memoria storica, insieme a quella architettonica, e per le importanti iniziative culturali ivi organizzate.

AL COMUNE DI USSEAUX (TORINO)
Motivazioni: per le molteplici attività e i progetti realizzati per la salvaguardia dell'ambiente e la valorizzazione sostenibile del territorio.

ALLA LATTERIA SOCIALE MONTANA DI SCALVE (BERGAMO) E ALLA COOPERATIVA "IL TESORO DELLA LUNA" DI CORNA IMAGNA (BERGAMO)
Per l'intraprendenza di attività cooperative che promuovono le produzioni agroalimentari di qualità, supportando imprese economiche che recuperano la partecipazione e il legame con il territorio in aree montane periferiche.

AL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO CANTON TICINO E AL MUNICIPIO DI AROGNO (SVIZZERA)
Per aver saputo risolvere con impegno e determinazione la annosa vicenda dell'ecomostro della Sighignola, recuperando il 'balcone d'Italia' compromesso dall'errore umano e dal cemento.

AL COMUNE DI CEVO (BRESCIA)
Per l'impegno, assunto con metodico piglio imprenditoriale, a rendere l'intero comune totalmente autonomo per il proprio fabbisogno di elettricità derivandola da fonti energetiche rinnovabili.

AD ATTILIO BENETTI
Per l'attività scientifica di studio, ricerca e catalogazione di reperti fossili, e per la passione dimostrata nei confronti della sua terra.

ALLA COMUNITÀ DI S. ANTONIO/OLTREACQUA (TARVISIO, UDINE)
Per essersi opposta ad una variante urbanistica che, rendendo edificabili alcuni terreni di proprietà comunale, avrebbe comportato la riduzione delle superfici agricole di una delle ultime zone di Tarvisio non ancora invase dal cemento.

ALLA COMUNITA' DI CERCIVENTO (UDINE)
Per la battaglia in difesa del mantenimento della gestione diretta dell'acqua che si è clamorosamente espressa nel risultato di alta partecipazione al voto nei recenti referendum di giugno.

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