[28/07/2011] News

Isole Curili meridionali: petrolio e gas riusciranno dove non ce l'ha fatta la diplomazia?

Russia e Giappone verso un accordo per lo sfruttamento comune degli idrocarburi nelle isole contese

Russia e Giappone avrebbero trovato un accordo per avviare progetti economici congiunti nelle isole Curili meridionali, occupate dall'Urss alla fine della seconda guerra mondiale e che Tokyo continua a ritenere parte del suo territorio nazionale.

In un comunicato del ministero degli esteri russo si legge: «E' stato confermato che le autorità russe accoglierebbero favorevolmente dei progetti economici congiunti realizzati conformemente alla legislazione russa».

I russi evocano l'agenda internazionale che trova Mosca e Tokyo accomunate dall'importanza data alla stabilità ed alla sicurezza nell'Asia-Pacifico, dagli scambi di punti di vista sulla minaccia nucleare nordcoreana e sul dossier iraniano e dai comuni interessi ad un regolamento delle crisi in Afghanistan, Medio Oriente e Africa meridionale. Ma in realtà più che la diplomazia sono stati il petrolio e il gas a spingere Mosca e Tokyo ad un accordo economico sulle Curili.

La Russia (che le occupa) e il Giappone rivendicano la sovranità sulle 4 isole meridionali delle Curili: Šikotan, Iturup, Kunašir e Chabomai, la cosa impedisce da 65 anni la firma di un trattato di Pace.
Quella delle Curili meridionali, che i russi chiamano Kuril'skie ostrova e i giapponesi Chishima rettō, è la storia della lunga inimicizia tra Mosca e Tokyo: il Giappone rivendica le isole in base al Trattato commerciale e frontaliero del 1855 con l'impero zarista russo che le riconosceva come territorio giapponese, ma le 4 isole sono state annesse all'Unione Sovietica alla fine della seconda guerra mondiale. La Russia le ha ereditate dall'Urss e ora fa valere i diritti su un bottino di guerra riconosciuto dalle potenze vincitrici e dai trattati di pace internazionali. Nel novembre 2010, la visita del presidente russo Dmitri Medvedev sull'isola di Kunašir provocò una vera e propria crisi diplomatica: il primo ministro giapponese Naoto Kan la definì «Un inammissibile oltraggio», Mosca rispose che la sua sovranità sulle Curili «E' irrevocabile e che il Presidente russo prende da solo la decisione di visitare questa o un'altra regione del Paese, indipendentemente dalla reazione di Tokyo».

Ma se al tempo dell'Urss le Curili erano terra di confine tra il blocco comunista e quello filo-americano, isole poverissime che viveva di contrabbando e pesca, ora con la scoperta di gas e petrolio sono ancora più importanti.

L'idea di avviare progetti economici nell'arcipelago conteso è stata avanzata a giugno da Viktor Ichaiev, il rappresentante del Cremlino per l'Estremo Oriente russo, in un'intervista alla televisione giapponese Nihon Keizai Shinbun tche ha invitato le multinazionali giapponesi a sfruttare i giacimenti di idrocarburi della regione insieme alle compagnie russe. «queste attività - ha spiegato Ichaiev - potrebbero dare un nuovo slancio alle relazioni russo-nipponiche, avvelenate dalle dispute territoriali riguardanti le Curili del sud».

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