[21/07/2011] News toscana

Maleodoranze a Follonica: Arpat Grosseto, «Stiamo verificando ipotesi di emissioni di sostanze solforate»

Continua la polemica sulla questione delle maleodoranze presenti nell'area industriale del Casone e sul luogo di posizionamento della postazione prescelta a Follonica per il rilevamento della qualità dell'aria tramite laboratorio mobile.

Dopo le rassicurazioni sulla qualità dell'aria a Follonica fornite da Arpat e dalla provincia di Grosseto (vedi greenreport.it del 12 luglio) il Dipartimento provinciale di Grosseto dell'Agenzia, visto il perpetuarsi della polemica ha precisato: «Per quanto riguarda le attività rivolte a individuare l'origine delle maleodoranze l'Agenzia sta verificando l'ipotesi che queste siano originate da sostanze solforate prodotte da lavorazioni effettuate nell'area industriale, anche sulla base proprio delle rilevazioni fatte nell'ambito della campagna di monitoraggio in corso. Lo studio che stiamo facendo sta appunto verificando la correlazione fra i picchi di presenza in atmosfera di alcune sostanze solforate e l'andamento dei cicli produttivi dei vari stabilimenti che possono emetterli».

A tal proposito una prima relazione è già stata pubblicata ed è disponibile nel sito internet dell'Agenzia. Dal Dipartimento provinciale Arpat di Grosseto hanno poi ripercorso la storia inerente la collocazione della centralina per il monitoraggio della qualità dell'aria a Follonica. «L'Agenzia - spiega l'Arpat - ha concordato con il Sindaco e con l'Amministrazione provinciale un programma di indagini rivolto a verificare se le maleodoranze segnalate in alcune zone di Follonica comportassero effettivamente un rischio di superamento degli standard di qualità dell'aria e, di conseguenza, un rischio per la salute. La postazione del mezzo mobile (Via del Buttero) è stata concordata con l'Amministrazione comunale sulla base delle segnalazioni ricevute dai cittadini e sulla disponibilità di un allaccio elettrico appropriato. Tale posizionamento è avvenuto tenendo conto che la direzione prelevante del vento nella zona di Follonica è quella da Nord - Nord Est - Est, come indicato da vari studi».

«Alla luce di tali evidenze - aggiunge la nota - il mezzo mobile è stato posizionato in modo da poter intercettare i fumi provenienti dalla zona industriale del Casone di Scarlino sulla direttrice del vento proveniente da nord - nord est - est. Preme sottolineare- hanno proseguito dall'Agenzia- difatti come, da una semplice osservazione di una cartina geografica, si possa osservare che, nel caso in cui siano presenti a Follonica venti di mare con provenienza sud ovest- ovest - nord ovest, la città di Follonica sarebbe esclusa dalle ricadute delle emissioni industriali del Casone. Verrebbe meno, pertanto, il senso della campagna di misurazione, cioè la verifica dell'inquinamento atmosferico segnalato dai residenti di Follonica, a meno che non si vogliano escludere gli impianti del Casone come probabile fonte dei problemi segnalati».

Quindi il posizionamento della centralina si è basato su studi approfonditi della direzione dei venti ma l'Agenzia ha fornito un ulteriore elemento. «La conferma sulla bontà della postazione prescelta è rappresentata dall'esito delle analisi effettuate sui campionatori passivi di idrogeno solforato (H2S), che evidenziano nel sito di collocazione del mezzo mobile concentrazioni medie di quasi 3 volte superiori a quelli misurate nella altre zone urbane di Follonica (zona acqua park, piazzale ASL via della Pace, zona via Litoranea) e comunque maggiori anche di quelle misurate in zona Cassarello (via Madre Teresa). L'idrogeno solforato che normalmente è assente in atmosfera - hanno concluso da Arpat -, viene preso in considerazione come indicatore della presenza di attività di origine antropica nella zona oggetto del monitoraggio»

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