[12/07/2011] News

La Cgil sul Sistri: «Mancata definizione di regole certe, mancata difesa del territorio dalla criminalità»

L'articolo 6 del decreto sviluppo, approvato definitivamente dal Senato il 7 luglio, fissa al primo giugno 2012 il termine minimo perché il ministro dell'ambiente stabilisca la proroga del Sistri a favore dei piccolissimi produttori di rifiuti pericolosi, cioè per le imprese fino a 10 dipendenti, e per quelle che raccolgono e trasportano rifiuti prodotti in proprio.

Seconfdo la Cgil «il mandato al ministro dell'ambiente ad adottare un provvedimento che consenta ai piccolissimi produttori di rifiuti pericolosi di partire con il Sistri non più dal 2 gennaio 2012 (come previsto dal Dm 26 maggio 2011), ma dalla data che il ministro individuerà e che, in ogni caso, non potrà essere antecedente al 1° giugno 2012, è, di fatto, una ulteriore ed ennesima proroga nell'avvio del Sistri. Fino alla nuova data, dunque, i soggetti interessati continueranno a operare con il criterio del "doppio binario": registri e formulari obbligatori e possibilità di utilizzo del Sistri».

La Cgil è preoccupata anche per il sistema sanzionatorio: «Il decreto approvato, riconosce al pari delle proroghe intervenute in precedenza, anche per le imprese fino a 10 dipendenti, un alleggerimento così come in previsto per le diverse categorie individuate dal DM 26 maggio 2011. Infatti, le sanzioni approvate per inadempienze rispetto al Sistri, si applicano a partire dal giorno successivo alla scadenza del regime del "doppio binario", data che allo stato non conosciamo. Così, mentre si prolunga il doppio binario, slitta in avanti, a data da definirsi, la gradualità delle sanzioni introdotte dal DM 26 Maggio 2011, a superamento della scadenza precedente (giugno 2011). Si conferma ulteriormente ciò che la nostra organizzazione segnala da tempo, e cioè, lo scarso impegno da parte del Governo nei confronti dell'avvio del sistema di tracciabilità dei rifiuti».

Il più grande sindacato italiano sottolinea che «le numerose proroghe, anche senza scadenze precise, salvo essere corredate da termini minimi, continuamente rivisti, evidenziano chiaramente la mancata volontà del Governo di affrontare e superare seriamente i problemi in materia di applicazione del sistema, in favore di una gestione corretta e legale, sottraendo terreno alla criminalità organizzata. L'intervento in questa direzione non è più rinviabile: occorre definire una programmazione reale ed efficace, sulla base di un proficuo dialogo con le parti interessate al fine di evitare disagi per le imprese e gli enti coinvolti, senza più deroghe, dentro una politica complessiva per lo smaltimento integrato dei rifiuti capace di ridurne la produzione e avviare una seria attività di recupero e riciclaggio».

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