[08/07/2011] News toscana

Caccia e storno: Regione e Province toscane a confronto

L'apertura della prossima stagione venatoria si avvicina e alla Regione Toscana si è tenuta oggi una riunione fra l'assessore regionale all'agricoltura e foreste, caccia e pesca, Gianni Salvadori, e i rappresentanti delle province toscane. L'incontro è avvenuto proprio mentre arrivava la notizia dell'impugnazione della legge ligure sul calendario venatorio da parte del governo nazionale ed è stata convocata dopo le polemiche in Toscana e a livello nazionale sulla caccia allo storno.

Il tentativo della Regione Toscana è quello «di rendere il più possibile uniformi i periodi di caccia nelle province toscane, nell'ambito di una conferma dei tempi stabiliti dalla normativa Toscana fin dal 2002, e per contemperare al meglio le esigenze di conservazione della fauna selvatica con l'esercizio della caccia».

Salvadori ha detto che vuole far questo «per rilanciare un dialogo che a livello nazionale appare interrotto, forse in maniera definitiva, ma dal quale la Toscana intende ripartire su basi condivise, che prossimamente verrà presentato alle diverse associazioni, con una panoramica complessiva sull' impianto normativo nazionale».

Ma la discussione ha affrontato soprattutto lo spinoso tema delle deroghe, in particolare quello che sembra l'invalicabile scoglio della caccia allo storno, per il quale la Regione e le province hanno chiesto il reinserimento fra le specie cacciabili in Italia. L'assessore regionale ha avvertito che «una tematica questa che avrà tempi non brevi, come risulta da una recente riunione con la Direzione generale ambiente della Unione europea, con la conseguenza che nel frattempo il sistema delle deroghe rimane l'unico percorribile».

Deroghe delle quali gli ambientalisti non vogliono sentir parlare e che finiscono quasi sempre massacrate da sentenze del Tar, dall'Ue, dal governo... Salvadori ha auspicato «la prossima approvazione di quanto previsto da oltre un anno da una legge nazionale, cioè l'emanazione di un Decreto del Presidente della Repubblica che una volta per tutte chiarisca il comportamento da tenere in materia di deroghe e dia certezza del diritto a cacciatori, agricoltori ma anche a Regioni e Province». Intanto si è impegnato ad adottare una delibera che, una volta avuto il parere favorevole di Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (più che problematico, visti i precedenti)), «vada incontro alle esigenze di contrasto dei danni causati da questa specie alle coltivazioni, con l'intervento dei cacciatori».

La guerra dello storno non sembra ancora finita: c'è da aspettarsi una nuova battaglia di ricorsi e carte bollate alla prossima apertura della caccia.

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