[08/07/2011] News toscana

L'autostrada Tirrenica snobba gli inerti e macina solo materiale vergine di cava

Per costruire una strada o un palazzo è meglio cavare materia prima dalle colline, o utilizzare rifiuti inerti trattati e certificati proprio per questo scopo? La domanda non è né retorica, né semplificatoria, ma nasce spontanea osservando quando sta succedendo in Toscana rispetto alla realizzazione della tanto discussa autostrada Tirrenica. Se la risposta alla suddetta domanda è, come ritiene greenreport.it, che è meglio utilizzare materiale riciclato almeno nella misura del 30% come da legge nazionale Dm 203, qualcuno dovrebbe spiegarci perché non lo si sta facendo. La notizia di alcuni giorni fa è, infatti, che lo svincolo appena inaugurato dell'autostrada Tirrenica a Rosignano è stato completamente realizzato con materia vergine. E se il buongiorno si vede dal mattino, c'è da ipotizzare che - al di là di cosa se ne pensi del tracciato - l'intera opera verrà realizzata con questo modus operandi.

Giova ricordare che a Livorno e a Piombino opera una società che si chiama Cliri, Centro Livornese Recupero Inerti Srl, che opera proprio nel trattamento e riciclaggio dei rifiuti inerti (terre da scavo, rocce e materiale da demolizione). I rifiuti vengono, una volta trattati, reintrodotti nel metabolismo del tessuto produttivo, consentendo di ridurre il consumo di risorse naturali non rinnovabili con effetti corretti in termini di minimizzazione dei carichi ambientali.

«A Livorno siamo autorizzati a trattare 366mila tonnellate annue di rifiuti inerti - spiega il direttore di Cliri Francois Le Panteur -  Poi abbiamo un altro impianto a Piombino autorizzato per 250mila tonnellate, in collaborazione con Lucchini, che tratta solo questa tipologia di rifiuti della Lucchini stessa. La Cliri ha la certificazione Iso 14000, quella ambientale. Sia su Livorno, sia su Piombino abbiamo anche le marcature Ce per il processi di produzione con destinazione sottofondi stradali, conglomerati cementizi, e conglomerati bituminosi. A Piombino soltanto abbiamo anche le marcature Ce per i cementifici. Tutto quello che esce, circa il 90% di quello che entra, è certificato».

Da dove provengono i rifiuti?

«Per l'impianto di Livorno l'ambito è quello comunale o comuni limitrofi. A Piombino l'impianto tratta solo i rifiuti di Lucchini».

Chi sono i vostri clienti?

«I nostri clienti più importanti sono i nostri soci fondatori Abate, Bellabarba, Cooperativa La Variante. Stiamo comunque servendo anche la società Claudio Salini di Empoli. Noi forniamo in sostanza a nostri clienti il materiale e loro costruiscono le strade. Claudio Salini Spa sta lavorando sulla Empoli-Poggibonsi. Altri grandi lavori fatti tempo fa sono ad esempio il Molo Italia e la Darsena Toscana in ambito portuale a Livorno. Tanto per capirci noi abbiamo una capacità di produzione di materiale, tra Livorno e Piombino, pari a 1600 tonnellate giorno. Inoltre facciamo parte di Anpar, che è l'Associazione Nazionale Produttori di Aggregati Riciclati, dove risultiamo essere tra le sole 4 aziende certificate in Italia».

Siete stati coinvolti nel progetto dell'Autostrada Tirrenica?

«Né direttamente, né indirettamente, ovvero attraverso imprese che faranno i lavori e che magari avrebbero potuto contattarci per il materiale. Va ricordato che noi siamo iscritti al repertorio del Dm 203 per la fornitura di materiale per l'amministrazione pubblica che prevede l'obbligo per tutti gli enti pubblici e le società a prevalente capitale pubblico di approvvigionarsi con manufatti e beni realizzati con materiale riciclato in misura pari ad almeno il 30% del proprio fabbisogno annuale. E siccome ho letto che il primo svincolo di Rosignano ha utilizzato solo materia vergine, nonostante si fosse fatto un patto tra i comuni per utilizzare anche il materiale riciclato, non so se mai ci coinvolgeranno».».

Sui vantaggi ambientali non ci sono dubbi,  ma dal punto di vista economico?

«Anche. Diciamo che siamo almeno al pari, ma se si fa un bilancio dei costi del ripristino del danno ambientale, siamo nettamente più convenienti. Inoltre, forse non tutti lo sanno, prestazionalmente è migliore il materiale proveniente dal riciclo di quello di cave. Soprattutto quello proveniente dalla Lucchini, chimicamente è il migliore, e non lo dico io, ma ci sono fior di prove di laboratorio».

E dunque come spiega la scelta di utilizzare solo materiale vergine?

«La mia opinione è che la direzione dei lavori preferisca materiale di cava anche se prestazionalmente inferiori, perché così ha meno problemi».

Intende meno problemi a giustificare l'uso di materiale riciclato?!

«Purtroppo sì, c'è sempre qualcuno pronto a dire che non va bene e a protestare e le amministrazioni non vogliono problemi».

 

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