[08/07/2011] News

La Corea del Nord ha corrotto i militari pakistani per avere accesso alla tecnologia nucleare

Washington Post: «Tecnologia militare atomica in cambio di denaro e gioielli»

Il Washington Post afferma di aver ottenuto una lettera che dimostra quello che in molti sospettavano: 13 anni fa la Corea del Nord avrebbe ha corrotto alti ufficiali delle forze armate pakistane (e della dittatura militare islamista) per avere accesso a tecnologia nucleare "sensibile", cioè in grado di permettere di costruire bombe atomiche. Secondo il prestigioso giornale statunitense, la lettera è stata inviata allo scienziato nucleare pakistano Abdul Qadeer Khan, che in Pakistan è considerato un eroe nazionale, nel mese di luglio 1998.  Khan ha svolto un ruolo essenziale nello sviluppo dell'arsenale nucleare del Pakistan, che non aderisce al trattato di non proliferazione nucleare.

Secondo il Washington Post nella lettera, scritta in inglese, Khan viene invitato a consegnare documenti e componenti che due funzionari militari pakistani avevano accettato di fornire in cambio di denaro e gioielli costosi. Nella lettera è scritto che la Corea del Nord aveva dato tre milioni di dollari ad un alto funzionario militare, e mezzo milione di dollari, tre diamanti ed un rubino ad un altro alto funzionario militare. Secondo l'articolo, la lettera sarebbe stata apparentemente spedita da Jon Byong Ho, allora segretario del Partito del lavoro della Corea del nord , che attualmente è ancora membro del membro della direzione del partito comunista-dinastico nordcoreano ed è uno stretto collaboratore del leader del Paese, Kim Jong II.

Quello dei missili è un vizietto per Jon Byong Ho, che era accanto a Kim quando la Corea lanciò una raffica di missili nell'aprile 2009, segnando il riacutizzarsi delle tensioni nella penisola coreana e in tutto l'estremo oriente. Al momento in cui inviò la lettera con la quale esigeva da Kahan e dai militari pakistani la merce nucleare per la tangente pagata (e mentre in Corea del nord la gente moriva letteralmente di fame), Jon sarebbe stato anche responsabile per l'industria delle munizioni.

Il Dipartimento di Stato Usa due anni fa aveva imposto sanzioni a Khan proprio per i sospetti di aver ceduto tecnologia nucleare alla Corea del nord e ad altri "Paesi canaglia", ma la portavoce del Dipartimento, Victoria Nuland, non ha voluto commentare le ultime rivelazioni del Washington Post.

L'imbarazzo è grande e la situazione è esplosiva: il Pakistan sta bombardando l'Afghanistan e non in funzione anti-talebana, ma per sostenere l'opposizione al regime di Hamid Karzai.

I militari pakistani, che hanno visto l'esecuzione di Osama bin Laden sul loro territorio come un affronto, sono sempre più apertamente ostili verso gli americani ed il legame, anche nucleare, con la Cina (l'unico alleato della Corea del nord) si sta facendo sempre più stretto.  

Il governo Usa cerca di mettere una pezza al ricatto nucleare/cibo che la Corea del nord sta facendo da anni. Gli americani hanno detto che non potranno riprendere gli aiuti alimentari alla Corea del Nord senza un sistema di monitoraggio affidabile,  per garantire che il cibo vada alle persone che ne hanno bisogno e non alla cricca del regime. La Nuland ha detto che «c'è la preoccupazione che gli aiuti al Nord non siano stati ricevuti dalle persone più bisognose. Gli Stati Uniti non dovrebbero sprecare i soldi dei contribuenti, fornendo cibo che va alle persone sbagliate».

Gli Usa avevano sospeso gli aiuti alimentari alla Corea del Nord nel 2009, al momento dell'ennesima crisi nucleare, ma nel maggio scorso avevano mandato un inviato speciale in Corea del nord per capire come riavviare il programma di aiuti. L'Onu ha lanciato un appello ai Paesi membri perché offrano  aiuti alimentari alla Corea del nord e l'Unione europea il 4 luglio ha annunciato che invierà cibo per un valore di circa 14,5 milioni di dollari ai nordcoreani.

Intanto la Corea del sud sta costruendo nelle provincia nord-occidentale di Kangwon una nuova struttura per ospitare i disertori nordcoreani e aiutarli ad adattarsi allo stile di vita del sud. Il numero di disertori è salito a 2.000 da quando, alla fine degli anni '90, è iniziata una fuga di massa dalla Corea del nord dovuta soprattutto alla carestia. La Corea del sud si trova ad affrontare un flusso di profughi più rapido e massiccio da quando la Cina ha dato un giro di vite ai controlli sui disertori nordcoreani, che sono costretti ad abbreviare la loro permanenza clandestina in Cina ed a fuggire subito verso il sud.

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