[06/07/2011] News

Ricerca inglese: dalle alghe un’alternativa per produrre biocarburanti

Tutti i sistemi (o quasi) per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili sono buoni e la ricerca si sta volgendo in diverse direzioni. Secondo uno studio inglese condotto dall'università di Aberystwyth e presentato in Scozia, a Glasgow, durante la conferenza della Società di Biologia sperimentale, il mare potrebbe essere un'ottima fonte di biocarburanti.

In particolare le alghe possono essere un'alternativa valida alle piante destinate alla produzione di biocombustibili. Nello specifico è l'alga bruna Laminaria digitata, di grandi dimensioni e usata in campo fitoterapico per il suo alto contenuto in iodio e la sua azione dimagrante, ad essere anche adatta alla realizzazione di biocarburanti, soprattutto se raccolta in estate.

Analizzando la composizione chimica di campioni di alghe raccolti sulle coste del Galles, i ricercatori hanno infatti dimostrato che i concentrati di zuccheri per produrre biocarburanti, in queste alghe sono ideali in estate, in particolare nel mese di luglio quando «i livelli di carboidrati e zuccheri solubili sono massimi e possono assicurare una buona fonte di zuccheri da convertire in etanolo nei processi di fermentazione e tra l'altro, in questa stagione, i metalli che possono inibire i lieviti sono bassi» ha informato Jessica Adams che ha coordinato lo studio.

La ricerca sui biocarburanti si è concentrata su piante coltivate sulla terraferma che hanno lo svantaggio di sottrarre terreni coltivabili all'agricoltura food. Gli ecosistemi marini, secondo i ricercatori, sono una fonte inutilizzata che conterrebbe il 50 per cento delle biomasse del pianeta solo dalle alghe. «Le alghe marine in futuro potrebbero essere molto importanti per la produzione di energia» ha concluso Adams. Giusto approfondire la ricerca anche in questa direzione, ma l'attività di prelievo delle alghe, se fosse effettuata in forma diffusa, non è ad impatto zero e andrebbe a deteriorare ulteriormente un ecosistema che è in forte sofferenza anche se non si vede.

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