[05/07/2011] News

L’Unione europea traina l’eco-innovazione: in arrivo i finanziamenti per il Cip 2010

I 42 progetti di eco-innovazione selezionati tra le 287 proposte arrivate al vaglio europeo nell'ambito del programma per la competitività e l'innovazione (Cip) 2010 stanno per ricevere i 35 milioni di euro complessivi promessi dall'Europa, che aveva garantito alle aziende proponenti sovvenzioni per coprire fino al 50% dei costi.

I fondi Cip sono indirizzati a sostenere nuovi prodotti, servizi e processi che utilizzino meno risorse naturali e producano meno rifiuti, meno emissioni e meno agenti inquinanti. In riferimento al vivo interesse manifestato verso l'iniziativa, con un incremento delle domande di ammissione di più del 40% rispetto al 2009, il commissario europeo responsabile per l'ambiente Janez Potočnik (Nella foto), in un comunicato stampa dell'Ue ha dichiarato che «queste eco-innovazioni rappresentano una grande fonte di ispirazione perché illustrano un modo più ecologico ma molto efficace di svolgere attività economica in Europa; sono lieto di poter dire che i finanziamenti disponibili per il 2011 ammontano a 38 milioni di euro, con un aumento di tre milioni rispetto allo scorso anno, anche se restano di gran lunga inferiori al livello crescente della domanda».

I due terzi dei beneficiari del progetto, in tutta Europa, afferiscono alla sfera delle piccole medie imprese, particolarmente diffuse nel territorio italiano. L'Italia figura come il secondo Stato europeo per quantità di proposte presentate per la valutazione, e partecipa per 1/7 al totale dei progetti ritenuti validi. La natura dei progetti italiani ricalca la distribuzione tipica nell'ambito europeo, dove è stata prevalente la presenza di progetti inerenti all'ambito della produzione di cibo, dell'edilizia e del riciclo; dei sei progetti italiani, infatti, 4 rientrano in queste due ultime categorie.

A livello europeo hanno ottenuto il finanziamento i progetti più disparati, dal metodo non invasivo per riparare le perdite delle condutture idriche ai pannelli interni biodegradabili in grado di ridurre del 15% il peso di un aeromobile, fino ad un processo di fermentazione che consente il recupero di CO2 nei birrifici. Per quanto riguarda i progetti provenienti dallo Stivale, invece, particolarmente interessante sembra essere quello sviluppato dall'istituto "Asteria per lo sviluppo tecnologico e per la ricerca applicata", a riguardo di un metodo innovativo per il sequestro della CO2 e la depurazione delle acque reflue attraverso l'utilizzo di alghe precedentemente coltivate all'uopo.

L'innovazione rimane una delle parole chiave per il rilancio di un'economia che sia sostenibile e che possa garantire una ripresa all'agonizzante occupazione, che quando non è stagnante, almeno nel nostro Paese, risulta in calo. L'Europa, con incentivi come il Cip, mostra di credere nell'innovazione nel campo della economia ecologica, anche con un intervento che - con un platfond di 38 milioni - risulta poco più di uno stuzzichino ma, in tempo di crisi, non è certo da buttare. Sarebbe dunque, finalmente auspicabile che anche il Governo italiano, prendendo spunto dai colleghi europei, si decidesse a tracciare il proprio, personale percorso (o, almeno, a farsi trascinare dalla linea dettata dagli altri Stati dell'Unione) verso un'economia sostenibile.

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