[05/07/2011] News

In Giappone analisi e decontaminazione nucleare fai da te

Il governo in crisi tenta di ridurre l'evacuation advisory zone

I residenti nelle aree del Giappone colpite dal terremoto/tsunami dell'11 marzo hanno accolto con sollievo le dimissioni dell'ottantenne ministro per la ricostruzione, Ryu Matsumoto, che ha inanellato, nei soli 11 giorni in cui ha ricoperto la carica, una serie incredibile di gaffe e che i sopravvissuti accusavano di guardarli dall'alto in basso. Matsumoto più che un ministro alla ricostruzione è sembrato un ministro contro i sopravvissuti ed ora la fine della sua brevissima e irosa parabola si ripercuote sul premier giapponese Naoto Kan, accusato di aver nominato un incompetente. Anche per quello che continua ad accadere alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi,  Il clima politico in Giappone sta diventando incandescente e non servono certo a mitigarlo le due lettere anonime contenenti una lama e un punteruolo, arrivate venerdì a Kan ed al capo del Partito Democratico del Giappone (Jdp), Ichiro Ozawa, che intimano al primo ministro di dimettersi «Per il bene della ricostruzione del Giappone»  o altrimenti verrà «Punito dal cielo». Secondo la polizia le due lettere di minaccia sono state inviate dalla prefettura di Osaka e sarebbero state scritte dalla stessa persona e firmate "Sekihotai", un gruppo che negli anni '80 rivendicò una serie di minacce ed attacchi contro il giornale Asahi Shimbun.

Il debolissimo governo di coalizione retto dal Jdp è probabilmente arrivato a fine corsa, anche perché aumentano le proteste per la gestione della tragedia nucleare e la gente non si fida più delle istituzioni, tanto che si è arrivati al fai da te. Un gruppo di residenti di Moriya, una città a nord-est di Tokyo, da Fukushima Daiichi, il 4 luglio ha iniziato a monitorare i livelli di radiazioni, nel tentativo di proteggere i bambini dall' esposizione alle radiazioni.  Moriya è a ben 200 km dalla centrale nucleare ma è una tra le municipalità della prefettura di Ibaraki ad aver registrato il più alto livello di radioattività. Il gruppo di cittadini ha detto di voler fare misurazioni in 60 punti e mettere segnali  di pericolo se verranno rilevati alti livelli di sostanze radioattive. Uno dei portavoce dei residenti di Moriya, Mitsunobu Oishi, ha detto alla rete televisiva Nhk che «Le autorità non conducono controlli approfonditi in molti luoghi, per questo il nostro gruppo si sta adoperando per garantire la sicurezza dei bambini».

Anche l'amministrazione della città di Data, nella prefettura di Fukushima, a circa 50 km dalla centrale nucleare danneggiata, ha annunciato di voler prendere provvedimenti per ridurre la contaminazione da radiazioni in tutto il suo territorio. La città è fuori dalla zona di evacuazione istituita dal governo intorno a Fukushima Daiichi, ma in 4 dei suoi distretti sono stati trovati alti livelli di radiazioni, tanto che il primo luglio è stato chiesto a 113 famiglie di abbandonare le loro case. La municipalità ha detto che saranno decontaminate tutte le aree residenziali, le scuole e le strade di montagna «Nel tentativo di ridurre, per quanto possibile, l'esposizione dei residenti a sostanze radioattive». L'amministrazione cittadina vuole istituire un "project team" per definire un programma dettagliato di decontaminazione. Per il momento i costi dell'intera operazione saranno a carico della municipalità, ma Data chiederà alla Tokyo Electric Power Company (Tepco) ed al governo centrale di coprire le spese per la ricaduta di sostanze radioattive.

Intanto il governo giapponese ha annunciato che condurrà uno studio dettagliato dei livelli di radiazione a Fukushima e utilizzerà i dati per rivedere le ordinanze di evacuazione esistenti. In una riunione tenutasi ieri il disastrato governo Kan  ha deciso di farsi carico di  tutti i controlli sulle radiazioni condotti separatamente dai vari  ministeri, dalle amministrazioni locali e dalla Tepco. Tutti i dati saranno raccolti dal ministero dell'educazione e della scienza e resi pubblici attraverso un sito web dedicato. Un'indagine più dettagliata della radiazione inizierà entro questo mese, con misurazioni da effettuare ogni 2 chilometri quadrati all'interno della zona inaccessibile  e nelle altre aree in cui è consigliata l'evacuazione. Sarà data priorità alle scuole e nelle strade frequentate dai bambini. Il governo prevede di avere a disposizione una banca dati entro la fine di agosto, prima che i bambini tornino a scuola. Il ministro per il disastro nucleare, Goshi Hosono, ha detto: «Spero di iniziare gli studi all'incirca il 17 luglio, per decidere se annullare una delle ordinanze che chiedono ai residenti di prepararsi in caso di emergenza».

Ma la Japan's Nuclear safety commission  ha detto che il governo giapponese (che l'ha istituita) «Deve fare di più prima di annullare l'ordinanza di evacuazione per le aree nei pressi della centrale nucleare di Fukushima Daiichi». Il governo sarebbe infatti in realtà intenzionato a ridurre e forse annullare il 17 luglio l'area di evacuazione tra i  20 e  30 km dalla centrale, come aveva annunciato il poi dimissionato ministro Ryu Matsumoto. Secondo gli esperti della Nuclear safety commission  «Deve essere prima effettuata una valutazione della sicurezza,  per comprendere appieno la situazione all'interno dei reattori danneggiati». Il governo deve anche confermare che non si verificherà un'altra esplosione di idrogeno e «I residenti nella evacuation advisory zone sono tenuti a rimanere in casa e devono essere pronti a evacuare in caso di emergenza». Diverse persone hanno già abbandonato l'area per zone più sicure ma secondo o i membri della commissione nucleare, anche «Coloro che hanno lasciato l' evacuation advisory zone devono essere attentamente monitorati per la contaminazione da radiazioni, prima che i residenti siano autorizzati a tornare nelle loro case».

Insomma, il 17 luglio è diventata le nuova data "magica" per Fukushima Daiichi, quando la Tepco dovrebbe completare la prima fase del suo piano in due stadi. Ma da quel che si capisce la data del 17 luglio, posta dalla Tepco come limite per riportare la situazione sotto controllo, si allontana e svanisce verso un tempo indefinito, anche se l'utility  spera per quel giorno di aver ottenuto un raffreddamento stabile dei reattori e di implementare le misure per  prevenire nuove esplosioni di idrogeno, dopo aver terminato l'iniezione di azoto in corso nei container dei reattori.

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