[04/07/2011] News

Nuova crisi del pesce (e del petrolio e gas) tra Cina e Giappone per le isole Diaoyu-Senkaku

La Cina ha chiesto ufficialmente al Giappone di «ritirare immediatamente le sue barche da pesca dalle acque che circondano le isole Diaoyu», uno degli arcipelaghi più contesi e con più nomi del mondo: i giapponesi le chiamano Senkaku-guntō e Senkaku-rettō, a Taiwan il loro nome è Tiaoyutai e gli americani le hanno ribattezzate Pinnacle Islands.

Oggi Hong Lei, portavoce del ministero degli esteri cinese, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulla presenza di imbarcazioni giapponesi nelle acque delle Diaoyu, ha detto che «la Cina ha solennemento protestato presso la parte giapponese». Secondo i media giapponesi una decina di pescherecci di una cooperativa di pesca di Ishigaki, della prefettura di Okinawa (alla quale il Giappone rivendica l'appartenenza delle isole), hanno lasciato il porto per operare nel mare delle Senkaku.

Si tratta in realtà dell'ultima di una serie di pericolose scaramucce tra cinesi e giapponesi, con l'interessato contributo degli americani, per accaparrarsi le risorse dell'arcipelago, in tutto 5 isolotti (Uotsuri Jima/Diaoyu Dao, Taisho Jima/Chiwei Yu, Kuba Jima/Huangwei Yu, Kita Kojima/Bei Xiaodao, Minami Kojima/Nan Xiaodao) e tre scogli che arrivano a 7 chilometri quadrati di superficie, ma che nascondono nel fondo del mare non solo il pesce, del quale sono sempre più affamati cinesi e giapponesi, ma anche risorse di gas e petrolio, per non contare la loro posizione strategica tra il Giappone e Taiwan, che la Repubblica popolare cinese considera una sua provincia.

Non a caso Hong Lei ha ribadito: «La Cina detiene una sovranità incontestabile sulle isole îles Diaoyu, che fanno parte integrante della Cina dai tempi più antichi. Gli atti presi dal Giappone nella regione non sono validi».

La portavoce cinese ha però detto che «secondo alcune informazioni, le imbarcazioni da pesca giapponesi hanno già abbandonato le acque intorno alle isole Diaoyu», ma non ha specificato da quanto tempo e se questo sia accaduto dopo le proteste ufficiali cinesi.

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