[01/07/2011] News

Le associazioni ambientaliste a Barcellona per il meeting dell'Unione per il Mediterraneo

Si è concluso a Barcellona l'incontro dell'Unione per il Mediterraneo (Upm), a cui hanno partecipato associazioni ambientaliste di Albania, Croazia, Egitto, Francia, Italia, Libano, Montenegro, Marocco, Tunisia che hanno discusso e trovato un accordo sulla necessità di rafforzare la partecipazione delle Ong nelle politiche dell'Unione per il Mediterraneo.

«Dobbiamo impegnarci ora se vogliamo che le persone di domani vivano in sicurezza e in un ambiente sano. E' ora il tempo di investire per il futuro del Mediterraneo, ed è essenziale che la società civile sia parte integrante in questo processo d'investimento» ha così sintetizzato gli intenti dell'incontro Mustapha Derdabi, dell'Associazione marocchina per la Protezione dell'Ambiente del Wilaya di Tetouan.

Il Mediterraneo è una delle aree più ricche del mondo in termini di ambiente e risorse naturali, ma è minacciato dalla diminuzione delle risorse idriche, dal degrado degli habitat, dai rischi del cambiamento climatico. Abbattere queste minacce e la necessità di sviluppare energie rinnovabili e sostenibili sono stati ritenuti aspetti prioritari dai partecipanti al vertice. «È emozionante seguire la rapida evoluzione di questa regione - spiega Agrasot Paloma, direttore del Programma europeo di vicinato del Wwf - ed è essenziale che la società civile e le Ong interessate, ne siano parte e si rapportino con l'Upm. Un processo trasparente e di impegno sarà la chiave per fare enormi passi avanti in questo contesto geografico».

Per il Wwf Italia era presente il direttore generale Adriano Paolella che ha insistito sulla necessità di programmazione delle attività di pesca e del turismo per far tornare il Mediterraneo un luogo di qualità. La discussione si è anche soffermata sulla "primavera araba", il risveglio politico e la rivoluzioni che hanno caratterizzato quest'anno tutto il Medio Oriente e Nord Africa e che ha visto la società civile (in particolare i giovani) giocare un ruolo fondamentale. «Dobbiamo continuare a promuovere la partecipazione delle Ong ambientaliste per potenziare la società civile attraverso la formazione e capacity-building» ha sottolineato Michal Sagiv di Amici della Terra, concetto ripreso anche da Raül Romeva i Rueda, dei Verdi e vice presidente del Parlamento europeo.

Le conclusioni sono state affidate Rafiq Husseini, Vice Segretario Generale per l'Acqua e l'Ambiente all'Unione per il Mediterraneo. «La voce della società civile ha mandato un messaggio forte e chiaro in questi giorni a Barcellona. Coloro che sono coinvolti in seno all'Unione per il Mediterraneo dovranno incoraggiare questo processo di inclusione delle Ong ambientaliste nei processi decisionali e nelle politiche che hanno un impatto diretto sulla vita dei cittadini di tutto il Mediterraneo». 

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