[01/07/2011] News toscana

Inaugurata la cassa di espansione che proteggerà l'abitato di Ambra dalle piene del torrente

E' stata inaugurata oggi alle presenza del presidente della provincia di Arezzo Roberto Vasai e dell'assessore regionale all'Ambiente Anna Rita Bramerini, la cassa di espansione sul torrente Ambra con relativo sentiero ciclopedonale. L'opera si è resa necessaria per difendere l'abitato di Ambra dalle piene repentine del torrente, che specialmente tra il 1991 e il 1993 hanno provocato danni e vittime.

Si tratta di una cassa d'espansione a "bocca tarata", posta trasversalmente al torrente, che regola il deflusso delle acque lasciando passare a valle volumi compatibili con le massime portate dell'alveo fluviale e trattando a monte i volumi eccedenti che andranno a formare uno specchio d'acqua. Le acque col passare della piena poi si ritireranno rientrando in alveo. L'opera idraulica tra l'altro è dotata di un percorso ciclopedonale (almeno nella parte a monte della bocca tarata) di circa 3 chilometri usufruibile dai cittadini e turisti che si vogliono inoltrare verso le campagne della Valdambra.

Questo intervento è piaciuto anche all'associazione "Per la Valdambra" che ha chiesto di estendere anche a valle della bocca tarata la ciclopista. «Esprimiamo un sincero plauso a quanti, insieme agli amministratori coinvolti, hanno contribuito con impegno e capacità alla conclusione di una serie di opere, che naturalmente non sono invisibili, ma che uniscono la presenza di un presidio per l'attenuazione del rischio idraulico per l'abitato di Ambra all'utilità di un percorso ciclopedonale. Ci dispiace - proseguono dall'associazione - per il mancato coinvolgimento della comunità locale nel lungo iter di progettazione e costruzione delle opere che avevano bisogno della massima condivisione dell'opinione pubblica, nonché del fatto che nel completamento delle opere non rientrino piantumazioni delle vaste aree fra argine della cassa e SR 540, né delle scarpate della cassa, neanche con essenze arbustive».

L'associazione "Per la Valdambra" chiede che entro la prossima stagione autunnale si integrino le opere con un accurato intervento ambientale e paesaggistico su tutte quelle aree non strettamente idrauliche che rischiano di rimanere incolte e abbandonate e che vengano attribuite le competenze per la gestione e manutenzione elle opere realizzate.

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