[28/06/2011] News

I controlli ARPAT sulla balneabilità delle acque costiere Toscane

Firenze 28 giugno  - Dai dati diffusi oggi da Goletta Verde sembra trasparire una situazione estremamente critica del mare toscano, che può creare allarme ingiustificato. Le rilevazioni effettuate dall'associazione ambientalista hanno interessato essenzialmente punti della costa nei quali sono già presenti divieti permanenti di balneazione, o comunque notoriamente critici, in quanto in corrispondenza di foci di corsi d'acqua o aree portuali.

Discorso diverso vale per gran parte della costa toscana, suddivisa, in base alla recente normativa europea, in 261 aree di balneazione (comprese le acque interne - es. Bilancino - in cui si pratica l'attività balneare), che vengono sottoposte a controllo con finalità di protezione della salute dei bagnanti da un lato, del miglioramento della qualità ambientale della risorsa idrica dall'altro.

Sulla base dei dati relativi a queste aree di balneazione per gli anni 2007-2010 il 97% delle aree è stata classificata, secondo quanto previsto dalla normativa (D.Lgs. 116/2008), come eccellente, il 2% come buona e l'1% come sufficiente.

Durante la stagione balneare ARPAT effettua campionamenti e analisi con frequenza mensile per verificare l'idoneità alla balneazione in tutte le aree di balneazione presenti sul territorio regionale al fine di supportare tutti gli enti a cui la normativa in materia attribuisce competenze in materia nell'esercizio delle loro funzioni.
Sul sito dell'Agenzia ( http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/acqua/balneazione ) viene pubblicato l'elenco delle acque di balneazione con una scheda sintetica relativa alle caratteristiche fisiche, geografiche, idrologiche. Per ciascun area sono inoltre riportati i risultati dei controlli. Nel caso di inquinamento, dopo il primo superamento dei limiti (per le acque marine Escherichia coli: > 500 UFC/100 ml; Enterococchi >200 UFC/100 ml), scatta immediatamente l'ordinanza del Sindaco per il divieto temporaneo su tutta l'area di balneazione e l'immediata informazione ai bagnanti; dopo un primo esito analitico favorevole successivo all'evento di inquinamento, sempre con ordinanza sindacale, viene revocato il provvedimento di chiusura alla balneazione.

I Comuni provvedono, prima dell'inizio della stagione balneare, a delimitare le aree non adibite a balneazione (porti, ecc.) e quelle permanentemente vietate che ricadono nel loro territorio. Durante la stagione balneare, nel caso in cui si verifichi una situazione di inquinamento, devono - con un ordinanza del Sindaco - delimitare le zone vietate alla balneazione e, successivamente, revocare i provvedimenti adottati, assicurando l'informazione ai cittadini ed apponendo, in zone facilmente accessibili, la segnaletica che indichi i divieti di balneazione e le previsioni di inquinamenti di breve durata.

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