[28/06/2011] News

Prima conferenza sulla sicurezza nucleare nell'Ue. Il fortino atomico assediato, il referendum italiano e l'Ispra

E' in corso a Bruxelles la prima Conferenza europea sulla sicurezza nucleare che segue quella ministeriale dell'International atomic energy agency tenutasi a Vienna il 24 giugno.
La conferenza "Nuclear safety in Europe" è organizzata dall' European nuclear safety regulators group (Ensreg) ed è dedicata alle attività di sicurezza ed alle attività di regolamentazione del nucleare europeo, in caduta verticale di credibilità dopo la tragedia nucleare di Fukushima Daiichi, il referendum italiano e la decisione di Germania e Svizzera di abbandonare l'energia atomica.

Al capezzale del nucleare europeo si ritrovano tutti i principali soggetti pubblici e privati coinvolti nel settore e le autorità nazionali di sicurezza nucleare dei 27 Stati membri dell'Ue, rappresentanti della Commissione europea e anche la nostra Ispra, quale autorità nazionale italiana di regolamentazione della sicurezza nucleare, che partecipa all'Ensreg fin dalla costituzione.

Il direttore generale dell'Ispra, Stefano Laporta, è convinto che «Da Vienna è emerso un bilancio decisamente positivo. Desidero esprimere piena soddisfazione per i risultati raggiunti, essenziali ai fini della redazione del Piano di Azione per il rafforzamento del regime internazionale per la sicurezza nucleare, che il direttore generale dell'Iaea presenterà alla Conferenza generale di settembre. L'evento di Fukushima ha confermato che gli incidenti nucleari non hanno frontiere e che le responsabilità di ciascuno Stato nell'uso pacifico dell'energia nucleare devono accompagnarsi ad efficaci meccanismi di revisione internazionale. Gli stress test avviati sugli impianti nucleari in Europa, elaborati a seguito dell'evento incidentale del Giappone, sono stati presi a modello per proporne l'estensione su scala globale, poiché considerati i più efficaci da mettere in campo nell'immediato».

In una nota emessa in occasione della conferenza di Bruxelles l'Ispra sottolinea che «La revisione sistematica dei margini di sicurezza degli impianti nucleari da parte degli Stati membri dell'Iaea, anche con l'ampliamento dei servizi di peer review e l'aggiornamento degli standard di sicurezza dell'Agenzia, con particolare riguardo agli eventi estremi multipli quali sisma e tsunami; il rafforzamento delle autorità di sicurezza nucleare, che ne garantisca l'effettiva indipendenza; l'assegnazione di adeguate risorse umane e finanziarie; il rafforzamento del sistema globale di preparazione e risposta alle emergenze; il ruolo dell'Iaea nel ricevimento e diffusione delle informazioni a seguito di incidenti; questi sono stati alcuni dei temi affrontati già a Vienna e ripresi a Bruxelles, dove si discute dell'armonizzazione dei requisiti di sicurezza nucleare in Europa, dell'attuazione della Direttiva Euratom sulla sicurezza nucleare, delle esperienze nazionali e le loro applicazioni nel campo della trasparenza, così come della prossima emanazione della Direttiva Euratom sui rifiuti radioattivi e sul combustibile irraggiato».

Dubitiamo che gli italiani a Bruxelles possano avere una qualche voce in capitolo in quello che sembra ormai un gruppo di fan del nucleare chiuso in un fortino assediato da un'opinione pubblica sempre più ostile e che sbandiera come esempio da seguire il plebiscitario referendum anti-nucleare italiano, ma l'istituto che fa capo al ministero dell'ambiente italiano partecipa alla conferenza "Nuclear safety in Europe" con un'opinione sulla conferenza ministeriale dell'Iaea di Vienna che sembra molto più positiva di quella di molte associazioni ambientaliste, a partire da Greenpeace e Bellona.

Infatti, secondo l'Ispra, «Con l'attenzione ancora rivolta al disastro nucleare del Giappone e sulla base della condivisione di indirizzi dei Governi degli Stati Membri AIEA, la Conferenza Ministeriale di Vienna ha avuto come obiettivo quello di stabilire basi condivise per la costituzione, nel post Fukushima, di un regime globale rafforzato di sicurezza nucleare. La Conferenza avviata oggi a Bruxelles intende valutare i risultati conseguiti negli ultimi anni nell'ambito del processo volto ad un continuo miglioramento e piena armonizzazione della sicurezza nucleare in Europa. La stretta collaborazione tra le Autorità di regolamentazione dei 27 Stati membri ha reso possibile progredire nello sviluppo di un reale approccio europeo alla sicurezza nucleare. Il progresso conseguito nel quadro legislativo, in linea con le normative di sicurezza internazionali, contribuisce a migliorare il livello di risposta alle aspettative dei cittadini dell'Unione europea».

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