[23/06/2011] News

L’Agenzia per la sicurezza sul nucleare italiana farà “le pulci” all’atomo delle altre nazioni?

Dopo l'esito referendario che ha bocciato definitivamente il ritorno del nucleare in Italia, in molti sono a chiedersi che fine farà l'Agenzia per la sicurezza sul nucleare, che qualcuno vorrebbe già chiusa. Non il suo presidente, Umberto Veronesi, che non ha nessuna certezza in tasca, ma che all'Agenzia avrebbe trovato una funzione anche in questo nuovo quadro. «Smantellarla non avrebbe senso, perché ora l'Italia ha l'opportunità di fare le pulci alle altre nazioni dell'Unione europea che hanno centrali. Io non ho nessuna voglia di dimettermi- ha continuato l'oncologo- mi hanno fatto notare che l'Europa valuta la sicurezza nucleare in termini globali: non è che noi, finché non abbiamo centrali, siamo più sicuri di chi abita a Lugano, dove invece le centrali ci sono». Certo per gli abitanti di Como forse non ci sono grandi differenze, ma ormai è accertato che più siamo distanti da un reattore e minore è il rischio di contaminazioni (e non stiamo parlando solo di disastri nucleari). Il tema è stato comunque dibattuto ampiamente anche da greenreport durante la  campagna referendaria. Veronesi ha poi continuato: «In futuro ci sarà una valutazione della sicurezza a livello collettivo e allora io, italiano che non ha centrali, mi devo preoccupare che i test che si fanno ad esempio sulle centrali francesi siano adeguati, e metterci il naso. Quindi l'agenzia italiana sarebbe come quella austriaca, una fortissima agenzia che nell'Ue è quella più attiva nel rilevare le mancanze. Questo perché chi ha una grande quantità di centrali le difende, ed è un pochino deviato nella sua obiettività (piccolo passo in avanti nella posizione del professore ndr). Il vantaggio di non avere centrali, se si può considerare tale è quello se non altro di non avere interessi da difendere. Saremmo più indipendenti e quindi più efficaci nella ricerca della sicurezza. Faremo le pulci alle altre Nazioni».

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