[21/06/2011] News

Pasticcio nucleare internazionale a Fukushima

Sospesa nuovamente la decontaminazione dell'acqua

La Tokyo Electric Power Company (Tepco) aveva detto stamattina che il processo di decontaminazione dell'acqua altamente radioattiva della  centrale nucleare di Fukushima Daiichi sarebbe ripreso già da oggi,  ma poche ore dopo, introno alle 13,30 ora del Giappone, ha dovuto annunciare che il test eseguito su un sistema di decontaminazione dell'acqua «E' stato interrotto temporaneamente a causa di un malfunzionamento».

Ormai il sistema va in tilt poco dopo il riavvio: il 17 giugno l'intero impianto  di trattamento dell'acqua made in Usa è saltato dopo solo 5 ore di test per un accumulo di radiazioni ben oltre la soglia prevista e la Tepco ha dovuto sostituire tutti gli elementi essenziali per assorbire le sostanze radioattive.

L'incidente di oggi sarebbe da attribuire ad una pompa di fabbricazione francese (fornita da Areva) per la  decontaminazione automatica che si è bloccata alle 7,20 ora del Giappone, mandando in tilt il funzionamento dell'intero sistema. La pompa viene utilizzata per aggiungere acqua per diminuire la densità delle  sostanze chimiche che abbattono  le sostanze radioattive. A quanto pare il suo malfunzionamento è stato causato da troppa acqua. La Tepco dice che la pompa ha ripreso a funzionare poco dopo mezzogiorno, «Regolando la quantità dell'acqua in ingresso».

Dopo il disastro dei test di ieri l'utility, che ormai le agenzie di rating danno per economicamente defunta, ha effettuato test sulle diverse sostanze  assorbenti e  ha concluso che deve cambiarli con maggiore frequenza. Poi ha scoperto una cosa che sembrerebbe ovvia: «La quantità di acqua contaminata che fluisce attraverso il sistema dovrebbe essere variata a seconda dei livelli di radiazioni». Si scopre anche che «I problemi imprevisti sono derivante dal fatto che il produttore statunitense del sistema di trattamento non ha mai affrontato tale tipo di acqua radioattiva».

Insomma, siamo di fronte ad un colossale pasticcio internazionale che vede coinvolte  la start up statunitense Kurion (presentata come il massimo dell'esperienza ed oggi declassata a inesperta in acqua radioattiva), il colosso francese Areva al quale saltano le pompe e un paio di multinazionali giapponesi a fare da "aiutanti". Goshi Hosono, il consigliere del premier giapponese Naoto Kan per l'incidente di Fukushima, non dispera e ha detto che «Il sistema è per decontaminare l'acqua è stato testato e credo ancora che sarà un successo», peccato che fino ad ora non ne sia andata bene una e che tutti i test abbiano dovuto fare i conti con previsioni sbagliate.

Comunque, al di là dell'inverecondo pasticcio che la lobby nucleare internazionale sta facendo a Fukushima, bisogna tutti sperare che riescano a mettere davvero in funzione il sistema di trattamento delle acque altamente radioattive, visto che le strutture per stoccare l'acqua contaminata di Fukushima raggiungeranno il limite massimo entro pochi giorni e che poi quel veleno finirà nell'Oceano Pacifico.

Intanto la Tepco sta lavorando per evitare un altro disastro: il cedimento della piscina del combustibile esaurito del reattore 4, i cui muri di sostegno sono stati pesantemente danneggiati dall'esplosione di idrogeno avvenuta il 15 marzo.

La piscina contiene 1.535 barre di combustibile esaurito e la sua struttura indebolita la rende vulnerabile alle scosse di assestamento o a terremoti futuri. Ieri la Tepco ha completato la prima fase di rafforzamento  iniziata a maggio, installando sotto la piscina, al secondo piano del reattore,  32 pilastri di ferro di 8 metri di altezza e ognuno pesante  40 tonnellate. La seconda fase , che dovrebbe concludersi entro luglio, prevede di ricoprire i pilastri con il cemento. Poi la Tepco dovrebbe essere in grado di installare nel reattore 4 lo stesso tipo di sistema di raffreddamento utilizzato per la piscina del  combustibile esaurito del  reattore  2. Si spera così di abbassare la temperatura della piscina che attualmente è a circa 86 gradi Celsius. Ma durante i lavori la Tepco ha scoperto che l'esplosione del 15 marzo ha fortemente danneggiato il sistema dell'acqua collegato alla piscina, che è una parte integrante del sistema di raffreddamento.

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