[21/06/2011] News

La vita segreta del girfalco: č un uccello marino tra i ghiacci invernali dell’Artico

La ricerca "Seasonal movements of Gyrfalcons Falco rusticolus include extensive periods at sea", poubblicata su "Ibis - The international journal of avian science", rivela che il più grande falco del mondo, il girfalco, ha in realtà una vita segreta da uccello marino: almeno quelli che vivono nell'alto Artico svernano in mare, trascorrendo lunghi periodi di vita e di caccia sulla banchisa.

Kurt Burnham, del dipartimento di zoologia dell'Edward Grey Institute of Field Ornithology dell'università di Oxford e che lavora anche per due istituti americani: The Peregrine Fund e High Arctic Institute, e Ian Newton, del Centre for Ecology & Hydrology britannico, spiegano che «Esistono poche informazioni sui movimenti del girifalchi Falco rusticolus, al di fuori della stagione riproduttiva, in particolare per le popolazioni dell'Alto Artico, con quasi tutte le attuali conoscenze che si basano sulle popolazioni del Basso Artico. Questo studio è il primo a fornire dati sugli areali estivi ed invernali e sulle distanze di migrazione».

La ricerca svela un comportamento prima sconosciuto nei girfalchi che si trasformano così in grandi uccelli marini, visto che nel gelido inverno artico frequentano il mare aperto, lontano dalle coste. 

Tra il 2000 e il 2004 Burnham e Newton hanno raccolto i dati provenienti da 48 girifalchi muniti di trasmettitori satellitari in tre aree della Groenlandia: Thule (nord-ovest), Kangerlussuaq (centro-ovest) e Scoresbysund (centro-est).

L'areale di un gruppo formato da 7 femmine di girfalco adulte varia da 140 a 1.197 km2, mentre quello di 2 maschi adulti è tra i 489 e i 503 km2. Migrazioni complete verso l'esterno,dai siti di nidificazione verso le aree di svernamento,sono state registrati per tre individui: un maschio adulto che ha viaggiato 3.137 km in  un 38 giorni (83 km/giorno) dal nord dell'isola di Ellesmere al sud della Groenlandia, una femmina adulta che ha viaggiato 4.234 km da Thule al sud della Groenlandia (attraverso il Canada orientale) per un periodo di 83 giorni (51 km/giorno), e per un'altra una femmina adulta che ha viaggiato 391 km da Kangerlussuaq a sud della Groenlandia per 13 giorni (30 km/giorno).

Secondo i due ricercatori sono state trovate differenze significative per le dimensioni dell'areale di spostamento invernale: per i girfalchi della costa occidentale è tra i 383 e i 6.657 km2 e per quelli della costa orientale da 2.6810 a 63.647 km2.

Diversi di questi grandi falchi non sembrano avere veri e propri home-ranges invernali e durante i periodi di non nidificazione a volte passano fino a 40 giorni in mare aperto, presumibilmente posandosi sugli iceberg e  nutrendosi di uccelli marini.

Secondo la ricerca «Durante l'inverno, una femmina giovanile ha percorso oltre 4.548 km per un periodo approssimativo di 200 giorni, passando oltre la metà del tempo nell'oceano tra la Groenlandia e l'Islanda. Questi sono alcuni dei più grandi winter home-ranges mai documentato nei rapaci e forniscono la prima documentazione a lungo termine degli habitat pelagici di qualsiasi falco».

I ricercatori sottolineano un altro aspetto: «In generale, le migrazioni di ritorno sono state più veloci di quelle  verso l'esterno. Questo studio evidenzia l'importanza del ghiaccio marino e delle regioni dei fiordi nel sud-ovest della Groenlandia come habitat invernale per girifalchi, e fornisce le prime dettagliate intuizioni su  modelli dei movimenti complessi ed estremamente variabili della specie».

Burnham in una intervista alla Bbc ha evidenziato l'importanza dei risultati della ricerca: «Sono stato molto sorpreso da questa scoperta. Questi uccelli non si spostano tra le masse terrestri, ma in realtà utilizzano  i lastroni di ghiaccio o il pack come habitat invernale per lunghi periodi di tempo. In precedenza, tutte le specie di falco erano considerate uccelli terrestri. Altri avevano osservato i girifalchi posati sugli iceberg e sull'oceano, ma si è sempre dato per scontato che erano solo sopra l'oceano per un breve periodo di caccia e che poi tornavano a terra, Abbiamo dimostrato che alcuni girifalchi effettivamente passano grandi quantità di tempo e che vivono e cacciano  sopra l'oceano e il pack ghiacciato, e che il ghiaccio marino è in realtà per loro un habitat invernale importante e finora sconosciuto».

Si pensa che i girifalchi dell'Islanda e del basso Artico siano residenti, rimanendo nella stessa area per tutto l'anno. Invece i girfalchi dell'Alto Artico sono notoriamente migratori, ma si sapeva poco o nulla di dove passassero l'inverno. Pochi altri falchi attraversano l'oceano durante la migrazione, tra questi ci sono i falchi pellegrini che sorvolano il Golfo del Messico, ma i girifalchi fanno di più di un semplice spostamento tra continenti ed isole: «Questi individui probabilmente restano sugli iceberg e i ghiacci e cacciano gli uccelli marini, come le urie nere, i dovekies (gazze marine minori - Alle alle, ndr), e le specie di gabbiano che utilizzano lo stesso habitat», spiega  Burnham. A sorprendere i due scienziati sono state soprattutto le dimensioni dell'areale di spostamento questi rapaci sull'oceano: «L'altra principale scoperta è la vasta area che alcuni di questi individui stanno utilizzando. Questo quadro generale mostra quanto devono essere adattabili e mobili i girfalchi per  sopravvivere e riprodursi nel duro ambiente artico in cui vivono Il cibo o le prede possono essere scarsi durante l'inverno, ed avere la possibilità di viaggiare su distanze abbastanza lunghe su base giornaliera e di trascorre lunghi periodi lontano da terra aumenta la loro possibilità di sopravvivenza. La ricerca sottolinea come molte specie artiche si sono specializzate, per sopravvivere in un ambiente estremamente difficile e inospitale».

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