[17/06/2011] News toscana

Di Martino (Legambiente Prato): «Ridurre voli e inquinamento di Peretola»

Domani dalle ore 10,30 prenderà il via il sit-in davanti all'aeroporto di Peretola per dire no al potenziamento dello scalo e alla pista parallela. Tra i promotori della manifestazione alcuni partiti politici (Sel Prato, Idv Prato, Federazione della Sinistra di Prato), comitati (Comitato No aeroporto, Coordinamento comitati cittadini di Prato) e associazioni (Legambiente, Associazione Culturale 25 Aprile Prato sud).

Abbiamo chiesto a Franco Di Martino, di Legambiente Prato, i motivi dell'adesione dell'associazione del cigno all'iniziativa di protesta. «Siamo sempre stati presenti nel confronto sulla questione con una posizione molto chiara: l'aeroporto di Peretola oggi crea notevoli problemi di inquinamento acustico e quindi sono necessari interventi per riportarlo nella norma. Ma questo non è stato fatto dalle autorità competenti e soprattutto da parte di chi dovrebbe avere la responsabilità prima di tutelare la loro salute ossia il comune, la provincia e la Regione. Gli interventi fin qui predisposti non sono riusciti a risolvere il problema, anzi sono essenzialmente omissivi».

Quali sono le vostre proposte?

«Allo stato delle cose l'unico provvedimento sensato sarebbe ridurre la dimensione ed il numero degli aerei che vi atterrano, se questo non viene fatto vuol dire che le autorità competenti non hanno il potere di controllare questo scalo».

Perché non vi convince la proposta della Giunta regionale di realizzare una nuova pista parallela o il prolungamento di quella attuale?

«Sono proposte irricevibili perché si basano su elementi omissivi. Se domani il nuovo assetto dell'aeroporto dovesse creare problemi a Firenze (nel caso del prolungamento della pista) o a maggior ragione agli altri comuni della Piana (Campi, Sesto e Prato, nel caso della pista parallela) non ci sarà nessuno che sarà in grado di affrontare e risolvere questo problema. Non è un caso isolato, anche per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico della Piana addirittura la nuova legge regionale si dichiara impotente a controllare le emissioni delle autostrade proprio perché su questo tema la competenza sarebbe del Ministero delle infrastrutture e quindi la Regione dichiara che il problema non avrebbe soluzione. Lo studio presentato dalla Regione ci pare omissivo di molte cose, la prima è il fatto che si demanda ad un progetto presentato dalla società di gestione dell'aeroporto la definizione del progetto di dettaglio. La Regione si limita ad una proposta di inquadramento territoriale, sarà poi il Ministero ad approvare la proposta definitiva. Ma senza proposta definitiva tutti gli studi sull'impatto ambientale sono solo indicativi. In teoria ci potrebbe anche essere una soluzione che prevede la possibilità di usare entrambe le piste, e nel dettaglio se vi fossero necessità particolari potrebbe anche crescere ulteriormente la lunghezza della pista parallela».

Se capiamo bene sono i potenziali sviluppi lasciati "aperti" dal progetto regionale, che vi "spaventano"?

«Esatto. Il progetto si basa sulla necessità di aumentare in modo significativo il numero dei passeggeri che possono utilizzare questo scalo e siccome gli aeroplani nel tempo si modificano, potrebbe essere che la necessità di fare atterrare vettori più grossi potrebbe portare a situazioni che oggi non sono contemplate. Senza che né la Regione, né gli enti locali possano intervenire. Questo a maggior ragione vale se il danno si verificasse verso il territorio di Prato che non avrebbe nessun controllo sulla gestione di un aeroporto che non cade sul suo Comune. Quello che è certo è che per aumentare il numero dei voli si potrebbe prevedere un utilizzo della nuova pista parallela anche in orario notturno».

E poi c'è la questione del Parco della Piana.

«Infatti. Legambiente aveva sperato che il dibattito sul Parco della Piana che la regione Toscana ha assunto come schema direttore degli interventi previsti portasse ad altra conclusione. Nuove infrastrutture rispetto a quelle già adesso previste sono incompatibili con un progetto di valorizzazione agricola, ambientale e ricreativa del Parco. Credevamo che in questo contesto fosse possibile definire che nelle aree coinvolte nel parco della piana il nuovo consumo di territorio sarebbe stato limitato, se non proprio proibito, che per le infrastrutture che si vanno realizzando fosse previsto un inserimento ambientale con compensazioni che riducesse complessivamente il danno ambientale che esse provocano su questo territorio. Invece una miope logica delle "compatibilità" alla fine ammette tutti gli interventi possibili ed immaginabili. Se lo schema che prevede il potenziamento dell'aeroporto di Peretola venisse approvato in questi termini, in realtà noi saremmo di fronte alla scelta che alla fine porterà all'affossamento del parco della Piana. Per questo Legambiente che crede nel progetto di Parco della Piana come struttura di verde diffusa in queste aree residue della piana tra Firenze e Prato, anche sabato mattina chiederà alla Regione Toscana di non approvare questo progetto».

Per partecipare al sit-in, il ritrovo a Prato è alle ore 9,15 davanti alla Questura per i bus di linea (fermata autobus) e presso il parcheggio del McDonald's (per bus privato).
Hanno aderito alla manifestazione: Unione Di Centro (Prato), A.N.P.I. Prato, Italia dei Valori provincia di Firenze, WWF di Prato, Arci-Prato, Metropoli-il giornale che fa comunità, Cooperativa Paese Sera Prato, Rifondazione Comunista di Campi Bisenzio, Comitato di piazza mercatale-Prato, Coordinamento dei comitati della piana

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