[14/06/2011] News

Barroso: ĞMercato equo di materie prime e prodotti di baseğ

Ma si dimentica la speculazione finanziaria

Il presidente della Commissione europea, José Manuel Durão Barroso, intervenendo oggi a Bruxelles, insieme al presidente francese Nicolas Sarkozy, alla conferenza "Commodities and Raw Materials: Challenges and Policy Responses" ha ricordato che «una delle grandi priorità della presidenza francese del G20 è quella di lottare contro la volatilità a volte eccessiva dei prezzi dei prodotti di base» e che nella dichiarazione finale del recente vertice del G8 di Deauville è stato ribadito l'impegno «ad allargare il dialogo e la cooperazione, riguardante soprattutto (...) l'attenuazione della volatilità dei prezzi delle materie prime».

Secondo Barroso si tratta di «un problema che tende a diventare vitale. I mercati dei prodotti di base e delle materie prime conoscono in effetti da qualche anno due evoluzioni marcate e concomitanti: da una parte una crescita forte e continua, eccetto il periodo 2008/2009, e dall'altra una volatilità accresciuta dei prezzi. Questa doppia evoluzione è portatrice di un certo numero di sfide, che sono sia in termini di sicurezza alimentare, di crescita economica o ancora di più di stabilità sociale a livello internazionale. Parallelamente a queste evoluzioni, i mercati fanno fronte ad un afflusso di investitori finanziari, il che solleva alcuni problemi quanto all'evoluzione dei prezzi sicura su questi mercati».

La conferenza di oggi è in preparazione del nuovo summit del G20 che si terrà a Cannes a novembre e Barroso ha evidenziato che «il G20 è senza alcun dubbio il formato adeguato per trattare una tale questione. Riunisce sia dei Paesi produttori che dei Paesi utilizzatori di materie prime. I suoi membri sono tra i maggiori protagonisti dei mercati energetici ed agricoli ed ha già lavorato sulla problematica dei prodotti di base. Il G20 è quindi il modo migliore per promuovere una cooperazione internazionale rafforzata su questi temi di portata globale».

«La competitività delle nostre economie ed il benessere dei nostri concittadini - aggiunge il presidente della Commissione Ue - dipendono del tutto evidentemente da diversi fattori, ma uno tra questi, fondamentale, è quello del funzionamento efficace ed affidabile dei mercati dei prodotti di base e delle materie prime. Attualmente, siamo all'interno di un settore sottoposto a diverse tensioni ed io penso in particolare alle questioni dell'interdipendenza, della sovrapposizione dei mercati fisici e dei mercati finanziari e del livello desiderabile di regolamentazione».

Barroso sa che l'interdipendenza riguarda strettamente le materie prime, alla base dell'industria europea e mondiale ed essenziali per l'innovazione futura: «Prendiamo l'esempio delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione - dice - Non meno di una quarantina di metalli di alta tecnicità entrano nella fabbricazione dei telefoni cellulari, dei computer e di altri prodotti delle tecnologie dell'informazione. E se vogliamo un'Europa più rispettosa dell'ambiente, un'Europa con più auto elettriche, più veicoli ad idrogeno o più pannelli solari, allora abbiamo anche bisogno di più litio, platino o gallio. E ognuno è anche ben cosciente dell'importanza fondamentale di un funzionamento efficace dei mercati dei prodotti di base agricoli, tanto per la nostra industria alimentare che per i consumatori. D'altronde, abbiamo tutti nella memoria le conseguenze drammatiche della fiammata dei prezzi alimentari nel 2007 e 2008 su una gran parte della popolazione povera dei Paesi in via di sviluppo. La dipendenza dalle materie prime non è solo globale, è anche crescente nello sfondo della ripartizione ineguale della produzione».

Barroso ha citato Blaise Pascal che descriveva l'universo come «un cerchio il cui centro è dappertutto e la circonferenza da nessuna parte» ed ha detto che «è una descrizione che si applica abbastanza bene ai mercati delle materie prime, caratterizzati da un utilizzo internazionale e da una organizzazione dei mercati intorno a diversi centri. Pochi Paesi al mondo sono in una situazione di equilibrio tra produzione e consumo dei prodotti di base e di materie prime. Questo vuol dire che questi prodotti e materie prime sono oggetto di un volume considerevole di scambi commerciali a livello mondiale e che è nell'interesse di tutti mantenere un sistema commerciale mondiale aperto ed efficace. Perché questo vuol dire anche che riguardo ai mercati dei prodotti di base e di materie prime, siamo tutti, dico tutti, sottoposti alle stesse difficoltà e prtatio agli stessi impegni. Chiunque noi siamo, cittadini o responsabili politici, produttori o consumatori, da ovunque noi veniamo, Paesi in via di sviluppo, Paesi emergenti o Paesi industrializzati, condividiamo degli interessi comuni, ad iniziare dalla necessità di trovare delle soluzioni ai problemi che incontriamo in materia di sicurezza dei nostri approvvigionamenti. Bisogna anche notare che siamo di fronte a delle situazioni estremamente complesse. Non c'è un modello unico per l'organizzazione dei mercati dell'energia dei prodotti agricoli e delle materie prime, ciascuno di loro ha ubbidito al suo proprio funzionamento determinato dalla natura del prodotto, dei bisogni degli operatori e del contesto».

Ma quel che preoccupa anche Barroso è la crescente commistione tra il mercato reale dei prodotti di base ed il mercato finanziario, con un aumento dei flussi di investimento e lo sviluppo di mercati derivati nettamente più veloci dei mercati dei prodotti reali. «In altri termini, abbiamo oggi una finanziarizzazione di questi mercati - chiarisce il presidente della commissione Ue - Come sapete, il ruolo giocato dalla crescita dei mercati derivati sui prezzi delle materie prime sottostanti è un tema altamente complesso ed ancora oggi vivamente dibattuto. In effetti, la natura e l'ampiezza di questi legami potenziali sono difficili da valutare per mancanza di trasparenza. L'impegno qui è dunque di vedere come ottenere una migliore trasparenza degli aspetti, tanto fisici che finanziari, di ogni componente dell'offerta e della domanda dei prodotti di base. I protagonisti del mercato e i regolatori potrebbero così anticipare meglio le tensioni, comprendere l'interazione tra mercati fisici e finanziari e contribuire a ridurre la volatilità. Saremmo allora meglio in grado sia di migliorare l'efficienza di questi mercati che di assicurarci che restino davvero al servizio dell'economia reale a che siano di profitto principalmente ai loro protagonisti, vale a dire i produttori ed i consumatori».

Tutto bene, ma preoccupa una cosa: Barroso non ha mai detto le parole "speculazione finanziaria", cioè la vera causa dei disastri che ha citato... Si è limitato a dire poche parole sulla regolamentazione dei mercati, ma per trovare la cura bisognerebbe almeno nominare il male. Probabilmente nell'attenta platea della Conferenza di Bruxelles c'era anche qualcuno dei protagonisti delle scorribande finanziarie piratesche che hanno distrutto intere economie e affamato interi Paesi e non era "fine" ricordarglielo...

La Commissione europea ha già preso alcune iniziative, sia per una maggiore integrità e trasparenza dei mercati che per un accesso più sicuro alle materie prime non energetiche ed agricole: «L'insieme di queste iniziative è stato presentato in maniera dettagliata nella nostra Comunicazione del febbraio scorso sulle sfide poste dai mercati dei prodotti di base e delle materie prime - ha sottolineato Barroso - Ad iniziare da quel che concerne l'integrità e la trasparenza del mercato dell'energia, abbiamo fatto una proposta di regolamento per prevenire gli abusi e le manipolazioni del mercato nei settori del gas e dell'elettricità».

Per la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare l'Ue ha istituito un forum di alto livello e sosterrà il Piano di azione globale per la sicurezza alimentare che verrà presentato entro la fine del mese dai ministri dell'agricoltura del G20. «Parallelamente - ha detto Barroso - abbiamo proseguito la messa in opera della nostra iniziativa "materie prime" lanciata nel 2008 e che si basa su tre pilastri: garantire un accesso equo e sostenibile in materie prime sui mercati mondiali, migliorare le condizioni di estrazione in Europa e promuovere il riciclaggio e l'utilizzo efficace delle risorse. Attualmente noi possiamo e dobbiamo andare più lontano ed è per questo che abbiamo proposto di integrare le materie prime non energetiche e non agricole al lavoro già condotto per il G20 sui prodotti di base. E' in questa prospettiva che nell'aprile scorso la Commissione europea ha presentato al G20 un approccio sui mezzi a lungo termine, mettendo l'accento sull'interesse comune che hanno tutti i membri del G20 a garantire un approvvigionamento in materie prime che sia equo, senza distorsioni e sostenibile».

Il quadro dell'Ue non è roseo: «Mentre l'industria europea si confronta con una concorrenza mondiale sempre più forte e circa 30 milioni di lavoratori nell'Unione europea lavorano in imprese che utilizzano largamente delle materie prime minerali, l'Unione europea deve rispondere con determinazione alle evoluzioni dei mercati dei prodotti di base e delle materie prime che sono potenzialmente portatori di rischi per il futuro delle nostre economie e il benessere dei nostri concittadini. Ma questi rischi non si pongono solo in Europa, si pongono anche a livello mondiale».

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