[13/06/2011] News

Il segreto della cura del cancro nella pelle di rane e rospi?

Secondo quanto risulta da una nuova ricerca condotta da scienziati della Queen's university di Belfast, nell'Irlanda del nord, e pubblicata sul bollettino scientifico dell'Ue Cordis, «Le proteine che si trovano nella pelle delle rane potrebbero presto diventare una parte determinante della cura per oltre 70 gravi malattie tra cui il cancro e il diabete»

Il team di ricercatori guidato da Chris Shaw ha scoperto che due tipi di proteine, o "peptidi", «Potrebbero essere usati in condizioni controllate per regolare l'angiogenesi, il processo dello sviluppo di vasi sanguigni nel corpo» e che potrebbero essere utilizzati per trattare cancro, diabete, ictus e pazienti sottoposti a trapianto, regolando la crescita dei vasi sanguigni.

Fino ad ora, gli anfibi che possiedono queste potenti proteine sarebbero la "Waxy monkey leaf frog" (phillomedusa sauvagii), una specie dalla sottofamiglia delle phyllomedusinae dell'America centrale e meridionale, le  rane foglia che si trovano nella regione arida "Chaco Plain" di Argentina, Brasile, Bolivia e Paraguay e l'ululone gigante (Bombina maxima - giant firebellied toad) un rospo della famiglia Bombina che vive in Cina.

«In entrambi i tipi di rana, le proteine sono state trovate annidate nelle secrezioni della pelle - spiega Cordis -  Dopo aver estratto con attenzione le secrezioni, gli scienziati hanno liberato rane perfettamente intatte».
Shaw, che per la ricerca sulla pelle delle rane il 6 giugno ha ricevuto insieme ai suoi colleghi Brian Walker e Chen Tianbao  il  prestigioso Cardiovasular Innovation Award del Medical Futures Innovation Awards 2011, sottolinea che «Le proteine che abbiamo scoperto hanno la capacità di stimolare o inibire la crescita di vasi sanguigni. Disattivando l'angiogenesi e inibendo lo sviluppo di vasi sanguigni, una proteina della phyllomedusa sauvagii ha le potenzialità per eliminare i tumori di cancro. La maggior parte dei tumori di cancro possono crescere solo fino a una certa dimensione prima di aver bisogno che vasi sanguigni crescano nel tumore per fornirlo di ossigeno e sostanze nutritive. Se si blocca la crescita di vasi sanguigni, questo diminuirà le probabilità che il tumore si diffonda e potrebbe in definitiva ucciderlo. Questa scoperta ha il potenziale per trasformare il cancro da malattia terminale a malattia cronica».

Il team ha anche scoperto che una proteina estratta dalla bombina maxima può funzionare nella direzione opposta: «Favorire l'angiogenesi, stimolando la crescita di vasi sanguigni. Questo ha implicazioni per una grande varietà di malattie che hanno bisogno che i vasi sanguigni si riparino in fretta, come la guarigione di ferite, i trapianti di organi, le ulcere diabetiche e i danni causati da ictus o malattie cardiache».

Shaw è convinto che «I maggiori problemi medici potrebbero essere risolti osservando la natura. Il fine del nostro lavoro è svelare le potenzialità del mondo naturale, in questo caso le secrezioni che si trovano sulla pelle di rane e rospi, per alleviare le sofferenze umane. Siamo assolutamente convinti che la natura possiede le soluzioni a molti dei nostri problemi, abbiamo soltanto bisogno di fare le domande giuste per trovarle. Sarebbe veramente un peccato se avessimo in natura qualcosa che potrebbe diventare la medicina miracolosa per la cura del cancro e non facessimo tutto il possibile per fare in modo che funzioni».

Il rischio che questo accada è più che evidente: stiamo perdendo a ritmo impressionante specie di rospi e rane che potrebbero essere preziosi per la salute umana, proprio nel momento in cui ci accorgiamo che «Il passaggio verso lo studio della natura per trovare cure essenziali è conseguenza del fallimento dei tentativi di combattere processi come l'angiogenesi usando altri metodi o altri farmaci. Nonostante un investimento mondiale di valore compreso tra 4 e 5 miliardi di dollari, fatto da scienziati e aziende farmaceutiche sulla ricerca sull'angiogenesi, queste attività non hanno ancora portato allo sviluppo di un farmaco effettivamente in grado di controllare e regolare la crescita di vasi sanguigni».

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