[13/06/2011] News

Batterio killer, Federbio: ĢI metodi biologici non c'entranoģ

In riferimento alla tragica epidemia da e.coli che sta colpendo principalmente la Germania - sono 35 al momento i morti e ancora non ne siamo fuori - e che vede sospettata la produzione di germogli di soia dell'azienda orticola tedesca Gaertnerhof Bienenbuettel, FederBio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica,  vuole sottolineare che i fattori di rischio interessati sono con ogni probabilità esterni a quanto prevede il metodo di coltivazione biologica.

Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio sottolinea: «Sulla base delle ultime dichiarazioni delle autorità tedesche dalle quali emerge che i germogli prodotti dell'azienda orticola tedesca - accusati e poi scagionati non più tardi di due giorni fa- parrebbero tra i responsabili dell'epidemia da batterio E.coli vorrei chiarire alcuni aspetti relativi alla produzione biologica. L'azienda tedesca in questione per sua scelta vegetariana non alleva animali e non utilizza prodotti di origine animale e è presente sul mercato da più di 20 anni con i suoi prodotti biologici, testimoniando con ciò che l'eventuale conferma della contaminazione non può essere imputata alle tecniche di coltivazione biologica ma, più probabilmente, a fattori accidentali e esterni come l'acqua o il personale addetto».

«Più in generale - continua Carnemolla - i criteri impiegati per la coltivazione di prodotti biologici sono estranei a questo genere di problematiche, che possono invece provenire da agenti esterni, che nulla hanno a che vedere con le norme di produzione biologica e la relativa certificazione. Del resto questo spiega come mai l'epidemia è localizzata in un territorio ben definito, pare interessare un prodotto che non viene coltivato nel terreno e non si è mai verificata prima, nemmeno per l'utilizzo di prodotti coltivati o di origine animale. In ogni caso i consumatori italiani possono stare tranquilli perché questo genere di prodotti non vengono importati nel nostro Paese e tutte le analisi effettuate fino a ora sui prodotti analoghi di produzione italiana hanno dato esisto negativo per quanto ci è dato di sapere».

Torna all'archivio