[13/06/2011] News

Nucleare giapponese: gli "off-site centers" impreparati ad affrontare la contaminazione nucleare

Per il 60% dei sindaci delle prefetture colpite, «Nessuna prospettiva di ricostruzione»

Il nucleare giapponese, quello che ci veniva presentato come il più sicuro del mondo, si sta dimostrando ogni giorno di più pieno di buchi e magagne nascoste dietro una facciata di efficienza. L'ultima rivelazione resa nota oggi è clamorosa: chi doveva controllare e avviare le operazioni di contenimento del rischio radioattivo non è praticamente in grado di farlo.

Secondo un'indagine resa nota oggi dal network televisivo Nhk, «La maggior parte degli emergency response centers costruiti nei pressi delle centrali nucleari non sono adeguatamente attrezzati per adottare misure contro la contaminazione nucleare». E pensare che per costruire questi cosiddetti "off-site centers" sono stati spesi 15 miliardi di yen (190 milioni di dollari) dopo un grave incidente avvenuto nell'impianto per il trattamento del combustibile nucleare del villaggio di Tokai, nella prefettura di Ibaraki.

Gli "off-site centers" sono (o meglio dovrebbero essere) siti nei quali funzionari del governo centrale e locale e le forze dell'ordine hanno a disposizione strumenti comuni per rispondere agli incidenti nucleari. Uno  di questi emergency response centers era stato costruito anche a circa 5 chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, ma non ha mai potuto funzionare a causa dell'aumento dei livelli di radiazione e dopo un'interruzione di corrente. Dopo 4 giorni dal terremoto/tsunami  l'off-site center è stato spostato in un altro posto.

La Nhk ha contattato i 14 off-site centers di tutto il Giappone (esclusi quelli delle prefetture di Fukushima e Miyagi), situati tra i 2 e i 13 km dalle centrali nucleari che dovrebbero controllare, per capire il loro livello di preparazione ad affrontare una tragedia nucleare come quella di Fukushima ed ha scoperto che «Più del 90% ha detto di non avere un sistema di filtraggio per impedire l'ingresso di sostanze radioattive negli edifici, come richiesto dalla legge. Più del 70% per cento ha detto di non avere doppie porte del tipo air-lock. L'indagine ha inoltre rilevato che, a seconda della scala di un presunto incidente, alcuni possono essere colpiti da sostanze nucleari e non funzionare correttamente. Anche se tutti gli off-site centers sono dotate di servizi sostitutivi, 3 di questi sono nella stessa posizione di quelli principali, e 2 non hanno apparati di comunicazione istallai».

La Nuclear safety agency del governo ha detto che «E' deplorevole che l'off-site center di Fukushima non abbia funzionato correttamente» e ora, a più di  tre mesi del terremoto/tsunami e dall'inizio  della catastrofe nucleare, dice che intende «Effettuare una verifica su come gli off-site centers dovrebbero essere realizzati, sulla base delle lezioni apprese dall'incidente Fukushima».

Questo tira e molla di ammissioni tardive e rivelazione di inefficienze insospettabili sta letteralmente disintegrando la fiducia dei giapponesi nel nucleare e nella lobby politica-energetica che governa di fatto  il Paese da decenni.

Oltre il 60% dei sindaci di 42 municipalità delle prefetture di  Iwate, Miyagi e Fukushima colpite dal terremoto/tsunami e dal disastro nucleare non vedono praticamente nessuna prospettiva di ricostruzione.

Anche se l'80% delle municipalità dice che ci sono progressi nella costruzione di alloggi temporanei e nel ripristino dei servizi, secondo il 90% dei sindaci «Non c'è ancora alcuna prospettiva di ricostruzione di industrie o di lavoro».

Quando è stato chiesto agli amministratori pubblici cosa si aspettano dal governo, 38 sindaci hanno risposto «Che garantisca un  sufficiente aiuto finanziario»; 34  chiedono «Un'assistenza rapida», 24 vogliono dal governo misure fiscali eccezionali, «Come la creazione di una zona economica speciale».

Il sondaggio ha chiesto anche ai sindaci delle 13 municipalità comprese nel raggio di 30 km della zona di esclusione e nella zona di evacuazione intorno a Fikushima Daiich quali siano i 3 problemi più gravi per le loro comunità, 10 sindaci hanno risposto «Le preoccupazioni per la salute legate alle radiazioni ed all'abbandono e alla dispersione dei residenti».

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