[10/06/2011] News

I bimbi di Fukushima con i dosimetri e il tè radioattivo di Shizuoka

Sindaci nuclearisti frettolosi e governatori prudenti

Data è una città della prefettura di Fukushima, a 60 km dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, quindi ben oltre la zona di esclusione di 30 km intorno al cadavere radioattivo che emette veleni nell'aria, nel suolo e in mare dall'11 marzo, eppure  il suo sindaco, Shoji Nishida, ha deciso di distribuire a tutti gli scolari della sua municipalità dosimetri per monitorare la loro esposizione alle radiazioni.

Mentre la propaganda ufficiale cerca di tranquillizzare la gente, i genitori sono sempre più preoccupati per la salute dei loro figli a causa della contaminazione radioattiva. E non hanno tutti i torti: pur essendo al di fuori della dalla zona di evacuazione, all'inizio di giugno a Data City i livelli di radiazione in tre aree hanno superato il  livello di 20 millisievert all'anno, cioè quello che ha fatto stabilire le aree di esclusione intorno alla centrale di Fukushima Daiichi, un livello superiore 20 volte a quello annuale raccomandato dall' International commission on radiological protection per i cittadini comuni, cioè per chi non lavora in un impianto nucleare.

I dosimetri degli 8.000  bambini di Data costeranno circa 300.000 dollari e il sindaco Nishida ha detto che «La città ha deciso di prendere misure su vasta scala, dato che i genitori sono profondamente preoccupati per l'esposizione radioattiva dei loro figli».

Il caso del tè di Shizuoka è forse ancora più preoccupante, perché riguarda una fabbrica che è situata ad oltre 300 km dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi e dove è stato rilevato cesio radioattivo che supera il limite legale.

Per l'industria del tè giapponese potrebbe essere un vero disastro, visto che la prefettura di Shizuoka è una delle più famose zone di produzione in Giappone.

Della radioattività si è venuti a sapere solo oggi, dopo che un distributore di tè di Tokyo ha segnalato alla prefettura di aver rilevato alti livelli di radioattività nel tè spedito da Shizuoka,  ieri il governo della prefettura ha confermato la contaminazione, rilevando 679 becquerel per chilogrammo di cesio radioattivo. Il limite legale è di 500 becquerel.

Oggi i media giapponesi rilanciano preoccupati la notizia e la prefettura ha ordinato alla fabbrica di sospendere l'invio del tè ai grossisti. Dopo il disastro nucleare di Fukushima, una contaminazione radioattiva delle foglie di tè lavorate è stata trovata su una vasta area intorno a Tokyo. La settimana scorsa nella prefettura di Shizuoka era stato rilevato cesio radioattivo fino a circa 460 bequerel/kg  nelle foglie di tè e nel prodotto trasformato proveniente da altre zone di produzione, ma questa è la prima volta che cesio oltre il limite legale è stato trovato nelle foglie di tè raccolte nella prefettura.

Intanto il governo sta cercando di convincere gli amministratori locali a riavviare qualcuno dei 35 reattori nucleari (su 54) attualmente off line dopo il terremoto/tsunami dell'11 marzo.

La cosa sembra riuscita a Genkai e le pressioni sono sempre più forti a Saga, dove il governatore della prefettura, durante una conferenza stampa, ha però eluso tutte le domande sul fatto se sostiene o respinge la riapertura dei reattori nucleari nel suo collegio elettorale. Il governatore Yasushi Furukawa sembra l'ultimo ostacolo da superare per consentire al governo centrale di autorizzare la ripresa delle operazioni di due reattori della centrale Genkai, che erano off-line per i controlli periodici di sicurezza al momento del disastro di  marzo, e da allora sono fermi.

Chi invece vuole riaprire la centrale è il sindaco di Genkai, Hideo Kishimoto, che ieri ha visitato l'impianto e ispezionato un generatore mobile d'emergenza, poi ha assicurato che «Tutte le misure di sicurezza per una situazione di emergenza sono state prese».

Ieri il governatore Furukawa si è incontrato con i funzionari del ministero dell'Industria che gli hanno assicurato che, a differenza della centrale nucleare di Fukushima Daiichi (quella che prima veniva definita supersicura...), l'impianto nucleare di Genkai è stato rafforzato per resistere allo tsunami. Il governatore non sembra molto convinto e ha  detto che «Nel prendere una decisione, la sicurezza nucleare ha la precedenza sulla necessità nazionale di produrre elettricità. Analizzerò i dati tecnici in collaborazione con gli specialisti». Forse al frettoloso sindaco nuclearista Kishimoto manca ancora qualche dato... come alla Tepco a Fukushima ed ai sovietici a Chernobyl.

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