[07/06/2011] News

Referendum, Corte Costituzionale: via libera al nuovo quesito sul nucleare

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Dunque è ufficiale: la Corte Costituzionale ha dato il via libera al nuovo quesito sul nucleare così come riformulato dalla Cassazione dopo le modifiche introdotte dalla legge 'omnibus'. Una buona notizia, perché ora, dopo le assurdità e le manovre furbesche del governo, saranno finalmente i cittadini ad esprimersi, dopo di che si faranno i conti con i numeri e gli esiti. La decisione della Corte è stata presa unanimemente dai giudici dopo aver ascoltato stamane i legali delle parti in camera di consiglio. Le motivazioni della decisione, scritte dal giudice Giuseppe Tesauro, sostengono che il quesito referendario sul nucleare, così come riformulato dalla Cassazione a seguito delle nuove norme introdotte dal dl omnibus, è «connotato da una matrice razionalmente unitaria e possiede i necessari requisiti di chiarezza, omogeneità ed univocità». Il quesito tende al risultato «di non consentire l'inclusione dell'energia nucleare fra le forme di produzione energetica».

Ed ecco i priumi commenti: «La Consulta, confermando la decisione della Cassazione sul quesito nucleare, ha messo fine ai tentativi del Governo e in Parlamento che avevano il solo scopo di eludere le garanzie costituzionali a tutela del referendum, quale tipico mezzo per esercitare la sovranità popolare. Dinanzi a questo tentativo la Corte Costituzionale  ha detto no, ora votiamo SI'» dice il presidente del Wwf Italia, Stefano Leoni. L'associazione ambientalista esprime così la propria soddisfazione per la decisione della Corte costituzionale che consentirà finalmente agli italiani di pronunciarsi sul rilancio del nucleare in Italia.

«A poche ore dall'apertura dei seggi - dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli - è tato fermato l'ultimo tentativo del governo di sabotare il referendum sul nucleare. Ora tutti noi dobbiamo utilizzare queste ore per realizzare una straordinaria mobilitazione di popolo a sostegno dei referendum. Ribadiamo come Verdi che questi non possono e non devono essere un referendum su Silvio Berlusconi. I referendum riguardano il futuro e la vita degli italiani a prescindere dal loro orientamento politico. Per questo chiedo uno sforzo a tutti i leader del centrosinistra affinché non ci sia una politicizzazione».

«I referendum stanno contribuendo ad un forte cambiamento che migliorerà la nostra società - conclude Bonelli -. Per questo il 12 e il 13 giugno chiedo a tutti i cittadini di andare a votare e di farlo entro le 12.00 di domenica per dare un forte segnale per il raggiungimento del quorum».

«La decisione unanime della Corte Costituzionale sulla ammissibilità del quesito referendario riformulato dalla Cassazione - è il commento di Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecologisti Democratici - affossa definitivamente i trucchi del governo per evitare il pronunciamento popolare. Ora finalmente non ci sono più dubbi: gli italiani hanno nelle loro mani, il 12 e il 13 giugno, la possibilità di fermare il nucleare e di costruire un futuro fatto di fonti rinnovabili, efficienza energetica, innovazione tecnologica, seguendo l'esempio della Germania».

Per il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo «Quale che sia l'esito del referendum», gli eventi come l'incidente di Fukushima «ci impongono di ripensare la scelta strategica del Paese. Occorre spingere - spiega il ministro - su efficienza e risparmio, oltre che sulle rinnovabili».

Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd,  oggi ha presentato un'interrogazione parlamentare ai Ministri Maroni e Frattini: «Sul referendum è bene che il Governo chiarisca subito e senza possibilità di contese postume come intende comportarsi con il voto degli italiani all'estero. Non ci risulta, infatti, che il Ministero dell'Interno abbia reso nota la sua posizione ufficiale a questo proposito».

«Dopo la pronuncia della Corte Costituzionale e della Consulta che ha dato il via libera all'ammissibilità al quesito sul nucleare ma con una nuova formulazione», spiega Realacci, «si è aperta la questione sul voto dei 3,2 milioni di italiani residenti all'estero che si sono già espressi sulle schede con il vecchio quesito e per i quali, come ha annunciato il Viminale, non ci sono i tempi tecnici per stampare ed inviare all'estero le schede con la nuova formulazione. Ci risulta, inoltre, che al comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare' siano arrivate decine di richieste di chiarimenti sulla necessità o meno di votare la scheda sul nucleare contenuta nel plico ricevuto dal consolato in attesa della pubblicazione del nuovo quesito e che dal Viminale, nonostante le formali richieste inviate, non siano arrivati chiarimenti. Non vorremmo che nelle pieghe dell'incertezza si nascondesse una truffa a danno degli italiani e che magari, proprio sul voto degli italiani all'estero si giocasse la soglia del quorum».

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