[27/05/2011] News

Il G8 "dégage", il nucleare e gli anelli deboli

No-global: «G8 retrogrado»

Al di là dell'imbarazzante figura che Berlusconi ha fatto fare all'Italia andando a parlare con l'uomo più potente del mondo dei suoi problemi con la «dittatura dei magistrati rossi», al G8 di Deauville (e soprattutto  fuori) succede anche qualcosa di più importante delle ossessioni del nostro premier che hanno ricevuto da Barack Obama niente più che un allibito silenzio.

Mentre Berlusconi fa di tutto in Italia per disinnescare il referendum del 12 e 13 giugno, il nucleare ha fatto irruzione al summit dei G8, dove sono arrivate le notizie radioattive da Fukushima e la protesta delle migliaia di persone che ieri si sono date appuntamento a Le Havre al grido di «G8 dégage! Les peuples d'abord, pas la finance»,  per chiedere ai potenti della terra di farla finita con l'energia nucleare.  Alcuni attivisti sono entrati in una banca bardati con tute antinucleari ed hanno chiesto ed hanno chiesto che le banche francesi smettano di finanziare le centrali nucleari, per evitare nuove Chernobyl e Fukushima.

La manifestazione no-global (o alteromondialiste, come preferiscono chiamarla i francesi)  ha visto la partecipazione dei sindacati e delle comunità tunisina e palestinese e sono sfilate molte immagini delle rivoluzioni arabe e dell'occupazione di piazza Tahrir,al Cairo, che ha segnato la fine del regime di Hosni Moubarak, un grabde amico di tutti i democratici capi dei Paesi del G8.

Oltre ai sindacati c'erano anche  Europe Ecologie-Les Verts, il Nouveau Parti Anticapitaliste e gli anarchici, molte associazioni, tra cui la Ligue des Droits de l'Homme, Artisans du Monde, les Amis de la Terre e Sortir du nucléaire. Fantasiosi gli slogan come quello «Aiutiamo il denaro a lasciare i paradisi fiscali» inalberato dal Comité Catholique contre la Faim dans le Monde, oppure «Disarmiamo i mercati finanziari» di Attac o il gettonatissimo «Francesi, immigrati, stessi padroni, stessa lotta». Malgrado i'efficiente servizio d'ordine del sindacato "comunista" Cgt i soliti imbecilli/provocatori sono riusciti a spaccare qualche vetrina, ma i danni sono stati molto ridotti.

Sarkozy sa benissimo che il Giappone rappresenta l'anello attualmente più debole ed esposto della catena nucleare, che ha già fatto saltare le deboli maglie tedesca e svizzera e provocato l'imbarazzante sceneggiata italiana, per questo ha assicurato che «I dirigenti del G8 hanno offerto il loro appoggio al Giappone nei suoi sforzi di ricostruzione all'indomani del sisma e dello tsunami dell'11 marzo, all'origine dell'incidente della centrale nucleare di  Fukushima».

Nella conferenza stampa di ieri sera Sarkozy ha detto che gli altri 7 leader del G8 «Hanno espresso al primo ministro Naoto Kan il loro sostegno per superare l'incidente della centrale nucleare di  Fukushima e per rimettere l'economia giapponese sulla via del rilancio». Poi ha tirato fuori uno dei suoi cavalli di battaglia : «Diversi Paesi del G8 sottolineano il bisogno di agire in favore delle energie rinnovabili, sapendo però che non esiste praticamente nessuna alternativa alla produzione di elettricità a partire dall'atomo. I dirigenti sono coscienti del fatto che delle norme internazionali rafforzate devono essere definite per la sicurezza nucleare e si sono impegnati in delle discussioni in questo senso»

Réseau Sortir du nucléaire ha lanciato un provocatorio appello: «Al G8, i dirigenti preferiscono salvare il nucleare o le popolazioni?» e poi ha definito Nicolas Sarkozy, «Salvatore del nucleare ad ogni costo»

Secondo la rete delle associazioni antinucleari francesi «Solo 20 giorni dopo la catastrofe di Fukushima, Nicolas Sarkozy si è recato in Giappone per provare al mondo intero che anche un grande incidente non potrà ostacolare la sua determinazione a sostenere l'energia nucleare. Oggi ha messo la sicurezza nucleare all'ordine del giorno di questo G8, sperando senza dubbio che qualche dichiarazione sulla sicurezza sia sufficiente a salvare il futuro del nucleare. Mentre in Giappone già più di 100.000 persone sono state sfollate e che evacuazioni di massa saranno necessarie, che i raccolti sono vietati a causa dell'aumento del livello del cesio 134 e 137 ad oltre 100 km a sud di Tokyo, che l'inquinamento radioattivo continua e che dei bambini sono esposti a delle dosi di radioattività colossali, l'atteggiamento del signor Sarkozy è profondamente indecente»

Secondo Sortir du nucléaire  si tratta di un «G8 retrogrado. Tra i partecipanti a questo G8, sono presenti non meno di tre Stati che devono o hanno dovuto gestire le conseguenze di incidenti nucleari sul loro territorio: certamente il Giappone, ma anche gli Stati Uniti e la Russia  (nella quale alcune regioni subiscono ancora le ricadute degli incidenti di Chernobyl e Mayak). Come possono accontentarsi di qualche "stress test" e di mantenere lo statu quo? Di quanti incidenti c'è ancora bisogno prima che i "maîtres du monde" reagiscano?

Nel momento in cui la Germania accelera l'uscita dal nucleare, in cui  l'Italia congela i suoi progetti e la Svizzera decide di non rinnovare i suoi reattori, è proprio la transizione verso un futuro senza nucleare che dovrebbe essere all'ordine del giorno. La migliore maniera per assicurare la sicurezza resta ancora quella di superare l'atomo!»

I no-nuke francesi ricordano che il primo ministro giapponese Naoto Kan il 25 maggio in un'intervista al Financial Times che probabilmente il Giappone non costruirà più centrali nucleari e lo incoraggiano «ad opporsi fermamente ai progetti di Sarkozy per salvare il nucleare e proseguire sulla strada già presa con la chiusura della centrale di Hamaoka».

Sortir du nucléaire chiede però a Kan di «Abbassare à 1 mSv (millisievert) all'anno la soglia massima di esposizione alle radiazioni per I bambini nei territory contaminate  e ad annullare la norma di 20 mSv tollerati dall'11 marzo 2011. E' inaccettabile che dei bambini, il cui organismo è particolarmente vulnerabile, siano così sacrificati, essendo esposti alla stessa dose dei lavoratori del nucleare».

Kan ha proposto al G8 di organizzare in Giappone «Una conferenza internazionale dedicata alla sicurezza nucleare», che dovrebbe tenersi nel secondo semestre del 2012.

Kan ha ringraziato gli altri Paesi del G8 e del resto del mondo per la solidarietà data al popolo giapponese  e ha confermato che il suo governo «Rafforzerà le norme dei sicurezza nucleare, in particolare per premunirsi contro eventuali terremoti e tsunami», poi ha assicurato che «Il Giappone condurrà un'inchiesta dettagliata e rivelerà senza ritardi tutti i risultati alla comunità internazionale» L'ultima promessa è stata quella che il Giappone «Sosterrà pienamente gli sforzi dell'International atomic energy agency per definire delle norme di sicurezza. Il Giappone si impegna a promuovere i colloqui internazionali al fine di rafforzare i poteri della Convenzione sulla sicurezza nucleare».

Resta la domanda alla quale nessuno ha risposto dopo Fukushima : ma il nucleare giapponese (e francese) non era il più sicuro del mondo?

In riferimento all'incapacità mostrata dai leader del G8 nel raccogliere la sfida dei cambiamenti climatici e nel garantire al mondo un futuro di sicurezza energetica, Kumi Naidoo, Executive Director di Greenpeace International, ha dichiarato:
In riferimento all'incapacità mostrata dai leader del G8 nel raccogliere la sfida dei cambiamenti climatici e nel garantire al mondo un futuro di sicurezza energetica, Kumi Naidoo, Executive Director di Greenpeace International, ha dichiarato: «La libertà e la democrazia rimarranno lettera morta sin quando i Paesi del G8 continueranno a essere sostenuti da economie basate sui combustibili fossili, e sin quando i nostri leader continueranno a essere debitori ai magnati del petrolio che si arricchiscono pregiudicando la nostra sicurezza economica, ambientale e sociale.
I leader del G8 sono arrivati a Deauville in cerca di identità e obiettivi politici, ma siccome hanno evidenti problemi di "dipendenza" dalle fonti fossili, per l'ennesima volta si sono dimostrati incapaci di garantire un futuro energetico sostenibile e sicuro. Per la prossima riunione, farebbero meglio a riunirsi in una clinica di disintossicazione, anziché in un casinò.
I governi del G8 sembrano aver già dimenticato la lezione di Fukushima, mentre farebbero meglio a seguire l'esempio della Germania di Angela Merkel o del Giappone di Naoto Kan, che hanno definitivamente chiarito la loro intenzione di perseguire un futuro di energia pulita.

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