[24/05/2011] News

Futuro del biologico, Confagricoltura e Aiab hanno idee diverse

Si è tenuto oggi l'incontro di Inran-Ense per il piano biennale sementiero

Il biologico in Italia mette tutti d'accordo, il suo sviluppo invece un po' meno. Nell'incontro di Inran-Ense in relazione al piano biennale sementiero che, avviato con la campagna del 2009/2010, si conclude quest'anno, Confagricoltura ha affermato in una nota che: «Il piano sementiero nazionale per l'agricoltura biologica è essenziale per programmare e rilanciare le produzioni bio».

Uno degli obiettivi prioritari, ad avviso di Confagricoltura, deve  essere quello «di rilanciare il sistema italiano del biologico che vive  ancora in una condizione di nanismo. La produzione bio deve accrescere i propri volumi per soddisfare l'aumentata richiesta da parte dei trasformatori e dei consumatori». Fin qui si può essere d'accordo e anche quando Confagricoltura sostiene che «gli indicatori economici, anche in un periodo di crisi come questo, dimostrano l'interesse per il settore biologico», siamo di fronte a una notizia già nota. Come quando si aggiunge «Più prodotto italiano vuol dire più sicurezza alimentare e certezza di qualità per il consumatore. E benefici per l'ambiente che derivano da un uso più sostenibile del territorio».

Poi però Confagricoltura discutibile: l'agricoltura biologica utilizza spesso varietà di sementi ‘antiche', spesso meno produttive e redditizie rispetto a quelle commerciali «è importante - ha concluso - salvaguardare la biodiversità ma è altrettanto  fondamentale rilanciare la ricerca e l'innovazione, nell'ottica di abbattere i costi di produzione, migliorare le tecniche produttive  e rendere più efficaci gli investimenti».

A che cosa si allude? Greenreport.it ha chiesto un commento all'Aiab, l'Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica.

«La riunione di oggi del Piano Sementiero Nazionale per l'Agricoltura Biologica organizzata dall'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) e dall'Ente Nazionale delle Sementi Elette (ENSE) per la presentazione dei risultati del primo anno di attività del Piano finanziato dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAAF), dimostra sempre più la necessità di cambiare il paradigma con cui si fa ricerca nel biologico. Parlare di ricerca partecipativa e decentralizzata non è più un'utopia, ma diventa la chiave per innovare nel biologico coinvolgendo i soggetti in genere solo passivi utilizzatori dell'innovazione, gli agricoltori» ha commentato Riccardo Bocci, responsabile sementi Aiab. 

«Se finora il piano ha solo timidamente accennato una risposta in questa direzione - spiega Bocci - Aiab si aspetta che nel futuro le attività siano più orientate a sostenere il ruolo attivo degli agricoltori nella produzione delle sementi e nell'innovazione varietale. Solo cosi si potrà rispondere alle necessita degli agricoltori bio, che chiedono varietà appropriate ai loro diversi contesti di coltivazione, trasformazione e mercato. A ogni territorio il suo seme, a ogni seme il suo territorio». 

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