[23/05/2011] News

Decreto Omnibus, il governo pone fiducia e prova a far saltare il referendum. Le reazioni

Il ministro Elio Vito ha posto, a nome del governo, la questione di fiducia alla Camera sul decreto omnibus. La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha stabilito che l'aula voterà la fiducia domani a partire dalle 15,10, l'iter inizierà alle 13.45 con le dichiarazioni di voto, senza diretta televisiva come invece aveva chiesto il Pd. Dopo la fiducia riprenderà  l'esame del decreto con la discussione degli ordini del giorno, che dovranno essere presentati entro le 10 di domani. Non e' ancora chiaro quando sarà il voto finale sul Dl.

I comitati "‘Vota Sì per Fermare il Nucleare' e "2 sì per l'Acqua Bene Comune", in presidio davanti a Montecitorio, protestano: «L'ennesima scelta antidemocratica dettata dalla paura di dare la parola ai cittadini e ricevere, come è avvenuto in Sardegna, una batosta. Di fronte al tentativo di cancellazione di un referendum voluto dai cittadini, che riguarda un tema che giorno dopo giorno si conferma al centro delle preoccupazioni degli italiani il governo non esita a svilire la discussione in Parlamento per imporre un finto stop al nucleare. Il presidio dei comitati va avanti ad oltranza fino al voto: faremo sentire la voce degli italiani: quella voce che, con la censura sulla tv pubblica e con i trucchetti in Parlamento, vogliono mettere a tacere».

Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, è convinto che «La decisione del governo di porre la questione di fiducia sul decreto omnibus, che contiene diverse norme tra cui quelle per aggirare il referendum sul nucleare, si configura come un vero e proprio furto di democrazia. E' paradossale che proprio il governo che ha fatto dell'investitura popolare la propria bandiera tema ora il voto dei cittadini, che si ritrovano derubati del loro diritto di scegliere su argomenti che non possono essere sottratti al confronto. Evidentemente l'esecutivo ha paura che gli italiani sconfessino la sua politica energetica, com'è avvenuto la scorsa settimana nella consultazione sul nucleare in Sardegna».

Per il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, fresco delle fatiche per il lancio della  Costituente ecologista, «Il governo Berlusconi ha chiesto la fiducia sul decreto ammazza Democrazia: ma Berlusconi ed il suo governo non raggiungeranno lo scopo di rubare il diritto dei cittadini di votare per il referendum che è un diritto tutelato dalla Costituzione. Berlusconi ed il suo governo hanno perso il consenso popolare e si sono barricati nella fortezza di Palazzo Chigi: sono disposti a tutto pur di non far votare gli italiani. Quello che è successo con i referendum infatti è straordinario perché anche tantissimi elettori di centrodestra vogliono a votare sì per fermare il nucleare e la privatizzazione dell'acqua. Il trucco escogitato dal governo per evitare che si voti sul nucleare, però non riuscirà perché la sentenza della Corte costituzionale del '78 in materia di referendum è chiara: o si è in presenza di un'abrogazione definitiva e non condizionata o i referendum non vengono superati. Per questa ragione chiediamo che si continui la mobilitazione sui referendum a cui le televisioni hanno ormai messo la sordina imponendo il silenzio».

Secondo Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, «Con la questione di fiducia posta oggi questa maggioranza proclama l'ennesima giornata della vergogna. Ancora una volta si espropria il Parlamento delle sue prerogative e si da uno schiaffo al sacrosanto diritto dei cittadini di sapere con chiarezza, senza trucchi o giochetti, quali sono le reali intenzioni del Governo sul futuro del nucleare in Italia. Un motivo in più per andare in massa il 12 giugno a votare per i referendum, una ragione in più per scegliere ai ballottaggi i candidati contrari al nucleare. Il plebiscito contro il nucleare che c'è stato la scorsa settimana in Sardegna la dice lunga su come la pensano gli italiani su questo tema tanto importante per il loro futuro. Berlusconi lo sa bene e per questo vuole togliere la possibilità di esprimersi. Ma i cittadini di Milano, Napoli o Vercelli devono sapere c'è anche questo che differenzia il centro sinistra dal centro destra: noi non vogliamo il nucleare, loro sì».

Per Federico Palomba, capogruppo Idv in Commissione Giustizia alla Camera «Un governo disperato e di disperati che, con la fiducia, tenta di rubare ai cittadini il sacrosanto diritto alla democrazia diretta e partecipata, garantito dall'istituto del referendum. Confidiamo nella Cassazione, certi che consentirà comunque agli italiani di pronunciarsi, affossando la perniciosa opzione nuclearista del governo. Lo spauracchio del legittimo impedimento agita le torbide acque del governo e della maggioranza. Italia dei Valori, che ha promosso il referendum, saprà trasformare la rabbia degli italiani in un plebiscitario sì a favore del legittimo impedimento».

Un altro deputato dell'Idv, Silvana Mura, è convinta che «Il governo Berlusconi ha ormai perduto la maggioranza dei consensi nel paese e al tempo stesso vede sbriciolarsi ogni giorno di più la sua maggioranza. Alla luce di questa realtà è gravissimo l'atto di arroganza che ha visto porre la questione di fiducia sul decreto omnibus con il quale si vuole impedire agli italiani di pronunciarsi sul referendum sul nucleare. Un atto di arroganza che servirà a poco, anzi contribuirà ad inviare più persone alle urne il 12 e 13 giugno perché è evidente che solo mandando a casa il governo Berlusconi, attraverso la vittoria dei referendum ci sarà la sicurezza seppellire per sempre il nucleare».

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