[20/05/2011] News

L’Italia diventerà il quarto produttore europeo di gas serra da biocarburanti?

Legambiente e Chimica Verde a Terra Futura: «L'Italia garantisca una politica sostenibile sui biocarburanti»

Secondo quanto emerso al convegno "Lo sviluppo dei biocarburanti e il consumo di suolo agricolo", organizzato a Terra Futura, a Firenze, da  Legambiente e Chimica Verde «l'Italia diverrà il quarto produttore in Europa di gas serra legati ai biocarburanti con una produzione di emissioni che potrà variare dai 2,6 ai 5,2 milioni di tonnellate di CO2 l'anno. E' questo lo scenario che si profila nel nostro Paese se non si garantiranno norme per biocarburanti sostenibili e a basse emissioni». Le due associazioni hanno chiesto al governo italiano «Di attivare una politica sostenibile sui biocarburanti e all'Unione europea di tener conto nella sua legislazione del cambio indiretto d'uso del suolo».

Entro il 2020, i biocarburanti nell'Ue dovranno rappresentare il 9.5% dei combustibili usati nei trasporti, ma secondo uno studio dell'Institute for European Environmental Policy, se non si adotteranno altre strategie «Il 92% deriverà da terreni prima destinati alla produzione di cibo, generando quello che viene chiamato un cambio indiretto d'uso del suolo (Iluc). Questo si verifica quando si producono colture per biocarburanti laddove prima si coltivavano prodotti agricoli destinati all'alimentazione, provocando danni ingenti all'ambiente e agli ecosistemi, poiché il cibo precedentemente generato da quelle terre dovrà essere prodotto altrove. Tale fenomeno in Europa potrebbe portare, quindi, a una riconversione di terreni pari a 69,000 chilometri quadrati, ovvero circa due volte la superficie del Belgio e il 20% dell'Italia. Ma per trovare una quantità così vasta di terre, si dovrebbe per forza procedere alla deforestazione di ampie aree in altre parti del mondo. Se non si terrà conto del cambio indiretto d'uso del suolo, dunque, i biocarburanti emetteranno ogni anno dai 27 ai 56 milioni di tonnellate di CO2 in più rispetto agli attuali combustibili fossili».

Le attuali direttive comunitarie stabiliscono che, per essere considerati sostenibili, il ciclo di vita dei biocarburanti deve dimostrare una riduzione delle emissioni di gas serra del 35% rispetto ai combustibili fossili. Legambiente e Chimica Verde spiegano che «Nel 2017, la riduzione di emissioni dovrà corrispondere al 50%, ma se il cambio indiretto d'uso del suolo non verrà tenuto in considerazione, non solo non si otterrà questa riduzione, ma i biocarburanti saranno dall'81 al 167% più inquinanti dei combustibili fossili di cui prenderanno il posto. Per questa ragione, è fondamentale una legislazione europea che assegni a ogni coltura per biocarburante un valore specifico di emissioni di gas serra tenendo conto del cambio indiretto d'uso del suolo. E' importante infatti promuovere la produzione di biocarburanti sostenibili che non stravolgano la produzione di cibo, favorendo invece quei biocarburanti prodotti da terre non utilizzate in precedenza o da materiali di scarto o ancora dalla rotazione delle colture».

Secondo Luca Lazzeri, presidente di Chimica Verde, «Per i biocarburanti dobbiamo puntare su filiere corte, prodotti di scarto e su tutte le colture che non richiedano la conversione di terre, utilizzando per esempio i terreni marginali che comunque non sono coltivati. Dobbiamo inoltre sfruttare la rotazione fra colture di cibo e colture per biocarburanti, perché alternando le une alle altre si arricchisce il terreno e non si ha una perdita di produzione alimentare».

Il convegno di Terra Futura è stato anche l'occasione per presentare un video esplicativo sui biocarburanti e sul cambio indiretto d'uso  di suolo realizzato da una coalizione europea per la sostenibilità dei biocarburanti formata da Transport & Environment, Birdlife International, European Environmental Bureau, Client Earth e Friends of the Earth Europe insieme a Legambiente.

Beppe Croce, responsabile non-food per Legambiente, sottolinea che «Se il governo italiano e l'Unione Europea non affronteranno correttamente il problema dell'uso del suolo per produrre cibo e  produrre energia rischiano di vanificare la lotta all'effetto serra e di creare ulteriori danni agli ecosistemi. La produzione di biocarburanti sostenibili è possibile e doverosa per uscire dalla dipendenza dalle fonti fossili, ma solo se il cambio d'uso indiretto del suolo verrà tenuto in conto nelle direttive Ue. L'Italia, infatti, è uno dei sei Stati membri dell'Unione Europea che contribuirà per il 70% all'incremento di domanda di biocarburanti entro il 2020. Questo vuol dire che in termini di cambio indiretto d'uso del suolo potrebbe essere responsabile per una superficie variabile dai 395 ai 651 mila ettari di terra, una quantità pari quasi all'estensione di Valle d'Aosta e Molise messe insieme».

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