[19/05/2011] News

Materie prime e riciclo, Tajani a greenreport rivela i nuovi obiettivi della Commissione

«Indicatori di sostenibilitą quantitativi su tutte le risorse naturali e una "innovation partnership" che coprirą l'intera "catena del valore" delle materie prime, dall'estrazione al riciclo»

«Indicatori di sostenibilità quantitativi su tutte le risorse naturali». Lo rivela a greenreport.it Antonio Tajani, commissario europeo per l'industria e l'imprenditoria, spiegando come sta andando avanti il percorso e quali sono i prossimi obiettivi della Raw Materials Initiative, lanciata dalla Commissione tre anni fa e aggiornata alla fine dello scorso anno per affrontare le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, in particolare delle cosiddette "terre rare". Una partita fondamentale nell'ottica dell'economia ecologica e anche dal punto di vista sociale.

Il lavoro della Commissione europea sulle materie prime, e in particolare la sua relazione, sembra stiano facendo breccia e  anche l'Italia non sta a guardare. Dopo l'annuncio del governo francese che ha costituito un Comitato per i metalli strategici (Comes), pochi giorni fa in Italia è stato presentato il Laboratorio Materie Prime presso il ministero dello sviluppo economico. Si tratta di una partnership che vede insieme università, istituzioni, associazioni d'impresa e di professionisti per uno sviluppo sostenibile del comparto. Le ultime adesioni in ordine di tempo  sono quelle della Regione Lombardia, della Provincia di Perugia, l'ENEA, l'Ordine Nazionale dei Geologi e l'ATECAP. Qualcosa dunque si muove, che ne pensa?

«Come complemento della Raw Materials Initiative, lanciata dalla Commissione stessa nel 2008, un certo numero di Stati membri ha aggiornato le sue strategie nazionali e /o le sue politiche minerarie per affrontare le diverse sfide legate all'accesso alle materie prime. L'azione a livello nazionale è particolarmente rilevante in considerazione del fatto che diversi aspetti della Raw Materials Inititive ricadono nell'ambito della competenza nazionale (come la politica mineraria la pianificazione del territorio, ecc) o richiedono un forte coinvolgimento degli Stati membri (come il riciclaggio, le competenze, i servizi geologici, la ricerca)».

Germania, Francia e Finlandia hanno recentemente presentato le strategie nazionali per le materie prime, tali iniziative sono coerenti con le proposte della Commissione. Come tali, la Commissione accoglie con favore le iniziative prese a livello nazionale e accoglie con favore il dibattito in corso tra le parti interessate e le autorità pubbliche del governo in Italia.
Il risparmio e il riciclo di materia sono uno dei cardini della Comunicazione dell'Ue sulle materie prime. Questa industria "verde" proprio in Italia avrebbe spazi enormi per crescere e imporsi nel mondo. Ma ha bisogno di avere un quadro politico/industriale che la aiuti: crede che sia possibile ipotizzare un prossimo incentivo - magari a livello europeo oppure nazionale -  sulla falsa riga di quelli fatti per le energie rinnovabili? Una sorta di 20-20 20 per la materia, oltre a quello per l'energia? In fondo il metabolismo economico consuma energia e materia con eguali impatti sul mercato stesso e sull'ambiente.

«La Commissione sta avviando una serie di iniziative complementari volte a promuovere l'efficienza delle risorse e il riciclaggio. In primo luogo, la Raw Materials Initiative (Rmi), lanciata nel 2008, è una strategia integrata per aiutare l'Ue a rispondere alle diverse sfide legate all'accesso alle materie prime, come i minerali e i metalli. L'Rmi si basa su tre pilastri: (1) garantire la parità di condizioni nell'accesso alle risorse nei paesi terzi; (2) promuovere un approvvigionamento sostenibile di materie prime provenienti da fonti europee, e (3) incrementare l'efficienza delle risorse e la promozione del riciclo.

Basandosi sull'attuale legislazione comunitaria sui rifiuti, nell'ambito del terzo pilastro del RMI, la Commissione ha proposto una serie di azioni concrete per promuovere ulteriormente l'efficienza e il riciclaggio delle risorse, in particolare migliorando la raccolta e il trattamento dei rifiuti, cercando di risolvere le spedizioni illegali di rifiuti, esaminando l'attuale legislazione comunitaria sui rifiuti per vedere dove la coerenza può essere migliorata e analizzando i modi in cui i prodotti possono essere fatti per essere più riciclabili, solo per citarne alcune.

Oltre alla prima Raw Materials Initiative, la Commissione sta inoltre esaminando la possibilità di sviluppare indicatori di sostenibilità quantitativi su tutte le risorse naturali, e cioè il fabbisogno alimentare, acqua, energia, materie prime e altre risorse. Questo come parte della UE 2020 'Resource Efficiency flagship'. Ulteriori informazioni sulla quale dovrebbero essere incluse nella comunicazione della Commissione 'Roadmap for a Resource Efficient Europe', la cui adozione è in programma entro la fine dell'anno.

La Commissione sta inoltre lavorando per promuovere l'innovazione nel settore delle materie prime, come un modo per promuovere un accesso equo e sostenibile per i cittadini europei e l'industria. Infine, una proposta per una "innovation partnership" sulle materie prime è attualmente in fase di analisi, dove l'intera "catena del valore" delle materie prime, dall'estrazione al riciclo, sarà coperta».

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